Critica Sociale - Anno XI - n. 4 - 16 febbraio 1901

CRITICA SOCIALE 63 cittadino soner.1:i\ 1 0 e pericoloso, ha il sno 11rincipio nel diritto positivo della ragione umana, la quale non co– nosce altro tribunale cl1e la ragione comune, dove cia– scuno ha la sua voce j o J>oichò da questa nigionc co– mune debbono provenire tutti i miglioramenti, di cui il nostro Stato è suscettibile, un tal diritto è sacro e deve essere ris1>ettato. È assurdo chiedere dei lumi alla ragione e poi pre– scriverle anticipatamente il partito che deve prendere. D'altra JHt.rte la ragione è sufficientemente re))ressa e ritenuta ne' suoi limiti dalla rngionc stessa; 11011 "i ò punto bisogno di chiamare la guardia pel' oppone la forza pubblica alla corrente di idee, il cui J)rc<lominio vi sembra dannoso. Jn questa dialettica non àni \'it~ toria che ci debba allarnrnre. t f'llcile innnaginare la. forza espansiva di queste idee liberali esposte (In, un filosofo, il cui nome era celelwnto pP-r t11tht la German.ia e Jo cui dottrine ~rso il l i90 erano insegnate in quasi tnttc le uni– versi ti"! tedeschr, nr n escluse le cattoliche, mentre da lontano giungeva l'e<'o della rivoluzimw francese. (CQntinua). LUIGI CnEDARO. Al prossimo 1mmero il terzo articolo clello !ilmUo clix. y.: A111umti filosofici sul socialismo, che trat– terà <lei Limiti psicologiei clel Uetcrminismo ceo~ uomit.io. RlVIST A DELLE RIVISTE Per l'economia nazionale e pel dazio sul grano (Rivisf<t JJOpolare, 80 ge1111oio).- Con questo titolo l'o– nore,1ole Napoleone Colajonni pubblica la. prima 1,arte di un suo studio a difesa del dazio <l'ent1·ata sul grano. Jn questa sun. JJrOJHlgancla.contro la campa.g1rn.dei par– titi popolari, lo conforta il sa.persi in compagnia di molti autorevoli socialisti tedeschi, quali Calwer I Yollmar Davicl, :Max SchiJ)pel 1 tutti faut.ori cominti della tran~ sitoria necessità del protezionismo. O'altra parte pare al Colojanni che il socialismo si accordi meglio col prote– zionismo che non col libero scambio e con gli argo– menti messi innanzi dalla scuola liberista. Premesso questo, l'on. Colajanni afferma che, JlOicllè chi \'UOl vi\'Cre ha bisogno di difendersi e cli reagire contro le offese, il liberismo diventa l)Cr ora un ideale lontano, mentre il protezionismo è un espedieute ueces– sario e indispensabile. Anzi, J>er rnggim1gere l'ideale lonhrno, occorre piegarsi alla necessità presente: J)er arrivare n.l si.,.tema liberi~tn, bisogna che la protezione, di\'enutn ;;e110ralc corrod:i. c-<:sastessa. i suoi ctli::!W. Pertanto il Colajanni propone che si lasci al Gove1·no la libertà. cli regolare il dazio sul gl'ano, in modo che la misura <lei dnzio nè danneggi troppo i produttori agricoli, nè gra.vi t,roppo sui cousumntori. Anche la i-Cala mobile, e il dazio vnriabile proJ)osto dall'on.)log-giorino 'Ferraris, non lo soddisf,1110affatto; egli non \'UOIO fl.<:snre a 1n-iori alcun prezzo-lirnite 1 ma questo -vuole lasciato alla esatta e libera interpretn;done del Governo. JI Colaja1rni \'UO!e nnche distruggere la credenza che il dazio sul grano sia cli maggiore profitto per i pro– duttori ngricoli del )lezzogiorno. La produtth•itù. granaria del Sud è J)ressochò identica a quella del Nord; il dnzio quindi frutta egualmente alle due regioni d'ltnlin. Soltanto In produzione per ctiaro è molto nrnggiorc nel Nord rispetto a quella. del Sud : il che, iSC può di• mostrn.rc 1 come vuole il Colajanni, un mnggior vantaggio 1>ecm1iario per i proprietari del Nord 1 pro"a anche i>ome nel Nord si J>O.