Critica Sociale - Anno X - n. 24 - 16 dicembre 1900

CRITICA SOCIALE dctc di I;\, chiamate questi, olc-gg-otcquegli altri. O non sa lei che la legge proYinciale e comunale dice Jlcr filo e JlCr segno in che modo i Comuni deYono essere nmministr11ti, in che modo i ùilanci devono essere compilati, in che modo gl'impie~ati de,·on te– nere la penna in mano, in che modo il Sindaco si de,•c soffiare il naso? al primo tentntiYO di riorga– nizznzione interverri\ il Prefetto ad annullare ogni deliberazione e a. sciogliere il Consiglio. E se qual– cuno interi>cllerà il Ministero, il :\[inistero dir;\ che il Corm:ne <li Na1>oli era fuori dl'lla legge, e la stessa Estrema Rinisti-a - che ò lcgnlitaria. - dar.\ ra– A"iono al ~linistero. 1~se qunlchc testa. calda dir:\ che ht leggo è assurda; che la. legge è stata fatta. da persone incompetenti, che è ridicolo veder clepu– tilti di 'l'orino votare unri leggo interessante Xapoli, cho i napoletani hanno il diritto di fare in casa loro n modo loro, cho gli nitri ibllhrni negli affari di Na,– ))0li 11011 hanno un corno il diritto di entrare, cho, quando i napoletani han contribuito alle speso ge– nerali della. nazione con In. loro (luota in proporziono delle loro ricchezze o han dato i loro uomini per la difesa. del suolo nazionale, nel resto debbono esser padronissimi di f:lrc n modo loro; se c1ualchc testa cnlda si arrischiasse a dir di queste co~c, allora sì c!1e i 11a1>oletani sarebbero conciati per le feste. l democratici e re1mbblicani, istupiditi da ~essant'anni di idiota unitarismo mazziniano, strillerebbero che i naJ>Oletani vogliono dif-truggere l'unità c1·1talin; i consor"atori - gente furl>a, che manderebl>ero al• l'inferno l'uniti\ se potessero ~uadagnarci qualcosa, comprendendo che, nel rendere i Comun.i 1>erfettn– rnente nutonorni dnl Go,·erno centrale, si toglierebbe al partito dominaniC o~ni mezzo per tener asservito 11 paese e si clarebhe lii politica ~onerate dello Stato in balla delle grandi masse J)Opolari,si unirebbero ai montoni della. democrazh1 o nlle anitre del mazzi– nianismo per fulminare i na1>01etani. E alla po\'era Na1>oli il 1110110, che toccherebbe, sarebbe il regalo di una. decina d'anni di stato d'assedio. - 1•1bbcnoallorfl. faccinmo nel paese propaganda contro l'unitft am111i11istl'flt.ivn, npriamo gli occhi nllc mnssc, focciamo comprc1Hlcrc ft tutti che la libertà. co111unolenon solo ò indispensabile a. Napoli, ma. sarebbe nccessnrin. a, tutti i::lialtri Comuni, che sotto apparenze più onesto non si tro"nno poi in condi– :doni molto migliori clj Napoli; contribuiamo con tutte le nostre forze alPopcra della Lega per le au– tonomie. - Caro lei, se Nupoli nspctta che si mo,·a. la Lega ver le autonomie, può aspettare per un J>ezzo. L'idea fu lanciata prima da voi socialisti e eia pochi repubblicani federalisti; c111amlo nppnrre che l'idea era. feconda e faceva strnda, subito entrarono nel mo,•imento i democratici. I·~ allora addio autonomie: prima dissero che il movimento do"ova essere legale, poi dissero che vole"an rendere meno oppressiva la lcg-ge, 1>oiclissero che volC\'RllOsolo la. rifor1na del re~olamento, in c1uestomomento JHlreche si conten– terebbero di aderire al flebile memoriale del Sindaco di Yerona, fra <1ualchemese nessuno ne parlerà. più. - Ma allora noi socialisti che siamo piil cli tutto interessati nella. faccenda. di Napoli, mettiamoci a hworarc per c onto nostro; e se i democratici e i nrn:1.zinioninon vogliono seguirci, piantiamoli dovo sono e continuiamo por la nostra strada. ]h:nuM SCRIPTOR, Preghiamo vivamente gli amici del nostro periodico a illviarci nomi e illdirizzi di ab– bonati probabili, ai quaU manda,·e, a 110• st,·o t'ischio, numel"i di saggio, T~IOf'lFI llVIPE~IHl.iISTI lf. Le elezioni americane. 