Critica Sociale - Anno XI - n. 4 - 16 febbraio 1901

CRITICA SOCIALE 61 Riassumendo, que::.te citazioni dimostrano in modo il·– refragabile - alcune anzi colla più squisita delle JH'0ve, la conresllione - la verità di quanto asserivo più s0JJra; e, cioè, che i miu•x:isti, flno a pochi anni ra, non crede– vano possibile un aumento a..~solutodei salarì. Ora un ineso1·abilc dilemma scaturisce da questa con– statazione. O la concezione del Marx ò conciliabile con un aumento rw1otuto del salario; e allora tutti i marxisti - dal '67 1 anno in cui uscl il 1° volume del Capitale, ai nostri gioroi: cioè per piì1 di 30 anni - h1tnno co– stantemente frainteso il loro maestro, allorchè hanDO sostenuta l'imposllibilità. 1>e1· la classe operaia cli miglio– rare le proprie condizioni nel seno degli attuali rapporti. Oppure i marxisti hanno interpretato bene il ì\farx; e allora il pessimistno economico, che li l1a caratterizzati per un cosl luugo periodo di tempo, rapJJresenta la le– gittima conseguenza della dottrina del mae.-:tro 1 e costi– tuisce una nuo,•a riprova del fatto che tale dottrina è incompatibile con un qualsia.-si aumento nssoluto dei salari. O l'una uscita o l'altra. Per conto mio, io scelgo la pH1 piana. ·Poichò mi pare assurdo :unmet.tere che i marxisti - fra i quali sono pure uomini di intelletto - non abbiano mai capita in 80 a.unì la loro stessa. dot– trina, io ritengo che Pintorprotnzionc, che ne hanno da.ta flno a poco tempo fa, sia la ,•era. Ritengo per conse– guenza ch'essa costituisca una nuova ripro,·a in favore della mia tesi; eri una nuova smentita ex adi·erso ai tentati\•i di sah•ataggio del Negro. Una obbiezione si potrebbe tuttavia muovere da ta– luno contro i miei argomenti. li :Marx - potrebbe dirsi - ha concepite le leggi dell'economia. capita.listica nel– l'ipotesi - necessaria 1>er uua maggior chiare:1.za - che la loro azione non fosse turbata dall'Organizzazione della classe operaia. Se i salari sono aumentati, ciò si deve a!Pintervento di quella forza che le esigenze delPanali.,;i gli avevano fatta trascurare. L'aumento dei salari costi– tuisce anzi una riprova della ,·erità. di un altro plesso delle sue teorie: in quanto non sarebbe stata possibile senza la pressione della cla.sse inteL·essata. Ma chi ragionasse a questo modo mostrerebl>e di non aver l>ene compresi i termini della questione. Ciò che si nega non è che il ::\larx.1>os:sammettere un aumento clei salari come conquista. della organizzazione operaia i ma che questo aumento JJossa ,:erifìcarsi, secondola su<i teoria, senzap1·ovocare, 11.ecessariam.ente, um1, corrispondente 1·iduzioneclet1Jro/Uto. Il Negro - lo constato volentieri - ha visto in parte il problema ne' suoi veri termini. Ammettendo la 1>os– sibil.ità. di un aumento dei salari meno che proporzionale a quello del profitto, egli è venuto implicitamente a ri– conoscere che tale aumento ò realizzabile in quanto ap– punto non si accOmJ)agnind una riduzione del guadagno del capitalista. D'altra pa.rte egli ha negato, come ve– dremo meglio un'altra. volta, In. possibilità. di un eleva– mento dei sa.lari pili che proporzionale a.quello del pro– fitto, precisamente 1Jerchò,nella i])otesi, ta.le elevamento sarebbe seguito da. una. diminuzione del profitto stesso, se no1t assoluta, a.Imeno relatiYa ('). Poichò lo s1Ja :1.io di un articolo non me lo consente, (I) 1, 1 1titc111gcuto 1cttoro il aecoricrÌI 11crò di lei;'CICrl che Il Xcgro siell&O Ò CMluto un po' 'f)IÌl 1n l1Ì IICll'C(jUl\"OCOCho ho cercato (Il c\1- mlnorc. Co111O \'Cdemmo, c~II 81 nlTreUn 111r,iH1n dlCh1arnro eho tu!