Critica Sociale - Anno XV - n. 16 - 16 agosto 1905

250 CRITICA SOCIALE LACONQUISTA DELLA FORZA •> La Cnt,ru Sorialr si è sovente occupata del pro~ hlema dellfl conquista della fornt in relazione alla risurrezione naturnle ed economica del nostro paese. )fa l'opl'rl.l dt"I Xitti, cli cui o~i:ti intendiamo dare un rius~unto, (,• certam('nte ltl più comple~a, che, sotto questo rispetto, sia fin qui stata pubbhcuto. 11 nostro riiwrgimento fu in grnn parte, checchò no J>ensino i m1ttt•rialisti storici e il Loria, un movi– mento e~st"nzialmente idealistico, nudrito di poet1iu, d'nrte e d'onrng-A'ioa gloriose tradizioni, un mo,·i· mento ispirato all'idea cl'un Pnmato, che, se fu nostro nel 11ni;:mto,non è per nulla nostro nel pre– sente. È honr pertanto che non si lascino cascar noi silenzio quegli studi, i quali rivelano i germi d'un Prinrn.to i~vvenlro, possihilo so la volontà e l'energia secondemnno lit 1rntum. Uno di qu('sti studi rivelatori è quello del Nitt~ qui sotto i11diC'1tto,che de~rrnmcnte coron".l ~u1~t1 studi precedenti. L'autore parte da osservaz1om lll· torno olla importanza dello energie naturali nella produzione, e dnl fatto eh.e, date. le. fo.rme di pr.~– duzione ancorn prevalenti, l'ltahR e 11 paese p1u povero tm i pil'1 ~raneli paesi. li che non implira che sem1>ro dehhn esserlo; chè il progresso scienti– fico può trn-,formurc in ener;.dt1produttiva ? malcr~u utilizzahile ciò che fino a ieri fu elemento d1 poverta. Se la naturn dcll'nmbientc ~eologico e geogralìco, se il clima, se la r,lZza, sono fattori. lii 1>ros1>erit~ e di civilti1 Il mnno a mano che la scienza conquista la natura, unch'e~sa diviene un f11ttore di sel ezion e umana, u'n foltor<' di pro81>0rità e civiltà.,, e .i n.uo ,•i centri si stfthiliscono in modo sempre prn m d1pen dente dallo condizioni della natura greggia. A fon– damento di ol,.:'nimonopolio naturale. sia esso di carbone o di ferro, o di petrolio, o di energia elet– trica, s 1 ta. i;cmpro una supniorilìt intellettuale. 1,: questa non ò privilegio 8tubile d'alcun popolo. Con l,1 HCoporta del Nuovo ::'lrondo e della nuova via clello Indio primo, o poi con la applicazione del carhone 11\l'industria, e In scoperbt di vasti gia~i · menti min('rnri in lnghilterrn 1 in Belgio, in Ocrmanu,, negli Htuti l'niti, l'lralitl doveva nccessarin111ento perclere la prO!ò1J1C'rit1'i economica, goduta quando fat– tore e!-lsC'nzialcdi prosperità era la terra focondat.i • dal lavoro degli animali e dell'uomo, a cui in tal modo il dima e la sensualiti1 n:tth•a giornvuno. 111qucRto condizioni, senza carbone, senza ferro qua5i senza colonie, con hl popolazione esuberante, l'Itau'n, p<'r a(.'quistare il lin:•llo minimo di civilt~ che pOS!-lh'dr, ho. dovuto spendere, pron•odendos1 a11·estt•ro dri coefficienti neC'egsari, più de~li altri 11aesi; giac(•llè 1 pur es~endosi unilìca_ta contempora• neamente nlht Uermama, se ne trova,a enormemente clistauzintn sotto il punto di vista de1la ricchczzn. mincrarin o dei fiumi navigahili. Dippiù, il preg-iu– dizio nutrito <lalln.tradizione, che l'Italia sin sacra all'ar't1tro cd rll remo, all'ngricoltura cd al mure, fa. cendo sottornlutare la circostirnza che l'agricoltura europeo, nnC'hc In più progredita, ,con~el'ingles~, non può regl,!l'rO all t concorrenza dcli :1gr1colturn d1con– tin<'nti che i Homani ignomvano,, accresce, col suo peso, il costo dPlla corsa ,·er!JO il progresso. ME~ ci{) 11011 è destinato a durare eternamente. T/elettroll•r11ic1t in vent'anni ha. compiuto progressi meraviglio~i o l'ilpplicazione clolln energia elettrica permette di srruttnre ciò che fin qui fu considerato come ostarolo nl progrC'sso: il cnrnttere accidenti,to del suolo. L!l forza dei fiumi, dei torrenti, dei lag-hi perfino, è un1t forz,1 pcrennC', dividibilc, inesauribile, ti) I.a rom111hla cltl/(1 fvr::a, <il F. s. SITTI (IIOIIX C \'!arengo); I,. •• trasportahilo senza ferrovie e senza piroscafi, a di– stanze sempre crescenti cli giorno in giorno. I~, nel