Critica Sociale - Anno XVIII - n.24 - 16 dicembre 1908

374 CRITfCA SOCIALE lippo 'furati, delle questioni vita.li e molteplici che travagliano la vita nazionale ass ertore e studioso (permetti, o amico, che ti faccia questa lode su queste colonne) ammirevolmente alacre e dalla lunga e penetrante veduta e, fra i socialisti, uno dei pochi, anzi il più animoso e tenace nel propu– g·nare sempre a viso aperto non pur con la parola, ma - che più conta - con l'opera, di contro alle den1agogiche e petulauti irrisioni dei nemici di ogni intellettualità e coltura, la parentela stret– tissima e non ripudiabile che collega la causa pro– letaria alle sorti della scuola, anche di quella che apparentemente tocca <la vicino solamente le clas~i più elevate. Bellissimo volume, serenamente forte e pur vi– \'f\Cemeul;e polemico, ricco d 1 anima e di pensiero e manifestamente - non ostentatamente - pre– ceduto da una preparazione amplissima! Gli an– rori1 infatti, non si limital'ono a valersi del mo.te• ria.le <li proposte, <li risposte e di relazioni ch e ebbe r a.gio di conoscere nella lor qualità di membri - tosto dimissionari, com'è noto - delPannosa Commissione reale, ma acquistarono, con informa– zione diligente e sottile. un possesso invidiabile di tutta. quanta la letteratura. nostrale e forestiera, dell'argomento e della legislazione, passata e pre• sente, rispettiva, assimilandosi e coordinando il tutto con una lucidità e un equilibrio che nou Ri potrebbero desiderare nè maggiori, nè migliori. E, come ciò non bastasse, iutenogarono 1 su cio..– scui1 ordine di scuole e su molte <liscipline, nume– rosi insegnauti fra i più provetti e intendenti, e alla " lezione ,, della loro personale esperienza di maestri e di studiosi aggiunsero così quella, sva– riata e provata, dell'e~perienza altrui. Ed ebbero In. mira poi sempre non pure alla scuola media, tna insieme, per le attinenze e i vincoli che esse hanno con quella, alla Scuola primaria e alla Uni– versità i nè circoscrissero la loro vetluta per entro i confini didattici e dottrinali della loro tratta– zione, ma la rivolsero, con pensosa e piena consa– pevolezza, alle condizioni, ai bisogni e alle idea. lit.à peculiari e salienti della nuova società italiana, adopraudosi cos~antemente di sorprendere e di segnalare, così per ciò che concerne le linee gene– rali della questione come per ciò che si appartieue ai particolari concreti della sua. soluzione, il punto di coincidenza e di accordo fra le necessità sociali dell'ora che volge e le esigenze e l'orientamento rlei vari tipi di scuola. E seppero tener3i. pur in questa delicatissima lor fatica. !unge da ogni pre– giudizio di parte o di tradizione e contemperare con ispassionata equanimità, nella parte ricostrut– tiva non meno che nella parte critica <lel loro libro 1 gli elementi tutti, anche quelli apparente• mente più antitetici e discorrlanti, della molteplice questione da essi dibattuta.; e, se per un verso informarono 1 e nel modo più franco e più !ibero, le loro riflessioni e proposte all'i<leale, che li ha militi devoti e terventi, della più verace e decisa democrazia, per l'altro si preoccuparono, con vigile senso di praticità, della coudizioue <lì fatto della economia sociale a cui ha da corrispondere la scuola che or si vuol migliorare ed elevare, e dei llologna, 1t061 e al Uuonl articoli pulJUllcatl nella Co1·1·ente dal llle• ohlorJ, diti Butti o da altri. Arilcoll Importanti ha pure scritto 11 Oa1111Jern10 nella Htvtsta d.'JtciUa del g:enna1o o mngglo 19"{),e note– voli o88orvaztont leggonsl nello studio di Il. )londolro lntorn'l IHI .Al• cm1LproblemL dtlla pedagogia c1111temp(Jr1111ea (lu Rlf;J.sla <Uftlosofla e Rcle11~ea/lf11L, gennato-aprllo 1906). A proposito di UllJllogrflflR peda• U'Oglca,dl grande uillllà a,•rel>be 11otuto e88ere, so fosso stato meglio