Critica Sociale - Anno XVI - n. 6 - 16 marzo 1906

Critica Sociale fr/V/ST .II QUINDICIN.IIL/i: DEL SOCl.fIUS!lfO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50. Lettere e vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E 23 Anno XVI - N. 6 Non, si vende et 1uimm•i sepm•ati. Mllano 1 16 marzo 1906 Pe1' l'assenza clel 11ostro Direttore, trattenuto et Roma dai lai;ori 11arlamentm·i, questo fascicolo esce con qualche giorno di ritardo. SOMMARIO Attualità. La c1mdeHti dtllli IO{li.("(1 (I,A C1tlTICA SOCIALI::). Dlcldart1::l.o11t ,te/ Gruppo par/(m11mtan, soctaUsta. 1l s,11dacaHs1110alla p,·ov,, (lv.1.:-ot: ll0~0)11), sociaus,1wo 111,mtroptsmo!' JlreluUio all'art1co10 ene segue (XOI). Soclallsmo l11g/tse e soclaUsmo co11U11entate: 1c, prodl(llosa u.ttortti det P,11·tuo tltt l(IVOl'O; ancora a JH'Ol)08ltodell'ulilma cnmpag·nn elettorale In Inghllterrl\ (Dott. ANOEl,0 CRt;SPI). Antlclerlcalklmo (X, y.) Studi sociologici. 1 pl'ecedeiiti sto,·lci del laUf1Jndo siciticmo, lit. Le t11vat1io11i e 1,, feudalità (S. CAltBIARERl·SCl.11\TI). Filosofia, letteratura e varietà.. Lll co11uzlo,u economk<i dMlli I/IOl'(l/e (A. CRESPI). Cr011ae<1 sociale: Il congresso Internazionale dl Vienna l)Or le assl– ourazton! operale: li. Le casse di malattia (f. p.} LE VENDETTE DELLA LOGICA È certamente con un senso di compiacen1ja per– souale eh.e ripro,luciamo .:.... a titolo di (locumento - la Dichia1·azione unanimemente approvata dal Gruppo socialista parlamentare. Ma non è la nota personale che vogliamo far vibrare in questo breve commento. Ci Lasta che ciascuno possa vedere cogli occhi proprì, giudicare col proprio cervello, se non sia in cotesta Dichiw·azione riassunto - salvo qualche, non attenua:6ioue, ma " smusla– ment-o 1 , di J<"'rrrta, uec>e~sario ad a~~, olare t:;,1rn.l0he adesione - e applicato a un caso coucreto tipico, quanto, da più anni, prima e dopo il Congresso cli Imola 1 noi veniamo predicando con molesta e mo– notona insistenza, di fronte ad amici e ad avver– sari, circa l'indole necessaria della nostra azione di partito e di Gruppo, per la sua sincerità, per la sua maggiore efficacia. Quanti malintesi, quante polemiche,quante velleità di differenziazione osten– tata e quante assurde pretese di comporre o dis– simulare obiettive incompatibilità. ineluttabili ed insuperabili non chiu<le nella tomba con triplice sug~ello questo {locumento! E sono le vendette della logica; la quale spri– giona da sè come un'intima forza, che non si ri– vela sempre di primo acchito, ma logora, coll'attrito dei fatti 1 glossatori delle formule ampie ed astratte, e perciò troppo spesso ingannatrici, tutto ciò ohe pretende di ribellarsi ad essa. In fondo, è sempre la lotta di due principi assolutamente antagoni– stici, quella che emerge dal documento che ripro– duciamo: il vecchio nrincipio anarchista, catastro- fico, comunque travestito e truccato, che rinasce di continuo dalle sue ceneri, che rinnega ogni partecipazione all'a:doue dello Stato, ogni mitiga– zione di dissidì, og·ni combinazione anche transi– toria di interessi convergenti fra il proletariato ed A.ltre classi, e tutto attende dall'acuirsi dei conflitti sociali fino allo spasim-' della disperazione; e il pdncipio socialista e,,(,-iu.zionista, che ccnsinerit Ja lotta delle classi come un continuo divenire, e si giova, pel suo trionfo, d'ogni graduale conquista, d'ogni opera di penetrazione nella rocca nemica i non per disarmare quella lotta, ma per rafforzarla; non per allontanarne, ma anzi per agevolarne ed avvicinarne la soluzione e la vittoria. Qui vi è dunque, l'uno di fronte all'altro, un principio che afferma e l'altro che nega: e volerli conciliare si• gnifica, non già prendere ecletticamente il buono dell'uno e dell'altro, ma rinunciare ad entrambi; rinunciare all'azione, alla vita, al socialismo me– desimo. Certe,) non è un pezzo di carta stampata - per significante che sia - che vincerà. d'un colpo tutti i misoneismi delle masse, che espugnerà definiti– vamente la seducente ntopia <li una unità di par• tito, la quale sarebbe infatti una formidabile forza se in realtà non ctissimulasse il cozzo paralizzatore di partiti avversi, chiusi in un sacco a leticare ed insidiarsi a vicenda; che, sopratutto, imporrà si– lenzio agli intere-ssi di coloro cui l'equivoco giova, e di cotesti interessi - anche iu buonissima fede - fanno teoria. Nondimeno, non temiamo <li as– serirlo, un gran passo ci sembra ftitto verso Ja chiarezza, quanto dire verso C1,1.,nitil, quella mag– giore unità che sola è possibile: tantochè sarà oggi più facile allfl. parte nostra difendersi ed af– fermarsi qua.le è, tutta d'un colore e d'un pezzo: e a quelle, che si disser " frazioni )) e sono in realtà partiti distinti ed opposti e che parvero si• mili soltanto perchè tutti reclamano ragion d'essere (i,q ru::i. generìoR difeRn..degli i11~ere%i proletn.rì , offrire, non la µttce monzogndrà duna convive.àza. impossibile 1 ma, dove convenga, un'alleanza di– gnitosa ed onesta, quanto transitoria, sovra punti determinati d'azione. Alleanze, così intese, si strin– gono anche con partiti avversari; anzi è con questi che, per l'appunto, si stringono. E per questo, che sempre sostenemmo, fummo chiamati transigenti. Perocchè, come già avvertimmo, la JJichiara– zione del Gruppo, se piglia immediata occasione dall'opportunità dell'appoggio ad un Ministero. ossia dalla questione più tangibile alla superficie e che più appassiona il sentimento delle masse, investe in realtà tutta quanta la uatnra 1 l'azione, la direttiva essenziale del partito socialista, in ogni suo momento e in ogni sua espressione. Non fu anzi seuza significato che, proprio in quest'occa– sione, il ministerialismo meno fervido è stato il nostro. Anche qui la logica dovrà. proseguire la silenziosa e invincibile opera sua. Ond'è che,di fronte alle affermazioni del Manifesto,

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