11> J,a improvvisa manifest_nzioncdello spirito impe• rinlista o militaresco nrll'ln~hilrerra, in questo lemho fortunato dell'~:uro1>a rh<' per tunto tcmpc• era stato comr il ~rande vi\'nio lii rutto Il' idee e di 1tttti i fatti di progresso e di riforma morale e ci\"ilC' 1 è Rtato senza dubbio un fenomeno ~rtt,'e pieno di mi– naccio e di allarmi. )h1 piì1 A'ro,·ce pill inaspettato ancora de,·e considerarsi il fenomeno delrimperialisrno omericano; SJ>eciodi IJizzarro e colossale paradosso d,ella storia, an11;cronisrnodi un nuovo genere, non riflesso o sopra\'1\'venza ostinata del passato, ma an– tici1>azionodel futuro. Sono nppena. passati poco pii, di cento anni da che l'America an~losnssono spezza.va le catene dcll'impl}– riolismo applicato a sò s tessa, cd apri\'a le pii1ampio porte di liberti\. a tutti i::li stanchi 1 a tutti i Yinti delln vecchi:1 Europn. C'ristallizznta. J,! questi vinti, o 1>crdir me~lio questi indi\'itlui a cui le condizioni sociali rende,·11110 prl'ssochè i1111>o~sibilc o sviluppo delle 1)roprie encrg-ic, 1tccorrrvnno da tutte le> 1,arti alla nuova terra promessa della Ci\'ilt1ì: vi tro,·a,·1"1110 1..lit per tutto rnsti campi in cui esercitare la propria. att.irità; si s,•cstiv,rno, si purificavano, nelle onde rer~ini t.li una. , 1 irn. nuovo, di tutte le scaglie, di tutti gli sti~mi ciel scr"ilisrno materiale e morale delle soriet.ì invecchiate; riclivcnta,•ano uomini liberi, uomini eg-uali o~nuno nella sua pura forza inllivi– dualc.... E da quella libertiì, da c1uella equalibì. indi– viduale @i formavn un :;rignntesco spirito di liberi:\ e di equaliL\ sociale, che irrag~ia"a intorno a sè una ,•asta luce sino aJle SJ)iagge addormentate della \'('C– chia EurOJ)a .... Quale mutamento, e in quanto hre,·e tempo, da allora in poi! • • • Comoò n.v\'enuto questo mutam('lnfo? quali sono stat.i g-li clementi dflll11 mC'hm1orfosicolossale, per cui, d11l placido bozzolo clell'eg-uaglianza.politica e sociale dcg-lì Stnti Uniti di Wm;hington, di I;'ranklin e di .1,incoln, è uscitil questa lu~ubre farfalla dnllo ali nere o sangue dcll'imJ)erialitmJO di )[ac Kinlcy e dei monopolisti? Tutte le osservazioni segnano allo stesso punto: il capitalismo. Poichò il fenomeno che precedo a. c1uesto ultimo 1.:lell'imJ>Crialismo è <1uello della grande trasfornrnzione C'1lf)italisb,compiutasi con rapidità c1uasi r11nhu;ticn 1 dclln società forse pill egualitoria. che fosse mni e'liistita.. lo ebbi occasione di leggere iu questi ultimi mesi alcuni interessanti romanzi sulla vita americana della prima mcfo ciel secolo. -~'on Ri:11110 più allora in quel– l'ambiente seh•a~~io cd nn•('nturoso, reso po1>ol:no nelle fantasie dei fanciulli dai romanzi di )faine Hci<l o di .Fenemore C'ooJ>er; i persona,zgi <lell"a,·– "entura non sono pii1 dei C8('('h,tori vestiti di J>C'lli, av,,olgentisi sotto l'ombra delle c1ucrcie secolari. Anche le bestie seh·aggie e i pellirosse sono prcs• sochò scom1)arsi. Noi vediamo sorgerci darnnti dello fttrms 111odostc,mit bf'nc<letto di abbondanza, in cui non si tro,·ano l'or so il Sf lJl0nco i vetri Rlle tinestre, ma in cui carne, pfl.n c{' frut,ti paiono a.bbondanti come i auasi, come nel pnesc di Cuccagna; 0J)pure delle pianta,g-ioni htvomtc llS!l;aiJJigramentc l11t. dei neµ-ri in una senilih\ Msoluta, ma tuWalrro che crudele. E borghesia ca111p11~nuola negli tafi ciel ( 1) \'edl Il l)rlmo artltolo: ,,, ,,aw,d lHglt.t,, nel num. d~I IG110• Ttmbre (l)•ll· 33-.,),

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