Critica Sociale - Anno XVIII - n.24 - 16 dicembre 1908

CRITICA SOC!AU) 373 La formula dell 1 amico Ruini? Ma noi siamo diSVMti ad accoglierla con ent:isiasmo. Purchè non copra, s'in– tende, una gherminella del Governo. Dateci, assieme, una soluzione, seria sul serio, del problema della vec– chiaia: l'assicurazione obbligatoria, e non irrisoria nella cifra, per tutti i lavoratori. Guardate ai progetti del– l'Inghilterra e della Francia. Occorl'ono pa1·ecchie cen• tinaia di milioni all'anno. Ciò è quanto dire - e l'articolo del Rnini ne dà la riprova - che per ora non se ne parla. Cbe, quindi, le spese militari non si debbono aumentare. Che noi non consentiamo un centesimo. Il pericolo della formala Ruini è soltanto questo: che le spe:rn del bilancio della pace sociale siauo p,·oposte; quelle della guerra, attuate! LA CRITICA. All'ultim'ora - e, pel' le dimensioni, non ospitabile intero iu questo fascicolo - riceviamo dal nostro TRE x ra replica al dott. Angelo Vivante: [rre,lentismo, que– stione batc:·tt1ica, o intc.rnazionalismo. È una ver,i monografia polemica, che troppo perdf'– rebbe vivezza e sapore se t·enisse spezzata. La riman diamo quindi al fascicolo del 1° gennaio. LARIFORMA DELLA SCUOLA MEDIA Uno dei meriti maggiori della Federazione degli insegnanti secondari - pur tante volte fatta ber– saglio della trita accusa di corporativismo angusto e vorace e di giacobinismo astioso e querulo - si è quello di avere 7 sin dai suoi inizi, affermata e additata la necessità. di una riforma dell'istruzione mezzana; ùl aver consacrato ad ess~, iu quasi tutti i suoi Congressi, relazioni e discussioni fervide e sag'aci; di avervi attratto e appassionato la miglior parte dei professori, costringendo, con rimorchio laborioso, a occuparsene financo la· Minerva; di avere, insomma, conferito consistenza netta, con– creta, di problema attuale e, direbbe il :Machia– velli, u riuscibile ,, 1 a una questione 1 che per l'in– nanzi aveva fornito argomento a numerose, e anche oppùrtqne, osservazioni e proposte, ma non t\ra stata abbracciata nel suo insieme, con vasto esame, da nessuno e che, ove non fosse sta.ta così organicamente e razionalmente impostata e disci– plinata, o sarebbe stata. decisa a un tratto, con un colpo di penna e di testa di qualche ministro " energico ,,, chi sa in che maniel'a bislacca e ro– vinosa, o avrebbe continuato a<l essere risoll;a a pezzi e bocconi, per via di ritocchi frammentari e saltnari 1 ottemperanti, volta per volta, a non altro se non alle ambigue influenze dei padri e dei pa– troni degli alunni più infingardi e ottusi. È avvenuto così, per la prima volta forse da che" la terza Italia è costituita, che un problema di politica scolastica - e come ponderoso e for– midabile! - ha, se pure assai inadeguatamente e frigidamente, attirata sovra <li sè la cosi ~etta u opinione pubblic~,, e dato luogo alla formazione, abbastanza nett,a e determinata, di diverse correnti e tendenze, suscitando, accanto a una fatua efflo– rescenza di letteratura pedagogica da strapazzo, una nobile fioritura di studi meditati e savì. E anche è avvenuto, per effetto di questa men su– perficiale e unilaterale disamina della questione, che essa è apparsa assai più ardua e complessa di quel che prima non sembrava, e si è appresentata con degli aspetti, dei rapporti e degli addentellati, che per l'innanzi erano sfuggiti ezinnrlio a riuei pochissimi che se n'erauo occi.1pati con acleguata cognizione di causa e con occhio lungiveggente ( 1 ); e ha rivelato inattese difficoltìL e non sospettati pericoli proprio là dove pareva che afferisse meu disagevole l'adito a vantaggiose riforme. Certe correzioni B vie <l'uscita, ad esempio, circa le quali sembrava che il consentimento dei più 1·osse raggiunto e rli cui parea riconosciuta pacifica– mente e definitivamente 11opportunit,à e la neces• sità, risultarono, non pur tuttavia disputabili, ma