Critica Sociale - Anno XIX - n. 17 - 1 settembre 1909

CRCTICA SOCI AL~ del lavoro " qualificato ,, sta nel seguente rapporto ge– nerale: 100 Jnghìlterra, 83 Germania e 75 Ji'rancia. Tranne qualche rara eccèzione, i salari dello ,•arie ca– tegorie di lavoratori sono inferiori in .F'rancia a quelli della Germania: e i salart inglesi superano in ogni me– stiere quelli dell'uno o dell'altro paese. La differenza è in media del 25 per cento per la Francia e del 17 per la Germania. Il rapporto tra il costo dell'alloggio nei tre paesi è il seguente: Inghilterra J00, Francia 98, Germania 123. Jnflne, i dati relativi all'alimentazione portano a con· eludere che la maggior parte dei generi alimentari è a miglior mercato in Inghilterra che in Germania e in Francia: è il caso dello zur.chero, della farina, del pane bianco, della carne di bue 1 di montone e di maiale, del carbone e del petrolio. Tanto ohe, se un operaio iuglese dovesse acquistare nel continente la medesima quantità e qualità di alimenti ohe consuma nel suo paese, do– vrebbe spendere in Francia il 18 per cento di 1>iùe in Inghilterra il 15 per cento di più. ·F, chiaro quindi che il tenore cli vita (il famoso sfa11<larà of li/e dell'economia classica) dell'operaio inglese è notevolmente più elevato di quello dei lavoratori di Francia e cli Germania. Non parliamo poi dell'Italia: a proposito della quale, giriamo questo rapido sunto della importante inchiesta iriglesc al solerte e benemerito Ufficio del lavoro dello Stato italiano, affinchò esso voglia presentarci prossimamente un'appendice di quella, coi raffronti relativi alla situa. zione dell'operaio italia.no , dal quadruplice punto di vista a cui l'inchiesta inglese ò proceduta nelle suo osserva– zioni e investigazioni. La. vittoria. dei mim1tori i~&lesi. Accennammo nel precedente " Motnmento internazio– nale,, alla gigantesca lotta che incombeva sull'industria e sul lavoro delle miniere britanniche: e ne es1JOnemmo i precedenti. Apparve chiaro allora ohe gli operai erano dalla parte del diritto; e che essi avevano ragione di opporsi alla minacciata falcidia dei loro salari. Ora, dopo il referendmn che ha dato seicentocinquantamila voti favorevoli all'eventuale dichiarazione di sciopero, i mi– natori hanno vinto. Dinanzi a tanta compattezza e a tanta forza, i padroni si sono rassegnati a cedere. Anche questa volta nn membro del Governo ha pre– sieduto alla soluzione pacifica del temibile conflitto. È bene ricordarlo, come un dato di fatto che suggerisce comparazioni eloquenti o può essere istruttivo per i teo• rici e i negatori ù outrnnce. Dico" anche questa volta"; poichò un altro g,·ando sciopero, quello dei ferrovieri, fu evitato, dieciotto mesi or sono, mercò una soluzione abile, ispirata dal Governo liberate inglese; e, non pili tardi di un mese e mezzo addietro, questo medesimo Governo regolava lo difficoltà. esistenti tra i minatori del Paese di Galles e le Compagnie. L'Ufficio del Ia,·oro inglese, sotto la presidenza del ministro Churchill, ba ottenuto che il Comitato di con• ciliazlone o di arbitrato, composto di delegati delle due parti, approvasse un modus vivendi che dà piena vittoria ai minatori. I capitalisti rinunciano infatti del tutto alla 1>rogettata diminuzione di salario, mentre gli operai non si arrendono che su piccoli particolari secondari. In buona sostanza, è stato accettato dai padroni il prin– cipio, per cui gli operai erano preparati a battersi con l'arme dolio sciopero generale, secondo il quale i salari degli operai non potranno mai scendere al disotto del minimum stabilito, quali che possano essere in avvenire le variazioni dei prezzi. Ma si rapisco facilmente che la capitolazione dei pa– droni o lo stesso intervento pacificatore del Governo sono dovuti ali-a formidabile organizzazione dei minatori in– glesi, e allo slancio magnifico e unanime di essi verso la battaglia per la rivendicazione del comune diritto. UN PO' DAPPERTUTTO. Lo sciopero svedese. Questo sciopero meraviglioso merita ben più di un fugace accenno. E noi ci ripromettiamo di trattarne dif– fusamente nel prossimo numero. Qui vogliamo soltanto notare che poche volte la classe operaia ha dato uno spettacolo così grandioso e commovente. Forse è il primo esempio di sciopero generale veramente generate, che paralizzi tutta la vita economica. di un grande paese e che duri così a lungo, con tanta calma e con fede soste– nuti, e viUrantc. Ah! Quando una classe sociale può dare una prova così alta di volontà forma e decisa 1 di disci– plina, di auto.controllo e di sacrificio, vuol dire che essa a<Jcendeveramente nella sua conquista., e che è ben degna dell'anonire o presso che matura alle pili alto e com• plesse responsabilità della direzione sociale. Il Coniresso internnziom1le delle Coafederllzioni del fo.voro. llfentro scriviamo, si riuniscono a Parigi i rappresen• tanti delle Confederazioni del lavoro e delle organizza– zioni operaio dell'America, della Germania, dell'Inghil– terra, della Francia, dell'Italia, della Spagna, dell'Austria, della Svezia 1 della Norvegia, della Russia, dell'Olanda, dol Belgio, del Portogallo 1 e così via. Due argomenti costituiscono il maggiore interesse della riunione: la proposta di creare un organismo interconfederale, o la conferenza internazionale per la pace, che impegnerà con maggiore solennità il proletariato internazionale ad opporsi alle velleità guerresche delle borghesie di al– cuni paesi e a stringersi fortemente le mani attraverrn i (I conflui scellerati ,,. Il pllrtito socialisCn tedesco in a.vmento. Malgrado la crisi economica che da alcuni anni im– perversa quasi senza interruzione, in Germania. il nu– mero degli inscritti al partito è aumentato, dopo il Congresso ultimo, dab57.878 a 571.050 e quello delle donne inscritte da 29.458 a 62.259. L'aumento in un solo anno ò stato quindi di quasi 50 mila aderenti, tanti quanti ne conta complessivamente il partito socialista italiano, o, so vogliamo consolarci, quello francese. Il SOCilllismo in DvlsHill, I socialisti bulgari hanno di recente tenuto il loro XVI Congresso. Il partito conta in Bulgaria 54 organizzazioni con 2427 inscritti, di cui 86 donne. Nelle diverse ele– zioni il partito ba ottenuto 4410 voti. La sua Libreria editrice ba fatto nel 1909 un.incasso di 16.443 franchi; la~dove non aveva introitato che 3107 lire nel 1906. B que3to è il segno più eloquente dello sviluppo promet– tente dell'idea socialista in questo paese di &Yanguardia della penisola balcanica. 0IOYANNI l\b;RLONI. Critica Sociale. e A,,nnti ! : pe1· l'Italia, anno L. 22 1 semesfre L. 11. GIUSEPPE RIGAMONTI, gerente nsponsabile. Mllano 1 'J 9 1909 - Tipografia Operai (Soo. coop.), via Spnrtaoo, 6.

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