Critica Sociale - Anno XX - n. 23 - 1 dicembre 1910

CRITICASOCIALE 363 11 marxismo si nutrì ognora del sacchi fornitigli dal– l'ambiento Intellettuale nel quale fu in principio conce– pito; e si sentì pertanto, o fLl In realtà, sempre lndipen– donto da ogni vincolo 1 che non rosso quello, essenzial– monto 11 psicologico 111 dico li Croco { 1 ), della scuola hegellana. E non poteva non essere cosl. Ciò che Marx operò sulla f\losofta hegeliana e ciò che operò su quella post-hege• liana, e su quella del Feuerbach In Ispecie, è narrato con molta chiarezza, se non forse con altrettanta preci– sione, dall'Eogels nell'A11ti-Diirlli11g 1 o meglio. nel L11d– wig J.'e11trbache it punto d'ayp,.odo della filosofia classico tedesca, scritto nel 1888 1 come recensione ad un libro, su quel filosofo, di C. M. Starcko; e si può inoltro scorgere, certo con minore limpidezza, in quello strano libro del Marx, ch'ò f,a sacra famigUa, o poi ancora. nella SUll Miseria <lella filosofia, contro Proudhon 1 e flnalmoute nelle sue Glosse 81' Fetterbach. Il processo del pensiero di Mar:< ò complesso, vario, faticoso, non rettilineo nò facile. Discepolo d'un disce– polo lii llcgel, Oans, Marx eeordisce come avversario della scuola storica del Siwlgny; fra.ternlzza di poi con quello spirito profondo che fu Bruno Bauer e col K0ppen, rinverdendo e dando contenuto rh•oluzionario alla fllo– softn. dcli'" auto coscienza 11, già. esumatd. dall'Hegel; ma, al sorgere dell'astro Feuerbach, egli n'ò come intima– mente affoscinato, o la pul>blico.z\ono· doli' E'sse11za del cristianeshno lo com•erte all'umanismo o al metodo an– tropologico bandito da quello che Stirner chiamò il " teologo dell'ateismo,,. L'alimento Intellettuale di Marx è tutto que!òilo; il resto egli farà da sè, negando, supe– rando. Capovolge, a suo dire, Il sistema i<lealistico di llegel 1 no utilizza il metodo dialettico. Più: precisamente, alla ftlosofta hegeliann, ad ogni fllosofta, ne sostituisco una sola: quello. della praxis, uella quale, ch'è la,•oro materiato, ch'è esperienza scienUftca, vede l'origino di ogul conoscenza, come già Socrate e VICO i nel soggetto, poi, un principio attivo in perenne runzionaiità creatrice. Questa tesi, ch'è essenzialmente Idealistica, egli rincalza nella critica al pensiero del Feuorlrnch, di cui non ac– cetta Il materialismo, ma derl,•a solo, nel campo sociale, il risultato delle Indagini sul processo di rormazione del mito religioso. JI mito non ò so non la proiezione Ideo– logica delle contraddizioni umane. Come la sacra rami– glia non è che un derivato dello dilacerazioni della fa. miglia umana, così le categorie economiche - primo, Il valore - non sono se non una sublimazione dei con– flitti di classe. E la storia è tutta percorsa e tutta In· gauguinata da q\lestl conflitti; os11a si risolve in una lotta ijenza tregua fra oppressi od oppressori. Ma ogni stadio di questo lungo e complitato proces~o umano non risulta che dalla negazione dialettica dello "ltadio pre• cedente, operata dalla classe sottoposta: ò in questa, nella " forza produttiva ,, d'ogni consociazione, il prin– cipio attl,·o del dissol ,•imento della soprastruttura sociale; co~l oggi sono ed appaiono noi 11roletariato I primi germi della prollsima rivoluzione. u Il movimento operato è dunque l'erede della ftlosofta cla<1slca tedesca,,: in tal modo conchiude Engels il suo studio su Feuerbach ( 1 ). Spettava poi alla Critica tltll'economia politica e o.I Capitale di Marx il determinare le leggi economiche della caduta del capitalismo e del trionfo della claiu,e lavoratrice; ma qua.de leggi, di cui si va constatando l'erroneità e che furouo peraltro derl vate dai pensatori (Il .Vat,rlall-,1110 1/orleo td l!C0N0IHl(I ,,.ar.rMUto, 1907, Sflgglo ,... ('J &:rllU dl Mar.r, Engt/1 e