redatto, a quanti ,·oguono ocoupanl t:r l'1fu1·mata ,·t della quo11t1onc 11ell'l11rutlone secondaria, l'eleneo l.llbllograftoo della letteratura ped.R· goglca lnlernazlonate pubblicato tes1ò In un grosao supplemento del jjOllelth10 11(/lr:ialt dtl .l1'n'8ttrO della ,._ I. rapporti non sopprimibili che intercorrono fra lt1. scuola medesima e la gerarchia, per Io meno fi– nanziaria, di classi, iu che la present.e società è " distinta e costrutta ,,. Grande pregio, per ultimo, del loro volume si è quello di essere, nonostante la ... duplicità del suo concepimento, un libro, sia nel pensiero, ~ia nell'architettura, sia nella veste formale, così ar– monico e simmetrico, che si direbbe ... figlio di un unico babbo. Si ravvisano, sì, non difficilmente, dal lettore che abbia una qualche dimestichezza cou g li altri scritti dei due valorosi amici, le pagine < letta.te dall'uno e dall'altro. Come non riconoscere s u bito, dalla loro vivezza indiavolata e dalla loro colorita e gagliarda. irruenza, le filippiche, piene– di onesto sùegno e di acume sottilissimo, del Sal– vOmini? E come rimaner, per converso, dubbiosi circa la paternità di cert'altre pagine 1 come quelle i:;tupende sovra le lingue e le letterature classiche e moderue (1), tutte accese e alimenta.te da. una vivida. fiamma interiore, ma pacate nel loro incesso e ricche d 1 italica purgat.ezza e temperanza? Ma i <lue diversi 8tili non si contrappongono, si bene si disposano fraternamente, dando l'illusione che si tratti sempre dello stesso eloquente <liscorritore. che or si accalori nel suo dire e fustighi a dritta e sinistra, senza riguardo di sorta, i responsabili dei mali che descrive e denunzia, ora s'indugi con <lecorosa forbitezza e con certa placida graviti.. a esaminare l'una faccia o l'altra del soggetto sovrn cui intrattiene i suoi ascoltatol'i. . *. Con ciò non voglio dire che il bel volume ab- bia sempre e dappertutto la stessa virtù persua– siva e la medl3sima sagace aggiustatezza. di rilievi e di proposte e che sempre vi sia esauriente e definitiva la dimostrazione delle idee propugnatevi e la confutazione delle idee avversarie. Si tratta di uu libro, oltre che di dottrina, di discussion~ e di batt.aglia, e di battaglia ideale e pratica insieme, ed è naturale_ che, pur co' suoi grandi pregi, sia remoto <la quella impeccabile e simmetrica perfe– zione che lascia tutti paghi e convinti. A una per– fezione così fatta, anzi, gli autori per i primi ~i sono ben guardati dal l'aspirare ! .E,delle due parti, o meglio de' due aspetti della loro . laboriosissima fatica, quello, ben s'intende, che mvolge e suscita men radi dubbì e si offerisce meno agguerrita, almeno ne' particolari, alla confu– tazione pur di coloro che ne accettano le grandi linee, si è l'aspetto, per dir così, positivo e rico– struttivo. L'altro, che pur a questo si collega inti– mamente e anzi ne contiene le ra~ioni e gli ele• menti, quello - voglio dire - che si consiste nella critica delPatt.uale ordinamento della nostra istruzione secondaria, non saprei da chi potesse essere letto senza il consentimento più pieno e più cordiale. Invero, sia. pure con l'ausilio de' maestri cospicui che li precedettero in questa bisogna, dal Gabelli e dal Yillari a.I Chiarini, al Gamberale e al Kirner il Salvémini e il Galletti hanno il merito di ave;. d_ato fondo all'argomento, con tale ampiezza e di– rittura e copia <liosservazioni analitich e non m eno che sintetiche, che mai per Pactdietro era.si fatto nulla di simile. Le magagne grosse e piccole, vetuste e recenti, didattiche e politiche, colpevoli e incolpevoli, della scuola media italiana sono tutte descritte e svisce– rate dai due scrittori, con un'evidenza e una schiettezza ammirevoli. Con il loro amplissimo apparato di fatti, <li cifre e di citazioni e - che (I) l'p. 18& e seguenil.

RkJQdWJsaXNoZXIy