Critica Sociale - Anno XI - n. 16 - 16 agosto 1901

2H CRITICASOCIALE dalla corrente sedicente operaia? È la antica Destra o l'an– tina Sinistra del partito? t la tendenza transigente o la tendenza intransigente? È quella che mirrwa sovratutto alla lilJertà politica, o ò quella che confida esclusivamente nella propaganda per la. lotta di classe? Siamo in piena Babele: i ,,oca.boli antichi non bastano ad esprimere le cose nuo,·e. - Per gli apologisti della ,•irtì1 onnipotente della folla, noi, che crediamo nell'ef– ficacia dell'azione politica riformatrice, siamo la Destrn; ma costoro, assieme n noi, sono a lor volb. la Destra J)Cr i rivoluzionari politici, che vogliono avanti tutto la repubblica. Per gli " intransigenti ,. di una volta, noi, che teniamo gran conto del giuoco delle forze parla– mentari1 siamo ancora i " transigenti ,,; ma per coloro, invee.?, che YOrrebbero un'unione intima dei partiti re– puhblicano e socialist.a., noi diventiamo degll " intransi– genti II rabbiosi. Anche sul carattere odierno del partito socialista \'i è gran dlssenso: i feticisti della folla di– cono che è troJ>po politico e parlamentare, le nuove re– clute della repubblica dicono che è troppo operaio e '11.politico.(') ln verità 1 il partito socialista è, nell'ora attuale, sem– plicemente il partito socialista; cioè non ò anarchico 7 1>crchèammette la azione politica e 1,arlamentare e so ne giova; non è repubblicano allrL Ohisleri, perchè la– vora a moltiplicare le sue forze senza attendere immo– bile cd infecondo le profetizzate catastrofi politiche. - Ossia esso è il fratello dei partiti socialisti d'oltr'alpc 1 o incarna proprio quel socialismo proletario, che Carlo Marx discerneva fra le impulsività. anarcoidi del corpo• rativismo gretto o il rivoluzionarismo giacobino delPar– tigiana.to e della. piccola borghesia. Jl dissidio odierno proviene, come dicevo al princi11io, dal fn.tto, che tutte le dottrine e le esagerate tendenze, e gli atteggiamenti improJ)rii, che la nostra precedente vita. eccezionale occult:wa e temperava, ora 1 davanti alla nostra atth•ità. sana e normalc 7 si svelano, si acu– tizzano, cozzano fra loro. '.\lontre noi camminiamo, questi segun.ci cli tcnrlenze spurio si impuntano e si arresta110; mentre noi seguiamo il movimento ascenclente del par– tito, che lascia. il bozzolo angusto dei suoi Circoli o Circoletti politici, tJer slargarsi alla ,,ita vasta e aerata del le gra.ndi organizzazioni economiche, essi r;i indugiano a sfogliare le collezioni, religiosamente conservate, dei nostri scritti 1 per coglierci in contraddizione. VrLnafatica! La \ 1 ita di un tJartito vivo è tutta una contraddizione; ma, quando anche pare che ritorni alle fasi già. superate, ella. ba, secondo Pimma.gine gOthiana, compiuto un giro della sua s1>irale,per trovarsi allo stesso posto, ma J>iù in alto. Jl " dì\'euire ,,, per i dia– lettici1 era una continua negazione: la vita cli domani negllerh la vita cli oggi. Così il maggior merito di un uomo politico, non è già nell'essere eguale oggi a quel che fu ieri, ma nell'essere, oggi come ieri, in accordo con la. realtà. {1) XCIIR J>,•opoy(llld(I (1\ NR]IOII,Cile rappresenti\ I\J,1,unto I)l1L spie,. catnmcnic, 11cr ragioni lntuUl,,o <l'1un1Jlcnte, In eorrcnrn ChOn 1101i,.)ml clllamtt del socialisti ghlslcrlnn!, si scrh•e R!)J)Unio contro Il 11erlco10, elio SI fil. 11tman,di cercare nel prolclilrlnto cosclcuto o or!,'anlzzato quella n11sso1a1lOlltlcaelle solo nd esso 11uò fornire dnl 111 ruorl l'or– gnnlzrnz!one pollllca del pnrt1to socialhHt\ {Il agosto 1001: u carat– tere det pm·Wo soci(lfi$1a). - Ana\ogamento li llcrllno nclJa sua rl• sposta 1\1Tlil'(ltl. (,\'ola della CRITICA), Al pi·ossimonumerole giù annunciate Uil'ornrn mi• lil;iri tecniche clelnostro SYLVA ""'IAXI. B'b ,ate -::i C ,no B,ar e Perl'evoluzione rivoluzionaria .... voi sostttuUo all'o\•Oluzlono rh·o– Juz!onnrla la rraso rh•0Jm:lo11nr1"-, CAI\LO ~I.