t..a11alle. RomA, Disp. H. precedenti, fra cui, non secondo, nicardo, banno nel marxismo una parte abbastanza secondaria.. Il mo.rxismo dunque si riassumo e s'impernia in due centri d'idee, per più ,•ersi 111 rapporto d'interdip~n– deuza: del quali il primo 1 chiamato comunemente ma– terialismo storico, consiste in quella particolare veduta dolla storlo. sotto l'aspetto economico, oppure, come di– rebbe semplicemente il Croce. In un canone d'interpre– tazione storica; Il secondo invoco, che dovrebbe essere una filosofia dell'azione proletaria, nasce come proie– zione del movimento operalo, e a quedo s'accompagna, e questo segue, come l'ombra Il corpo. Ma ò chiaro che il 11 materialismo ., di :\larx è tale solo In quanto non è idealismo; esso 0011 ha niente di comune, e neppure {li affine, non solo col materialismo del secolo x,·111degli lloh•otius ed llolbach, ma neppure col moderno positivismo. Non si dico con eiò che le duo concezioni siano Inconciliabili; si vuole solo affermare che il marxismo, sì per la sua origino che poi suo con– tenuto, ò nt!ttamcnte distinto dal posltivii1mo; che esso fa suo obbietto una materia - la storia - che il po– sitivismo ha solo lambita o, meglio, ha solo vista di lontano. E infatti il positi,•ismo ha scelto a sua palestra Il mondo presociale, e Il ha colto le suo vittorie; nella r,torla non cl ha dato se non la poco evoluzionistica o molto t1omplicistica successione spcncerlana di società n tipo militare e società. a tipo industriale. n materialismo storico investo e studia Invece l'uomo, e l'uomo sociale, fa cioè suo campo d'indagine In storia, e, derivazione hegollana 1 la interpreta o la comprendo nello stesso tempo che la articola in un processo d'inversione dia– lettica. Il positivismo ha per sua Idea cardinale l'e\·o– luzlone; Il marxismo, così come si formò e crebbe in Marx, vede nella storia. un divenire per antitesi, e perciò ri,•oluzionario. JI positivismo ò c<1sen1.lahnente determi– nistico; il marxismo non è tale se non nella mente e nelle opere dei suoi J)iÙ volgari inteq1roti. Pure, il 11ositivi~mo, dimenticando queste ed altro dlfl'erem•,e sostanziali e tnucuraudo l'indagine necessaria sull'orlglno del marxismo, nella quale questo sin da principio si dichiara e tutto si rivela, coprl ,·olentierl del proprio manto unirorme tutta In corrente di pensiero cho scaturin da Marx e su questa affermò interi ed lncontrnstabili i propri diritti. Le " vero 11 basi scienti– fiche della concezione socialistica furono fornite dal suo nuO\'O sommo tutore; la storia llivcnno l'erta lucente verso la felicità umaoai la lotta di classe, un episodio transitorio di questa perenno ascensione; ogni rivolu– ziono, la vittori:L d'un principio o In conquista d'un di– ritto; la rivoluzione prolotarla 1 la effettuazione della eguaglianza economica a com11lemento Integrale di tutto le nitro; la. società, un corpo più o mono omogeneo cbo, noi conflitti e per i nonfilttl interni, avanza irresistl– bllmentej la solidarietà unhersale si trasformò nella collaborazione e nell'armonia economica, intellettuale 1 morale, pel meglio dell 1 umanlH1.; fin la guerra moss1L dal positivismo al dogma fece da ragione e baso" scien– tifica" all'anticlericalismo del proletariato ..,.. Tutto Il pessimismo di cui è so,•raccarico Il pensiero di Marx fu convertito In un lieto ed auguralo ottimismo. L'adozione del marxismo non poteva cosl essere plì1 completa. Marx, scaturito dnll'ldealismo hegellano 1 o nemico, come di questo, del materialismo, " non escluso - egli scrive - - quello di ~ ..euerbacb ,,, era assunto fra i pontefici d'un Indirizzo dì pensiero, a lul 1 se non ignoto, addi– rittura eetraueo; e cos), e non altrimenti, il positivismo celebrava I suoi trionfi, adattando al marxismo una mo.-

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