Critica Sociale - XVII - n.20-21 - 16 ott.-1 nov. 1907

CRITICA SOCIALE 323 da una organizzazione appena decorosa del collocamento interno! - presumono di poter fare il collocamento por Pestero senza danno alle posizioni di quei sindacati. Innumerevoli esempi vennero citati nella discussione per provare come la resistenza proletaria di un paese sia ferita - non soltanto ds.ll 'arrivo cli krumiri in tempo di sciopero o di serrata o di gente che lavori sotto-ta– riffa in tempi di pace - ma. dall'inopportuno arresto di un fenomeno di diminuzione della popolazione in– digena. In s,•ezia e Danimarca, per esempio, i contadini, cho stavano per giovarsi degli effetti delFurbanismo per con– quistare migliori condizioni di vita, si son visti rotta l'arma in mano da1l'arrivo di contadini della Galizia importati da Uffici di collocamento messi su da\ padroni. }; anche risaputo che uno del più autorevoli Arbeilerse• k,·etariaten di Germania - richiesto del suo giudizio sopra. le Camere per l'agricoltura che dalla Sassonia chiedono contadini all'Italia - si è recentemente espresso in questi testuali termini: " La Camera per l'agricoltura della provincia di Safl– sonia è una organizzazione soltanto capitalista, la quale cerca dei lavoratori in Italia, perchè spera di avere gli i,tessi meno cari dei tedeschi. 11 I lavoratori stranieri dell'agricoltura nella. provincia di Sassonia sono male pagati e nutriti j lo came1·e dove dormono sono insalubri. Il tempo del lavoro è molto !tingo e i lavoratori Monospesso maltrattati. Qui non vi è stato sciopero I possessori cercano lavoratori italiani perchè i· lavoratori della Polonia e della Russia non vo– gliono più lavorare nella provincia. ,, Osservando le basi fondamentali dell'accordo di così imponente fascio di organizzazioni, constatiamo lieta– mente il generalizzarsi di quel metodo sindacale cui lo genti tedesche devono il primato conseguito nel campo dell'organizzazione proletaria. Il trasrerimento degli attributi caratteristici della re– sistenza dalle organi1.zazioni locali alle nazionali (cen– tralizr.azione) - la politica delle alte quote sociali - la molteplicità dei beneftct asslcurati dall'orgaoizzaziono al suo socio (sussidi di disoccupazione, viatico, malattia, infortuoio, vecchiaia, invalirlità 1 persecuzione padronale e via dicendo) 1 la inutilizzazione dello sciopero mediante la ognora. crescente forza del einrlacato - questi distin– tivi del mo,·imento sindacale germanico ei estendono irresistibilmente agli altri paesi. Già i sindacati austriaci o ungheresi camminano nello stesso solco dei tedeschi e foggiano gli stessi congegul. Le Federazioni dei paesi scandinavi co9tituiscono un prolnngameoto delle federazioni tedesche. L'Olanda, come si ò visto, esce rlall'esperimento sindacalista più che mai tedescofila; e nel Belgio il sindacato comincia ad avver tiro l'insurflcienza della cooperazione di consumo e si intedesca. Nella Svizi:era - come in Italia·- i nuclei resistenti degli edili, metallurgici, cappellai accedono ai sistemi delle Gewerk-scha{ten alemanne. Decisamente è ancora lontano il giorno della liquida– zione del sindacati operai di Germania, invocata dal Congresso che gli anarchici tennero qualche mese fa ad Amsterdam; e invocata come una liberazione! Al contrario, è un continuo appoggiarsi dei sindacati d'ogni paese al la Germania, dove ormai hanno sede - oltre alla Internazionale O11era.ia - i Comitati od i Se• gretarlati internazionali delle più importanti Ferlera– zi,oni: muratori, scalpellini, ferrovieri, marinai, facehini di porto, metallurgici, lavoranti in legno, panattieri e affini 1 tessili. Parruechieri, calzolai e lavoranti in ta- bacchi hanno fatto lo stesso. I lavoratori del libro ne sembra che accennino ad un sammichole dalla Svizzera per la Germania. Con