addil"i~tura tali da esser messe da banda; e certe altre, che o non erano mai state presentate alla discussione o, comunque, non erano state prese sul serio, apparvero ra.gionevolì 1 pratiche e di non (iifficile attuazione. Modificazioni e combinazioni, che prima quasi concordemente erano state rite– nute capaci <li dirimere, per entro un assetto sim• patico e armonioso, tutte le asperità e le incon– gruenze, oud'è irta la scuola. secondaria odierna, più diligentemente e compiutamente analizzate, si vicle che recavano in sè stesse groppi cli male se– menti e germi insidiosi di novelli, e più gravi, <lanni; e, per contro, si scòrse la traccia <lella buona via dove parea che s'annidassero le cagioni prime, e da esser più urgentemente rimosse, della ~ ma– lizia r, da che or ci adoperiamo di liberarci. Le opinioni, di couseguenza, si sono fatte più mature e più circospette, e molti giudizi sono stati rettificati e mutati; e non cade dubbio che, se dovesse ora rifarsi quel largo refm·enditni, sul fon<lamento del quale la Cornmissioue reale allestì la sua - tuttora arcana! - relazione e costrusse il SLlO castello di proposte, i risultati ne sarebbero assai diversi e di gran lunga migliori. Io, per es. -:- e quanti miei colleghi si trovano nelle conrli– zioni mie! - a più d'uu quesito, e proprio degli essenziali, risponderei in modo addirittura opposto a quello, con che risposi due anni or sono. * * * A farmi riflettere sul vasLissimo problema, così compiutamente e particolareggiatamente come prima non m'era accaduto mai, e rinunciare, come a grossi errori e perniciosi, a talune iclee sovra cui il mio pensiero si era fermato come sovra i capo– sal<li più validi e più sicuri della grande riforma, ha valso assai i I I ibro che Alfredo Galletti e Gae– tano Salvémini hanno pubblicato pochi mesi arl– dietro per i tipi ctel Saudron C) e derlicato a Fi- (') •·ra questi, vRn ricordati speclnlmente Il Gal)elll, Il \"lllarl, li Chiarini e un dimenticato, GlovRnnt MarlR Bertlr,1, Intorno nl qunle publ)\1CÒun bollo studio 010\'ANS'I Ot:NTII.E (G. M. BeI·/i11L e t'h1(f11s110 d~i Jacobi Ln ItaHa, nella CrUica diretta da B. Croce, Ili, 190~)- Anche, per debito di eeattezza, YR menzionato, come anteriore al rervore rlformatlvo snso!tato dalla F'ederaz1one degli lnsegn1mt! secondarf, Il bellleelmo e pur recente libro di AI.FRF.DO P11,zz1, /,n sc11ola media e le r.Wsd didge11U, MIiano, Hoepll, 1903, che ebbe nel 1900 li premio del R. Ist1tuto lombarc'lo di scienze e lettere. Sovra di esso sono da leggere le oescn·az1on\ del Gl>NTJU: (l,f/Jn·M ed eclelti,smo nella scuola media, In Scuola e /Hosof1a - Co11cetti fo11dame11tnu e st1og~ a, 1>e1ta– gogi11 s111I11scuola medin, ~ma110-Pa\errno-Napo!I, R. Sanàron, J9oa, ()J). 117 e seguenti). (1) ,\. ÙAl,LF.TTI e o. SALVÉMINI, La ,•Jforma dtl/(1 scuola media, Notizie, onenazlonl, proposte, con JJretazione di J,,,'. VUelti; n. San• dron edlt., pp. XX\'11-469.t'A parte, corno !l notovollsslmo libro del oeutl\e su Sc110Ia e fllosofla citato nella nota preoMente, clellA col– lezione di Studf pedagooicL del " N11ov, dover, ~, la ll\Jqra e noblle Rassegni\ 11ti.1ermltana.fondata e dirotta da G. l.ombardo-ltacllce. Oltre eh.e a questa nassegnu e al due volumi s1n qnt pubbllcnt! sotto I suo! ans111ct,ehi voglla farsl)m'ldO!I compiuta del grnvlsslmo JJro• biomi\ dc!la scuola media, rlcorr11 al libri pubbl\eatl In que11t!ultimi anni dRI )'raeel\rOII, dal Oamberale, dal prof. Jona, alle relazlon\– eho si leggono negH ÀIU del congressi /lolla Pedoraz1011e Naz101111.1e d1;ig-ll Insegnanti modt - del Tarozzi, del Friso, del Kerbaker e del Flamlnl-Ll~lo, alle auree pagine, altra volta ricordato su queste eo• tonne, del poYero Ktrner, sul c,-Ued (011damenta/L pe,· 1111a riforma delln tsli'uzioiie mtd,'l (In DiscrH"sJ e sedili, racro1!1 <'lagl\nmle1, eco.,

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