Critica Sociale - XVII - n.20-21 - 16 ott.-1 nov. 1907

332 CRITICA SOCIALE fondere colPopera dei brigauti maggiori. Poiohè sono i g1·ossi feudatari che riescono nei compromessi col brigantaA"gio 1 gli usuali malfattori si esercitano prin– cipalmente a danno dello classi inferiori: sono le loro vittime piìt designate i piccoli borgesi, che pos· seggono un onimale da hworo, i carrettieri che tra– sportano le derrate, i contadini che possono essere denudati di un cappotto o cli un paio di scarponi, i poveri che vanno a macinal'e un sacco di grano, i miseri che tornano dalla città con pochi soldi rica– vati dalla vendita di erbe raccolto per i cam1>i: è h1tta questa gente disgraziata che, dando nei ladri sulle deserte vie di campagna, viene assalita, spo– gliata, bastonata, uccisa da vigliacchi facinorosi. JI malandrinaggio cli latitanti o cli sbanditi non 1>0trebbe durare un sol gioroo senza l'aiuto dei ma• nutengoli e dei favoreggiatori. La refurtiva deve es– sere ben custodita presso gente fidata della stessa l'ismn: lo mosse dei briganti devono esse, garantite, e quelle della pubblica forza spiate, con un servizio dirci semaforico, dagli interessati. OL·di tale gente le campagne siciliane non possono difottare, perchè le stesse cause, che spingono alcuni individui alla macchia, SJ>ingono altri a favorire le imprese dei primi contro l'insorgere della difesa sociale. Se il mahrndrinaggit> è un prodotto del suolo e dei rap– porti economici, esso deve assumere una solida or– ganizzazione con ,,aria funzione di parti. li manu– tengolismo si ramifica indefinitamente e caccia i suoi tentacoli ovunque; vive e spesso si arricchisce con il prodotto delle imprese ladrcscho di pochi masna– dieri. Costoro riescono alla fin fine sfruttati, rubando od nrrischiando la vita por altri. Anzi qualche ma– nutengolo si è arricchito dietro la soppressione o 11arresto tlel brigante di cui egli era depositario. li bandito è sempre p0Yero 1 o quasi 1 anche nei momenti di sua maggiore potenza. A lui basta la vanità di essere da tutti temuto, di tenere in iscacco la pubblica forza e di vedersi Sf\lito in fama ed am– mirato dal volgo, adoratore della. forza anche facino– rosa. La sua maggiore soddisfazione è quella di trat– tare dn potenza a potenza coi baroni della riéchezza. I briganti ama.no che le loro donne, per ispirito di distinzion e vanagl oriosa sulle altre comari del paese, scbtlino nell'abbondanza e noi lusso. La moglie o l'amante di un capobanda ne va sempre superba. A lei ricorrono con ricchi cloni coloro che temono le im1>rese brigantesche, per deviarle dai loro campi e dalle loro persone. Quando il bandito è ucciso o catturato, la sua donna ricade in miseria, e la gente si consola col proverbio che 110,i sem111·e ride la uw– glie del ladro. L'organizzazione del mnlnndrinaggio è così conna– turata alle condizioni di vita delle campagne sici– liane, che la stessa pubblica sicurezza, nonchè re– stare impotente, si fa spesso sua complice. JI Governo borbonico credette infrenarc il malandrinaggio ar– ruolando la sbirraglia tra i malandrini stessi; con tali soggetti ricostituì le Crmi1)(tg11ie d'anni, che ave– vano funzionato come istituzione di pubblica sicu• rozza sotto il regime feudale. " Il Maniscalco - dice il Uonradini nella già citata llelaziotte d 1 l11chiesta - In costitul col solito nucleo di facinorosi, che a loro volta si circondarono di affiliati, o malandrini minori, e co~l a poco a poco tutti gli ele– menti torbidi del paese venivano a formare parto della organizzazione ufficiale di pubblica. sicurezza. Le Com-' :ftaguie d'm•mi pel loro ordinamento erano responsabili <Ìolfurti e dovevano indennizzare Il danno. In fatto, si accordavano coi ladri pei ricatti o col derubati per Io Tcstituzioni. Ouadag'navano cogli uni o cogli altri, ga– i:eutendo quei soli che acc:onsentlvano a Tegolari