<:~n, meglio che uel Sud, far fronte ad una dimiuuzione elci prezzi in se;lluito nl libero scnmbio. f;lL è J)roprio questo fatto - non illw,trato dal Colajanni - , quello cho 11noni spiega come dal Sud vengano le mng• giori resistenze nll'nbolizione del dazio. B te ne no Ba Una risposta a Vollmar (Mo11reme11f socialiste, 15 gennaio). - Enrico '1'erri risponde brev<'mente al– l'articolo cli Yollmar 1 che abbiamo riassunto nel penul· mCl'Onumero. E:g'li afferma di a\'Cl' ,letto a :niantova. e al Porlamento che la borghesia italiana, se vuol vi\'ere ancora, dc\'e chiamare al Governo i liberali e i riformisti compresi i radicali, non intendendo con ciò di mutare I~ sua opinione relati\'a nllii ))nrtecipazione cleì socialisti al potere. Feni è a.nelle contrario alla tnttica. affinistica 1>crchè egli crede " elio le e.c.pcrienze attunli ci condur• ranno in pochi anni a. un tale stato di confusionismo, a un tale oscurnmento della. coscienza cli classe del ))l'O· !)~~:~i~t~ti,\\;\l:~:r~rt~l~C~;.~ia~w: (~~;;i~:itj~;;:~l~i~~j/t:o: successi che essa gli ha da.ti altre ,;olte .,. La crisi del socialismo francese (Die :Neue Zeit, 2 febbn1io). - La crisi del socialismo fraucese consiste– rebbe, per Rosa Lnxemburg, nella tattica. adottata da Jaurès e dai suoi amici. Con ciò la "alorosa scritt1·ice non \'UOI fare un rimpro\'cro allo Jaurès per il suo at– teflgiame11to nella. questione Dreyfus. Bila riconosce anzi che Jaurès ha Cllpito e~attamente tutto quello che stava sotto la questione Dreyfus, e che la sua rampagna ha inmurnrata unn nuova. epoca nelJa sto1·ia.del soeialismo franrcsf'. Lit 1:risi ,;o;uinci,~• ;nve,:e coll'enll· n.ta di .\lillcrand nel ùabi11etto Waldeck-Rousseau. Con la pnrtecil)azione di un socialista al Ooven,o borghese 1 il socialirn10 ha pas– sato il Rubicone cd è anelato a costituire la Destra della maggioranza JH\rlamentare. Jnratti - clice ln. Luxemburg - non è forse mutato !',atteggiamento di Jnurès? Il convinto dreyfusardo 1 che riteneva primo dovere delhL repubblica la riahilitnzione di Drcyfus e I:~ punizione dei colpevoli 1 ora è costretto, J)Cr difendere il )linistero, a giustificare la legge 1>er l'amnistia. Anche la recente discussione della legge contro le as– sociazioni ha dimostrnto che i socialisti debbono abban– dontll'O la loro funzione critica per filrsi anocati del Co,·erno. L,i funzione critica è stat,t quindi assunta da nitri pnl'titi, con grave danno del partito socialist:i.. Dopo ciò, a che cosa conduce la famosa unione JJer l'azione repubblicana? ~on certo al In liquidazione della que:';tione Dreyfu$, 11011 alla riorgauizznzione democratica delPesercito 1 non alla diminuzione della JJotcstA chiesa stica. L'unione per l'azione repubblicana. mette capo soltanto n.lla difesa del Gabinetto Waldeck-]Jillerand. ha 1 ~o::;~it~~ :~!11~~~~~~ia~E;.,~~lt~c\~g~~o 1 i,n~~.~~~t~·~ai francese al cad1u 1ere della piccola borghesia radicale, prOJ)rio quando questo J>roletariato poteva difendere in !•rancia la. repubblica e la democrazia. Per ben comprengcre il "alore di queste critiche al– l'azione dei socialisti francesi, è bene notare che, se– condo la Luxemburg' 1 tre $Oli devono essere gli indirizzi della politica- socialista. li primo consi.'lte nel chiedere sempre molt.o cli J)iù di quello che la borghesia si ))re– para. a. concedere, onde crearle una concorrenza siimo– latrice; il secondo sta nel rh•elareal popolo tutto quello che la borghesia non fa o tutto quello che dovrebbe !:ti·c i i! terzo condstc noi proi:.eo~;irc, dentro e fuori il Parlamento, la nostra azione di J>rOJ>a.gandae di critica, 1>01· accre.i:,cero il partito socialista e quindi influire con questo i-ull1opera del Governo borghese. Ora 1 J)nre alla Luxemburg, che l'entrata di Millera11d nel Gabinetto Waldeck abbia impedito questi tre indi– rizzi di politica socialista. Giudizio questo che ella dc• duce dn molte pro"e e da molti :,rgomenti 1 i quali, pe1· essere scelti fra gli episodi della recentissima ,,ita. J)O· litica. clella Francia, ci pare non abbiano un'importanza internazionale e un ,•olore generale ed nssoluto. Abbiamo pubblicato: RERUM S0RIPTOR LAQUESTIONE DI NAPOLI (Come si sgominerebbero le camorre) Ptesso 1a Critica Sociale - Cent. 15.

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