medesimo tempo, l'esaurimento delle miniere di carbon fossile procede in ragion diretta della inten– silìcazionc dei traffici in tutto il mondo; non solo, ma acco1>pintocon le crescenti diflìcoltà di estrazione, col' comseguentc aumento nei salari dei minatori, ere., appros11inut il punto in cui I\Jstruziono rii carb~ne cesseri't di C'Sscre economica, di gran lungu 1mma che vcng1t il punto della improduttività fisica dolio miniere. Spc1:inlmente delle inglesi, che sono in ~u– ropa le pili ricrhP e le sole che all'ctalia intercs~h~o, giacchè gli i111lu~triali italiani non avranno 1110.1 lii· teresse, pt•r lo enormi spese di trasporto, a impor– tare cnrhone americano e cinese. Ora, i tl'fnici pili autorevoli dell'[n?hilterra_ ~o~IO inclini aliti. pcsRimistica previsione che 11Regno U,ut.o non uhbia noi suo sottosuolo pili di 15.000 milioni cli tounelllde di cnrbon~ o che la produzione carbo– nifera u.vrÌLcessato cli essere l'imunerativa tra cin– quautu. anni; e, ad ogni modo, tra venti anni nei giacimenti cnrhoniferi di focilo estrazione; che s~>n~ poi i soli che, ovunque nel mondo, son 1>res1d1 mira. Es8i ammettono che, in tempo non lontano, tutte le lndu~trie britanniche cominceranno o. risen– tirsi dell'inizio del rincaro del pan nero: il principio della finr dell'Ora del carhono, degli agglomeramenti della popolazione, della ricchezza generale ..... 1.'ms– senza del <'llrhone è la cau'it\ pili forte della relatinl povertiL dell'frlanda. Onde, in genere, l'opinione dei grandi uomini politici non considera il carbone alla stessa stregua delle altre merci e non è aliena .da misur<' protetth,e a suo riguardo, da dazi d'esporta• zione, ecc. t.:nu tcndenz,1 nnnloga si fa strarla. negli nitri pnesi C'rtrboniferi; tendenza che rende sempre più difficile li~ condizion(' delle industrie nei J)aesi senza carbone, o che non abbiano nulla da sostituirgli. Ora talr non ò il caso dell'ltalia, cui i ghiaccini delle ~\lpi, o, per dir meglio, l'opera perenne <liquel solo e di quCIImnre 1 la cui poesia piìt granrle non ha ancora ispirato alcuno de' suoi poeti. prepara incsaurihili sorgenti cli forza, e i monti e le collino inesaurihlli nrncchine già prcparnte. I paesi piit po– ''eri di <·11.rbo110 (l'rtalin, liL 8vezia e Norvegia, la Svizzern lii li'mneia del Hlul) sono i più ricchi cli forze id;nulichr, e l'ltttlin è In 1~ii1 ricca di tu~ti i.~ può con gran lusso nutrire l'u1111lelampada e 11 ))lll coloi;salo motore; può illuminare i palazzi sontl!osi e le stalle dei contadini: luc<', calore, forza rnotncc. t vero che il regno del n1poro si difende ostina– tamente, aumentando il rendimento utile delle mac– chine tecniche o riducendo il consumo del comhu– stilJil(', e che !'li pre,•edo il giorno in cui si potrà direttamente rica,·are l'encrgiEl elettrica dal carbone. ~[a rosta sern1>re il fatto che le risorse di carhone sono limitate, e il reddito dei paesi provv.isti di grandi energie idrauliche è perennemente assicurato e può essere accresciuto. Orn l'ltalia non è solo il 1>neseche dis)lone di mag-giol' quautità cli energie idrauliche utilizznbili, ma è ancora il paese in cui Ja loro tlispo8izione ò piì.1 virntaggiosa. )lentre I~ grandi cuscute sono in li'rnncia concentrate quns1 tutte nclln zona delle Alpi e dei Pirenei e il resto I del territorio n<' è qua!òlìprh•o, in lt~lia l'Apennin? e le Al))i RA"iseonocome due A'randi coudensutor1; Pltali1\ dol Hucl è ricca d'acqua come l'Italia del .Nord e data la forma allungata ciel paese, circon- 1 dato 1 nl 1 Nonl da grandi montagne, diviso in tutta la smi. cstem1iono da un'alh\ cato,rn. cli monti, lo cadute 1.Pucqunsono distanti dal m1lre e dai grandi centri marittimi cd urhani meno che in qualsiasi allro paese. 'futti questi vantngg-i l'Italia possiede in modo nssoluto cli fro11to alhl Fnrnch1, alla Svezia, C', seb– bene i11 grado minore, di fronte alla Svizzera, che le vien subito dietro, però a dishmza eonsidere,•ole.

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