buona pace dei congressisti di Amsterdam, il sin– dacato operaio tedesco vedrà accrescere l'influenza morale che meritamente esercita sui confratelli latini e anglo• sassoni: nei primi infondendo il seneo della disciplina e della responsabilità; mostrando ai secondi come, pur mantenendo la propria tattica affrancata da pregiudiziali politiche, il sindacato possa e debba derivare dalla educazione socialista una più larga visione dei propri còmpiti. E noi lo ammiriamo - il sindacato operaio tedesco - nuche per quest'altra benemerenza che va ogni dì più acquistando: la liberazione della democrazia socialista <li Germania da quei dogmi dottrinali e da quegli irri– gidimenti tattici che le hanno sinora impedito di met• tere a frutto i tesori delle sue immense energit>. ANOIOl,O CAHHINI. LE RISOLUZIONI. Diamo testualmente le principali risoluzioni adot– tate dalla Conferenza - avvertendo i lettori che il Resoconto ufficiale di questa Conferenza esce nel Rapporto edito in francese, tedesco e inglese dal Segretariato Internazionale, TJer·tin, l!:n[Jelu,fer, 15. I. JUsposta nlla Confedernzionc del L:~,,oro di Francia. - " La Conferenza, ecc. 1 si è nuovamente occupata della proposta formulata dalla Confederazione Generale del Lavoro di Francia per iscriVere all'ordine del giorno la questione dell'antimilitarismo e dello sciopero ge– nerale; (i La Conferenza riproduce la risoluzione adottata ad Amsterdam sugli scopi delle Conferenze sindacali inter– nazionali, che si propongono di discutere i rapporti sempre più stretti fra le associazioni professionali di tutti i paesi, la redazione di statistiche sindacati uni– formi, il mutuo soccorso nelle lotte economiche e ogni altra questione che si trovi in immediato raµporto con l'organizzazione sindacale della classe operaia, esclu– dendo però dai propri lavori ogni questione teorica o riguardante le tendenze e la tatticl\ del movimento operaio nei di versi paesi j , 11 La Conferenza considera le questioni dé'il'antimili– tarismo e dello sciopero generale come argomenti che non entrano nella competenza dei funzionari sindacali i la soluzione di esse spetta esclusivamente alla rappre– sentanza integrale del proletariato nazionale, e cioè ai Congressi socialisti internazionali convocati periodica– mente, tanto più che le due questioni sono ['òltaterisolte dal punto di vista teorico ad Amsterdam ed a Stuttgart; " La Conferenza deplora che la Confederazione fran– cese non abbia voluto riconoscere l'irreprensibile cor– rettezza. della Conferenza di Amsterrlam e che abbia preso pretesto dal voto di Amsterdam per restare lon– tana dalle nostre organizzazioni internazionali i 11 La Conferenza prega vivamente la classe operaia francese di esaminare la questione antimilitarista e dello sciopero generale insieme all'organizzazione poli– tica di Francia partecipando ai Congressi socialisti e entrando intanto a far parte dell'organizzazione inter– nazionale sindacale per risolvere i problemi strettamente sindacali. 11 IL Passaggio dei soci di unn organizzazione n f1trnlla 1lello stesso mestiere 'in altro S1at,o. - u La Mozione è testualmente tradotta nel corso dell'articolo. 11 111. }~edernzioni nazionali od internazionali di me– stiere. - u La Conferenza, ecc., opina che nell'interesse di una maggiore solidarietà. e di fronte alle forti coa– lizioni degli industriali, tutti i Sindacati opera.i debbano unirsi in Federazioni nazionali per arti e mestieri e queste, per le stesse ragioni, aderire al rispettivo Centro Nazionale. Compiuto questo primo dovere, le Federa– zioni Nazionali devono stabilire dei rapporti con quelle esistenti alFestero nella stessa industria. A questo patto, . io caso dì grandi lotte fra capitale e lavoro, i soccorsi

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