tri– buti i alJbandonavano gli altri tn balia dei loro affiliati; talvolta. su ladri minori o non ascritti al loro sodalizio davano esempi di severità, spingendosi fino a Iascisrll trafitti in luoghi remoti; la giustizia, intimorita da quei potenti amici di Maniealco, non fiatava. o non agiva; In. influenza del malandrinaggio ufficialo diventava alta, temuta, quasi riverita. dalle popolazioni educate a slmile scuoio. ,, (Pag. 132-3). A i Compagni à'anni furono sostituiti dal Governo nazionale i Jliliti a cavallo con elementi meno cat– tivi, ma con regolamento prcssochò uguale. Dopo nlquanti anni anche i .lliliti <t. cavallo, che funziona– rono pure come istituzione speciale per la Sicilia, furono soppressi. Oggi l'opera della Pubblica sicu– rezzn è assai migliorata, ma conserv.a ancora per la Sicilia qualcosa dì speciale che distingueva Pantica sbirreria locale. Si ha cura che il malandrinaggio non scompaia perchè la caccia ai banditi sia frut– tuosa d'indennità e di promozioni. Fu per ciò che Vo.rsalona seguitò dopo morto a passare per vivo. Il feudatario, che ha avuto dalla sua i malfattori, li L'icambia cli protezione presso lo autorità politiche: il delinquente, che si mette sotto lo grandi ali di un feudatario manutengolo clivenulo influente uomo politico, 1>uòdormire tra due guanciali, che non sarà arrestato. I facinorosi restano impuniti delle ribal– derie commesse imi miseri, purchè rispettino e tute– lino i grandi. L'odio nel Siciliano per il birro e la spia origina eia lunghi secoli di soverchierie subì te, e ne ha mo• clificato il carattere, d'onde l'omertà. Reclutando una volta i birri tra la peggiore canaglia, quando si ò voluto mutare sistema, il disprezzo tradizionale con cui essi sono guardati ha impedito che della gente per bene s'arruolasse nei corpi della Pubblica Si– curezza. Nell'epoca feudale il brigantaggio fu strumento del baronato: i baroni, nelle lotte politiche contro lo dinastie e nelle loro gare, chiamarono in aiuto i peg– giori soggetti perchè più arditi, e per tali servizi ri– compensavano costoro con la protezione presso le au– torità governative. Tutte le rivoluzioni di Sicilia trionfarono con il forte aiuto dei malandrini, e al– ì'uopo per primo atto si liberavano tutti i detenuti; ma poi esse ne uscirono guastate per la subitanea rifioritura di malandrinaggio cui diedero luogo. Quella del ~48, a questo riguardo, è restata trista– mente mcmorahile. Negli attacchi contro le forze borboniche, durante la rivoluzione del '60, non pochi facinorosi del giorno innanzi e del giorno dopo si buttarono allo sbaraglio in aiuto del partito liberale o d,oi garibaldini. Questo aiuto non sarà dato alla rivoluzione socia– lista, e non sarebbe mai chiesto. I luoghi più sacri alla delinquenza sono i pill renitenti al socialismo: · il brigante, il malandrino, i1 mafioso sono l'espres• sione più selvaggi{i dello spirito individualista.. Essi afferma no l'origine violenta del diritto di proprietà priva.ta 1 contrariamente a quanto fu creduto dal so– cialismo , assegnante al corsaro e al masnadiere ca• ratterc di protesta contro quel diritto. Il malandrinaggio, che fu per poco strumento della rivoluzione liberale, passò poi strumento della rea• zione borbonica, che dopo il '60 credette riconqui– stare il potere alimentando la delinquenza. nelle campagne del perduto Regno. Infine, col sistema rappresentativo, esso divenne strumento elettorale di un nuovo baronato, mutevole per temporanea. ele– zione. Essot in questa nuova funzione, non ha par– tito, porche assiste uguiimento L candidati di ogni fazione; per cui le lotte politiche, nel mentre dà.ono ~rnova vita al malandrinaggio, scagliano malandrini– contro malandrini e li spingono ad una vicendevole soppressione. Ma il malandrinaggio non perciò cessa del tutto,

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