Critica Sociale - Anno XVI - n. 6 - 16 marzo 1906

96 CRITICA SOCIALE marchi 15,-lJ. Cifre eloquenti o che non han bisogno di commenti. La Germania col1 1 assicurazioue obbligatoria ha IO '/, milioni Ji iscritti alle sue Casse malattia; la J.'rnncia poco più di 2 milioni! UAustri(i bt~ pure un 1 assicurnzio110 obbligatoria contro la nrnlattla, simile a quella della Germania. Nel 1900 avevo. 2!JJG Casse con quasi 2 1 / 2 milioni di assicurati e con una spesa di 44 milioni di lire. L'U11gheria (1) ba pure dal 1~91 l'assicurazione obbli– gatoria contro le malattie, sullo basi di quella austriaca e germanica. Le Cas_;,:eminerarie avevano nel 1902 96.619 soci e sussidiarono 19.181 persone con oltre 1 , t milione di corone. Le Casse di a11;i1icurazioneobbli gato ria per gli operai delle industrie Il specie di Casse) concedono cura medica e medicinnli gratuiti fluo a 20 sottlmane 1 uu sussidio di malattia pari al 50 ° 0 del salario per 20 settimane; alle puerpere cura medica e medicinali gratuiti, un susiMidiodi puerperio pari al sus• aidio cli malattia per 4 settima no; in caso di morte, ai supcr~titi un sussirlio funerario pari a 20 volte il sa– lario. Il contributo è fissato di regola in misura del 2 °; 0 del ,mlnrio. Jnoltre le Casse possono elevare il sussidio tlno al 75 ¼ del salario; prolungnrlo ad un anno; con– cedere cura medica o medicinali gratlllti ai congiunti del socio; o un sussidio funernrio al socio pari a 20 Yolte Il suo salario nel caso che muoia uno dei membri della sua famiglia. Nel 1903 le Casse di malattia erano 43e con 676.917 soci e con un 1 entrata di quasi J I 1 , milioni di corone o una spesa di circa 11 milioni di corone, delle quali l'Sti,18 ' 11 in sussidi. Le Casse avevano un attivo di oltre H milioni, un passh•o di oltre l 1 2 milioni, nn fondo di risen>n. di oltre 4 ',i milioni di corone. Nel 1903 ebbero sussidio di malattia. 218.994 persone, per 2.946.172 gior– nate di mo.la.ttia; sussidio di puerperio, 6524 donne per 157.471 giorni; soltanto cura modica e medicinali gra– tuiti, (;39.482 soci e 36-1.669 ap1lartenenti alle famiglie dei ,;oci. La legge sull'assicurazione contro la malattia sarà pros– simamente modificata. Nel f.,ussemburgtJ (') la legge del 1901 ha istituito J1as– sieurazione obbligatoria contro la malattia sul tipo te– desco, per gli operai e gli impiegati dell'industria dei trasporti, delle imprese che impiegano motori, del com– mercio e 9,ei servizi pubblici, che guadagnano meno di aouo fra.nchi. Nel 1904 esistevano 7;1 Casse con 30.89•l soci. Le Casse sussidiarono nel!o stesso anno 37.063 per– sone o spesero fr. 206 162 per la cura modica, fr. 166.509 in medicinali e fr. 11-1.142 per i soci ricoverati negli ospedali. Jn Svizzera, il Cantone di Apponzell, colle leggi del 1879 o del 1887, ha autorizzato i Comuni a istituire l'as• slcurazione obbligatoria pei forestieri residenti in paese, Renza famiglia. La stessa assicurazione prevede la legge St. Oallese del 1885. Xci 1889 (') le Camere federali accettarono una leggo per l'assicurazione obblii;catoria contro la. malattia, che regolava Flstituzione di Casqe di distretto e di fabbrica. col contributo della Conredera:done cli 1 centesimo al giorno per ogni cittadino svizzero soggetto all'assicura.• zione obbligatoria e col contributo del padrom e degli operai, non superiore al 4 ". 0 elci salo.rio. La spesa per l'assicurazione era J>revista in 14 1 1 milioni di franchi a\Pauno, dei quali il 2Z O O da pagarsi cl:LHOStato, il 46 ° 0 dai padroni e il 3l 1 ,' 0 dagli operai. Le Casse aHeb– hero pagato un sussidio non supl\riore al GO °la del sa– lario a partire dal quarto giorno di malattia e a\Trebbero dato cura medica gratuita e medicinali gratuiti ai soci ammalati; sussidi di puerperio; sus~idt funerari. La leggo fu però respinta dal referendum popolare Il 20 maggio 1900. Anche in llussia (1 una legge del 1861 obbliga gli 011erai e gli impiegati delle miniere e delle industrie di Stnto a.d assicurarsi ad una Cai!sa di soccorso basata 1.u\la mutualità. Le Casse sussidiano l'operaio e la sua famiglin. Una legge puro del 1866 obbliga i padroni dello fabbriche ad aprire degli ospedali In ragione di un (') J. ~ZTY.ltl.:-òY: Dlt Àrbti.ttri:trslchtl'IIIIU /,i l'11qm·11. ,, Il. ~IX.\I \:S-: f.'