Critica Sociale - Anno XVII - n. 11 - 1 giugno 1907

CRITICA SOCIALE 169 Indipendentemente da ogni distinzione d'istituii o d'in– segnamento. Con Io sviluppo dell'associazione per cate– gorie si ò verificato un fenomeno non nuovo nelle mo– derne organizzazioni: il fattore economico è intervenuto di fianco al fattore topografico i così nel Partito socia– lista, alle Camere del lavoro, si sono aecompagnate 1 e in gran parte sostituite, le Federazioni di mestiere. Molti insegnanti, e in modo speciale quelli alla cui attività la Federazione deve la miglior parte dell'esi– stenza sua - l'amore per l'opera compiuta li rende ec,– cessivamente conservatori e timorosi di ogni innova– vazione - vedono nell'organizzarsi delle categorie un principio di disfacimento i ma esso evidentemente non è che una crisi di crescenza, una differenziazione di organi, cui rh1ponde - determinata e determinante ad un tempo - una differenziazione necessaria e recon<l.adi funzioni. La Sezioue localo rimarrà per agitaro gli Interessi gene– rali della classe e tenor vive le alte finalità e gli ideali della scuola; la categorla elaborerà il materiale Iegisla tivo che ad ossa si riferisce, esprimerà i bisogni didat– tici e determinerà gli Indirizzi che, In armonia coi tempi, via ,·ia assumono lo particolari discipline nel complesso organismo della scuola. ... Non è disraclmento dunque, ma vita; nè deve mera– vigliare la vivacità e l'esuberanza d'energie, con cui sono germogliate, sul terreno della Federazione unitaria, le organizzazioni novelle; una ricomposizione sociale scaturisce sem1>reda un impulso sovversivo. Ma,in questo momento di crisi, più delicata od accorta occorre che sia l'opera dell'organo direttivo della Federazione; nonchè pensare a distruggere un movimento, che scaturisce d11gli intimi interessi di cla.sse e che nessun atto di autorità potrebbe comprimere, ti Consiglio rederale deve assecon• dare la formazione degli organi nuovi, armonizzarne l'attività, rappresentarne validamente gli interessi. In questo porlo<l.odi transizione, il Consiglio federale deve i~pirnrsi a due prlncipt fondamentali, i quali ri– clliedono della virtù per il ratto che esigono un atteg– giamento essenzialmente negativo: - Non porre nessun limite all'attività delle Sezioni; riconoscere in massima legittima la rlchle3ta di ogui categoria organizzata. La Sezlono <love e~sero complota01onte libera nella scelta dei suoi mezzi di azione, come in quella della materia di lavoro, perchò essa costituisce il primo nucleo dell'organizzazione, da cul tutte le iniziali\'e devono scaturire e i germi di tutte le rorze devono essere get– tati, in modo che l'attività dell'organizzazione sia il prodotto naturale della vita della classe e non il 9ro– dotto artiftciale del 1>ensìerodi un più o m~no illumi– nato organo dlrigenh. Il pensiero, elaborato dalla categoria organìzzu.ta 1 non può essere infirmato nella sua essenza, perchè è espresso dai soli che hanno la conoscenza dlretta del bisogno che Io muove; perchò le deviazioni egoistiche e,l antisociali, che possono accompagnare gli atti individuali, difficil– mente si presentano negli atti collettivi; perchè la le– gittimità di una richiesta. noi camro sociale ha un valore contingente e subordinato al numero ed alla forza di quelli che l'1.1.vanzano. L'organo direttivo della. Fe,lera– zlone dovrà Intervenire, nella rormula;o;ionedei desideri dello categorie, solo quando ed In quanto tali desideri si trOvassero In collisione con quelli di altre categorie federate. Cosi, conciliando la vitalità delle parti con Pei,istenza ,tot tutto, l'organizzazione degli Insegnanti medi potrà. trarre dalFimpulso presento un nuovo elemento di svi• luppo e di progresso. La soppressione degli organi se– condart, sognata. da alcuni, come l'elimiuazione dell'or– gano centralo, accarezzata da altri, determinerebbero un processo di involuzione e la morte di questo novello Isti– tuto sociale, che gli scettici possono trovare inutile, ma a cui la fede della maggioranza prepara indubbiamente più alti destini. FELICE CERAYICOLA. IL PARTITO LIBERALE e il regime fondiario inglese [I partito conijervatore iuglcse, col seguire i con– sigli del Halfour e col respingere, per mezzo della Camera dei Lonls ad esso infeudata, I' Sducation Bill, ha affrettato inconsultamente il destino di molti interessi ad esso cari e ha dato al partito liberale la opportunità di sollevare l'intera questione del re– gime fondiario. Questo risalo essenzialmente ai tempi in cui la terra era il principale fattore economico di produ– zione e la classe dei proprietarì di terre riempiva un ramo del Parlamento, nomina,·a l'altro, teneva l'amministrazione degli interessi locali e della giu• stizia. Dal 1832, con l'accesso della borghesia al Parlamento, comincia una serie di riforme che, in– ~ieme con l'abolizione del regime protettivo sui grani, con lo SYiluppo industriale nel paese e con quello agricolo nei paesi nuovi, a poco a poco uguagliano il livello tra aristocrazia. e borghesia. e preparano la fusione tra gli strati superiori di questa e di quella. Venne tolta l'ineguaglianza nelle tasse di succes– sione tra la fondiaria ed altre forme di proprietà; il fitta.bile ebbe, almeno in parte, riconosciuto il di• ritto a un certo com1>enso per le migliorie intro– dotte; venne concesso a questo il diritto di uccidere certe specie di selvaggina., che prima era dalle leggi sulla. caccia esclusivamente riservata al proprietario. In [rlanda e in lacozia la determinazione dei fitti venne sottratta nll'arbitrio dei proprietari e affidata a tribunali speciali. Venne abolita la legge, secondo cui i creditori cli un proprietario fallito non avevano dirit1o a sequestrare alcuna parte della sua prnprietà, salvi i diritti d'ipoteca. Vennero fissati alcuni casi in cui la proprietà, per quanto investita in una fa– miglia per due o tre generazioni, può nondimeno essere venduta. Yari Acts successivamente stabilirono il diritto di espropriazione, dietro indennizzo, per costrurre ferrovie, scuole, case, per divisione in lotti o per altri fini di pubblica utilità. Rei.tano vigenti nondimeno molto disposizioni in contraddizione con ogni concetto di bene comune e particolarmente con l'ideale· del libero commercio della terra. Contro di esse dirigono specialmente i loro sforzi la LamL Nestonilìon League, che, inspi– randosi ad Henry George, vorrebbe, mediante l'im- 1>0sta, arrivare al completo assorbimento della ren– dita e quindi alla espropriazione graduale da parte dello Stato ; e la lAind 1"ationalization Society, che ammette il diritto elci proprietari all'indennizzo e il diritto nello Stato di procedere a un acquisto su vasta scala delle loro proprietà. JI partito liberale non accetta la prima e solo par– zialmente accetta la seconda propoRta. Entrambe im– plicano difficoltà finanziarie praticamente insormon• tabili, e in ogni modo non darebbero alcun profitto per lo Stato attuale. 'F:sso in,•eco preferisce aggre– dire il problema da lati diversi e con diverse mi– sure tra loro coordinate. 11fine ossenziale,a cui queste devono mirare, si è che il suolo sia usato nel modo pili utile per tutti: il che nvviene coldevolvere alla collettività. una porzione conYeniente del plus-valore

RkJQdWJsaXNoZXIy