• ta,·ta. anche un 1rnmcuto del Sfll1u·lo1,ro1>0rzlonn1eo J>lì1cho 1>ro11or– zlonalo a quello del 1>rotttto si 1,otrobbe scrn1>rosplcg11ro " 1u baso alla stessa teoria marx1sto, colla J)revo11<1eranz11. della torl.l\ 01,ernlo. su quelln enpltAJlsln ~· In base alla fe<n-Ut mm•xJJttu del/et IQ/fa (U classe, sl; ma non certo 111 baso l/Ur, tuwla ma,•xista del l!Ol<o·w e dd vr<>fflt<>. Non g111oc111tuuo sullo 1mro1e! abbandono al lettore i! non difficile c6mpito di rileva.re le gra\'i ed opposte conseguenze che, così nel campo teorico come nel pratico, discendono secondo che l'au– mento dei salari si con:-ideri, o meno, come la causa. 11ecess1t.l'ia di una riduziouo del proRtto. "Mi ba.,;ti accenna.re che la. questione intorno nlla. J>0S– sibilità. cd a.i limiti J)er la classe operaia di migliorare le J)roprie condizioni nel seno degli attuali ra.pporti di- 1>e1Hle - tutta e sola. - dal come si risolva l'accennato prol>lema. A.gli spiriti superficiali certe quesHoni tecniche appaiono dettagli o sottigliezze. E:-secostituiscono invece - per la natura stessa. della. scienza. economica, secondo lo spirito stesso del pensiero del i\larx - la base con– creta. e profond:~ d'ogni 1>roblema piì1 lato. ANTOSIO Ùll,\ZIA0~:1. LALIBERTÀ ACCADEMICA HL Mentre le università tedesche cattoliche scn·ivauo alla restaura.zione o consunnlwrno parte delle loro forze a.contrasti1re l'ingresso ai Gesuiti, non per divergenza cli vedute, ma [lCt' gelosie d'imperio e urto d'inte– ressi; nelle proteatant.i andava formandosi un nuovo spirito filosofico, in lotta colla tradizione. La Chiesa evangelica ern. soi·ta. da.1l 1 aspir11zione ciel sent.imento relig"iolSOalla libertà individuale. li me– todo sperimentale cli Oalilei e di Bacone veniva ogni giorno dimostrando a coloro, che, come il Cre– monini) non si rifiutavano di guardare, che la fisica e la cosmologia di Aristotele e Tolomeo e la medi– cina d'[ppocrate erano f'Hlsc, e metteva in luce la atel'ilità scientificfl. del sillogizzare fiCOlastico eol– Pacquisto di sempre nuove voribì inoppugnabili. La credenza medicrnle, che la scienza esistesse e si tramandasse bell'e fatta e solo si dovesse impa– nire dagli autori designa.ti dall~L Chiesa e nel modo determinato da.Ila Chiesa, dovette cedere innanzi al formarsi graduale ciel convincimento che il lavoro scientifico fosse appena. appena. agl'i11izi. L'tu1torifa fu scalzata dall'indagine pcrsonalr.. ]~ t1uesta fu opera in buona 1>arte dei tedeschi. Anche la nazione inglese portò largo contributo al sorgimento ciel pensiero moderno nella religione, ne11a politica, nelle industrie, nei commerci, nelle colonie, nelle scienze. Nò è mestieri rammentare pur un nome triL i molti, di cui nel IGOO andò gloriosa quella forte razz.1, feconda di audaci inizi"ative. ![a come l'fnghilteri-a fu la sola. tra le nazioni d'occi– dente che nei tempi antichi e meJii rimase quasi -isolata dalla. civiltà. latina e sottrntta alla servitlt imperiale; così l'uni,•ersit:\ ;111glo-sassono conservò pili cli og·ni altra il car11ttere medien1le clellA, libera corporazione e della vita collegh1le, servendo alla coltura generale del gentiluomo 1>iL1 che agU alti fini della moderna ricerca. scientifica, e muntenendosi affatto indipendente dallo Stato. Rssa esercitò scarsa influenza sullo università. di altri p:1esi. Il tipo francese dell'istituto superiore è quello che pii'1 si allontanò dall'università. del medio evo col sistemiL delle -~•acoltà.divise, a sen•izio o a dipe11de11za, dello Stato e con isco1>0 più tecnico che scientifico i ed altrove incontrò ben poco faxore. Invece, come l'università cli Bolognit nel medio evo senì di modello alle italiane o queste tutte im;ieme pel diritto, e l'università. di .P~uigi per la teologia) a quelle tedesche; così nell'epoca moderna sul tipo dell'univerlSWL germanica. si organi,-zarono le altrn del continente europeo; e a quo.sta legge di imitazione soggiacquero in ultimo anche le R.t~ssiee

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