~qui.Sllt 11111· t8 {11<,llll'(lll(tB oun·1r,·es da11s lt Gl'(flld• Duchi di J,11.u111bo11,·g. {' r.11. ,•. STl:IG.:R: JUstoh·e llt l'l/S8/U(ll/(t OlllTlb·t en S11lsse. •, L. ~KAUl.\'SSKI, A. STo•···: Ul prottttlOII dt8 htt'llli.dt8 àll 1/'lU'(dL tll IWUlt, letto per ogni 100 operai impiegati. Però la le~go restò lettera morta; su 19.292 fabbriche, solo 3488 l'avevano rispettatn. Nel 190-t• la Sezione dell'industria del Mini– stero delle finanze preparò un progetto di legge sull'as• sicurazione operaia obbligatoria, comprendente l'assicu• razione contro la malattia, gli infortuni, la vecchiaia. e l'invalidità, simile alla Jeiige tedesca. Un progetto di leggo di nssilcurazione obbligatoria. contro le malattie fu J)resentato alla Camera olandese nella sessione 1904-1905 (1). Come si vede, il concetto della superiorità del sistema obbligatorio sul sistema libero di assicurazione anche iu materia di assicurazione contro le malattie si fa sempre più strada ed è certo che anche in Italia si dovrà presto arrivare ad una riforma di questo genere in tal materia 1 man mano che si rarà sempre pili strada il concetto del dovere dell'industria Ji sopportare e~sa, in parte almeno, Il costo degli arresti di lavoro della macchina-uomo, liberando così la collettività da una parte notevole delle spese di assistenza che ossa ò ora costretta, nei paesi del laissez~faire, a sostenere invece degli industriali. La libertà. nelPassicurazione si risolvo nella libertà .... di non assicurarsi, e non giova in ogni modo che agli operai meglio pagati, più quallftcati, più evoluti, più cn.J)aci a resistere a.Ile cause dissolvltrici che operano, nell1Lcostituzione sociale odierna, alla creazione di non– valori sociali. La malattia ò un rischio al quale sono pit'1 facilmente soggetti i lavorl\tori peggio pagati, quelli sopratutto che l:Horano in quello proressioni nelle quali Impera il la\Toro a domicilio e che molto difficilmente possono prov\'odcro eia soli a premunirsi contro i peri– coli della malattia. La legge tedesca ha oste"o anche n questa classe dì operai l'nssicurazioue obbligatoria noi caso che lavorino per conto d'a.ltri o già si agita la pro1>osta di est~ndere, con una. logge dell'Impero, Pas– sicurnzìono obbligatoria anche ai lavoranti a domicilio che la\'orano per pro prio cont o - ora lasciata in facoltà. dei Comuni - come mc1.zo J)er rafforzare material– mente e moralmente ques ti la voratori e risvegliarli dal loro indifferentismo ('). l,a. legge tedesca, quantunque la.sci ruori ancora larghe categorie di lavoratori - i contadini e i domestici - abbraccia però quasi tutto le p1'illcipali classi di lavo– ratori dell'industria ed ha contribuito al miglioramento flsico e all 1 elevamento delle condizioni di vita dell'ope• mio, aumentanclo in tal modo 1 come fa ogni migliora– mento nello condizioni materiali dì vita della classe ln– voratriee, la coscienza di clas110dol proletariato e pro– muo\'enclone l'organizzazione. I padroni hanno prima protestato contro l'obbligatorietà. delFassicurazione, pro– testano ancora oggi contro ogni allargamento della sua sfora d'azione, profetizzando la ro,•ina dell'industria te– desca e l'impO\'erimento degli industriali. I ratti ha.nno smeutlto gli interessati pes3imlstici ,·aticinì. Gli è che - corno dice la Relaziono tedesca al Congresso C-)- " i lavoratori sono fatti dolio stes~o legno di coloro che possiedono; essi SOl}O la sorgente del ringiovanimento del popolo. Una cla'lse operaia Mna ò la forza della na– zione all'interno e all'estero. La la.rga base della pira• mide sociale de\'e essere sana e pura.. Le lotte quoti– diane nou possono inttuire su dì noi che ne stiamo fuori. Oltre le sue nebbie noi dobbiamo nvere dinanzi agli occhi l'avvenire della nazione ,,. f. 1>. bt11tlt11. ~ .ve,u ZtU ~• 20 J11nul\r 190G. 1 1 , 11ii1>1K•:n: op. <:lt. La Criticn Sociale e il 'l 1 empo, per l'Italia: amw L. 22, semestre L. 12 - per l'Estero: anno L. 40, semestre L. 22. La, Critica Sociale e l'AvtLnti! costano per l'Italia: amw L. 22, femestre L. 11 - per l'Estero: anno L. 41, semest,·e L. 20.50. G1usErrt: Ru:.,u10NT11 gerente respo11sabile . ~111tu10,21 s 100G- T!pogralla 01iera1 (Soc. coop.), c. Yltt. Em. 12-16.

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