\IIX, GPitaliani hanno facile ingegno e corta memoria: dimenticano volentieri le disgrazie anche recenti, fino al punto cli credere la vita di oggi non dissimile da. quella di iari, e da 110n Yeder differenze tra la bur– rascosa primavera del 1898 e la placida estate (qua. e là il temporale 1 ma passeggero) di questo principio di secolo. Eppure, da. un anno a. questa parte, le condizioni politiche ciel nostro paese sono grande• mente moclificate: l:l. libertà, che innanzi fu per il proletariato merce di contrabbando, sta rassodandosi nell'esercizio quoticliano clolle moltitudini; nel mesco– Jarsi tra la folla e nell'uso d'ogni giorno, in questa ginnastica all'ariit aperta, nelle piazze e nei campi, si fortifica e accrnsce i muscoli e i nervi per le con– quiste a cui ò chiamata. Le condizioni generali di clima o di vita sono modificate; ma. il partito socialista consen'a le abi– tudini mentali e la struttura organica a lui venute dalle necessità cli altri tempi. Era l'ora del Crispi. Sotto l'infuriare del vento reazionario, il partito so– cialista, con abile mossa di adattamento, ricompose le sue file non pili sulla base delle associazioni cli mestiere, bensì sulla norma del.le adesioni personali; e durante i sei anni di reazione venne maturando una nuova tattica elettorale. Così, riformati i quadri e mutato il mezw cli combattimento, potò resistere all1urto e trionfare. Ora abbiamo cantato vittoria, ma non abbiamo pensato convenientemente al nuoyo e pili malagevole ufficio che ci spetta: molti cle' nostri argomentavano che ogni dovere si compendiasse nella protesta contro tutto e contro tutti; e quando la protesta ò pill fievole e non diuturna, perchè i1 ne– mico s'ò allontanato, gridano al tradimento 1 tanto bene s'erano assuefatti all'unico modo dj azione cho ci fosse <lt~toaHora., e tanto poco avevano capito i nuovi modi e svolgimenti riserbati alla parte nostra, de 1 ciua.li è piccolo saggio la. politica socialista di questi ultimi mesi. Bisogua dunque l'innovarci, nelle forme, non nella sostanza, adattando ai nuovi tempi l'organiz.zazione e la tattica del partito. Vorganizzo.zione è difettosa e forse nasconde questo grave pericolo: che un bel giorno essa non risponda pH1 al sentimento cle1la moltitudine socialista. 1 Cir– coli politici solame11te 1 che allignano a preferenza nelle città 1 dettano l'indirizzo al partito con gli ordini del giorno e i Congressi; e non hanno voce in capi– tolo le Leghe cli resistenza, tanto pii1 floride per numero di soci e tanto più socialiste (quantunque non bollate e messe a registro) per il senso della combattività e per la lotta di classe che sprizza ge– nuina da ogni loro atto. Anzi, badate: i socialisti 1 che si occupano del movimento campagnolo (e son de' migliori), hanno istituito e disciplinato, in questa meravigliosa primavera italica, Leghe di resistenza a centinaia e non un Circolo politico con l'etichetta e la réclame socialista. Questo fatto è di grande im– portanza.1 in (1uanto ci dice che qualche cosa, dove si muo,,e il proletariato, si oppone alla formazione degli stenti organismi che portano l'igna"ia scritta in fronte nel titolo stesso cli Circoli. 1 Circoli) infatti, protestano e por J)rotesta sanno ordinare una dimo– strazione o una battaglia elettorale; consumano mesi iutieri nel districare i logogrifi delle quest.ioni 1 per– sonali, semprn risorgenti dal pettegolezzo che si ali– menta nel1 1 ozio, come la muffa. nei luoghi malsani; discutono cli tattica, ma della tattica piccioletta for– mata spesse volte di rancori e di moti\'i brevi come

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