Critica Sociale - Anno XIX - n. 17 - 1 settembre 1909

Critica Sociale fl/V/ST .Il QU/NfJ/CIN.IILE DEL SOCI.IIUSMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L, 10 - Semestre L. 5,50 Lettere e vaglia aWUfflclo di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E. 23 Anno XIX - N. 17 Non si vemle <i 1'Utnieri sepm•ati. Milano, 1 ° settembre 1909 SOMMARIO Politlca ed Attualità. J'tl' veuin al sodo (LA CH.tTICA SOCIALE). J,'1tovi eq11h·ocl t veccllit l11si111w.:10111: un'ultlmc~ ro11llca sullo quo– &!lonl nazionali (Alllt..CAR•: STORCIII}. Sel IIIOlldO dtlla b11roc•·o::la: 1,t tre /osi di Trcn·crt(CIIA:STECLEK). St~di economici e sociologlcl. JI sl11ducnlismo rlforml,tn (l'rof. 1-'. PAGLIAkl), JI C-Omime t la difesa l(Jltnlc11 della prima l11fcm::W: I. Come si pri– swla u problwm (Dou. On1LJO C.1.S.1.LJ~ I}. Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. Ntl movtm,mto tuler11nz1<ma/e: 1,1\ politica 11oclallstn; l,'orgaTI!zza• zlone e l'azloue rtel proletariato; "C'n po' dappertutto (Pror. GIO· YANNI llERLO!>I), PER VE'f·HRE Ali SODO E impossibile imaginare cosa più vacua - e, per certi versi, più nauseabonda. per effetto di cotesta. vacuità - della presente politica italiana. Allu– diamo indistintamente a. tutti i partiti, e - più crurlali del migliore dei figli <li Noè - non inteu• diamo fare eccessivamente eccezione neppure pel nostro partito. t una gara di nichilismo fra Go– veruo ed Opposizioni, fra partiti di conservazione e partiti cosidet.t,i novatori. Ciascuno mira a farsi piccino, a obliterare se stesso; diremmo quasi, a non essere. I partiti di opposizione e insieme di Governo stimano sia questa. una ragionevole tattica per SU· bentrm·e? O piuttosto non h anno nulla, proprio nulla, nel ventre? Noi sia.mo disposti a regalare un aeroplano, magari con relat ivo aviatore, a chi· ci dimostri un solo punto di programma - se ne togli una lieve spalmatura di anticlericalismo ge– nerico, che non St}concretarsi io nulla di prec.iso -- un punto di programma concreto, tangibile, afferrabile, univoco - pel quale, obiettivamente, l'antigiolittismo di Sinistra si distingua. dal giolit• tismo. A quelli del Centro e di Destra .... manca anche la spalmatura. Riassumiamo le impressioni, senza dimostrare ciò che ciascuno deve sentire, solo che si ripieghi un istante sulle cose. Questa abulia politica profon<la, che, del resto, appariva manifesta sin dal peribdo elettorale, e che, per naturale conseguenza, ci ha dato una Camera, la qnale sembra decrepita e non ha che qualche mese di vita; riuesta assenza del vol~re, che fl;P– pena si comprenderebbe nel paese d1 Bengodi o in quello di Cuccagna, e non pare che l'ftalia pre• sente sia a questo punto felice i renda i sullodati avversari del GoYeroo - avvers ari dei ministri in carica, sarebbe più esatto - straordinaria.men.te irritabili, non già verso se stess i, che sarebbe spte • gabilissimo, ma verso i partiti delltEstre~a, SJ?e• cialmente verso i t'lOCialisti.Tutto ciò che I socia- lisLi fanno (e fanno così poco!) ha virtù <li esaspe– rarli, e tutto ciò che non fanno li esaspera an– cora di più. In nstratto, sono per le unioni po– polari e per l'unione di tutte le Opposizioni, ma t11,leuriione deve avere soltanto un valore eletto· raie o esaurirsi nelle votazioni parlamentari dirette n determinare la crisi del Gabinetto. In sostanza, A.merebbero che noi cessassimo di essere noi - abbiamo già confessato che lo siamo, in que~i◄> momento, il meno possibile - ma ponessimo la nostra qualsiasi attività al loro servizio, per detro• nizzare Giolitti e,.magari coll'ostnrnio11ismo parla• mentare (questo si legge fra le righe), spianar loro, ossia ai loro amici, !e vie del potere. Perciò - sopratutto - niente parlare di pro– grammi. Giorni fa, la nta di Roma e la Ga~-::ella del Popolo di Torino ci accusavano/ a un <li presso, di tradimento, per avere l'Ai-anti. accennato alle riforme elettorale e tributana, come piattaforma possibile di opposizione. Che riforme d'Egitto! Queste sono cose - se mai - ottime pel poi. Ma per oggi, per lo scopo immediato. che è di far ca• clere Giolitti, a che non consente specificazioni <li programmi - ossia argomenti di divisione - il terreno della lotta non può essere che uno: quello, si capisce, delle Convenzioni marittime. Ì~ su questo che Giolitti diede il prin10 trabal– lone; è lì che rimase, come si sostiene, "imbotti– gliato,,; ed è lì che dovrà mordere la polvere. Chi si scost a di lì, chi accenna, in quest'ora, a fini più lontn.ni - e, aggiungiamo, più sostanziosi - è un disertore sul campo, e fa il gioco del Ministero. Fucilazione nella schiena! ... E sia pure. Se a novembre Giolitti, l'uomo dalle mille risorse, non avrà trovato modo di raccapez– zare, magari a furia di offe prodigate agli interessi locali, quella maggioranza che pareva sfuggirgli, non saremo noi che gli faremo da puntelfo; da– remo anzi il nostro colpo di spalla perohè si apra una successione - ahimè! una succei:.sione deso– lantemente qualsiasi, senza sofisticare sul chi e sul come. Ma, e poi? A Giolitti, caduto su 11n problema strettamente tecnico, sul modo di un contnHto, che sembra non sod1lisfi ad alcuni g1·cvuli, ma che certo urta più assai piccoli interessi - cafluto senza la più vaga designazione di nuovi orizzonti politici - non potrit logicamente subentrare che nu Ministero di Affari, il quale risolva rm·se un po' meglio (sottolineiamo il (m·se, perchè la Babele delle lingue non consente previsioni più certe) quello specialissimo problema. Salvochè non si ar– flisca ,li contare sulla conniveuza d~lle coli<lette "altissime sfere ,, per un piccolo colpo di stato extraparlamentare, la conseguenza non potrebbe, no,i. tlov1·ebbe, essere che quella ( 1 ). (I) Da notarsi, 1,or h~ morl\litù della oauul (come dicono i legisti) otl nnoho per vioppiù i;iustifloare il nostro (or$~. '.fqtti i giornali,

RkJQdWJsaXNoZXIy