Critica Sociale - Anno X - n. 4 - 16 febbraio 1900

64 CRITICA SOCIALE realtà sociale. Or ecco la critica cho di tale concezione faceva Carlo Marx fin clal 1875('): La prima fra.se riproduce le prime parole del Mani– festo clell'lnteroazionale, ma un po' adullwate. Ivi in– fatti ò dotto: t, L'affrancamento delta classe dei lavora- !fr{l:a;! ~r~:~a d~t 1 1 ::~t:::~1~·: ~\::sà ~e ~ ~~c~~~-~'.-~l!f? il lavoro. Comprenda chi può. In compenso, qi1ale anti– frase, una citazione ancora cli Lassalle: 1 ' dì fronte alla quale (classe elci lavoratori) tutto lo altre classi formano una stessa massa 1·ea;;.iona,•ia 11 • Ora nel Manif1.:sto Comunista è scritto: "Di tutto le clnssi che si oppongono altualmenle alla bo,17hesia, il proletariato solo forma una classe ·1;eramenle1·ù;otu– zionaiùt. Colla grande industria lo altre classi vanno scomparendo; il proletariato ne è invece il prodotto speciale. 1 , La borghesia vi è considerata. come classe rivoluzio– naria - in quanto essa è l'agente della grande indu– stria - per rapporto ai feudali ed alle classi medie, che pretendono perpetuare qualsiasi situar.ione socia.lo e confie1·vare i risultati d'un modo di produzione sor– passato. Quesli ultimi non fol'lnano quindi con la bo1·– ghesia una stessa massa reazionaria. ]Yaltrn parte, il proletal'iato ò rivoluzionario di fronte alla borghesia, in questo che, nato osso stesso snl ter– reno della grançle industria, ha il còmpito cli togliere alla produr.ione il carattern capitalista che la borghesia cere:~ di eternare. Ma il Manifesto aggiungo che "le classi mellie sono ,,·ivotu;ionai·ie se si considerano come cle.({tinatea cadei·e quanclocltessia net 1woletal'iato 11 • Da <tnesto punto di vista. è ancora. un assurdo fare di questo classi medie, insieme alla borghesia ed ai feudali, 11 una stessa massa 1·ea;fonaria n che si opponga. a.Ila classe dei lavoratori. Nelle ultimo elezioni, si cercarono i voti degli arti– giani, dei 1>iccoli industriali e dei contadini; hanno forse costituito per noi, colla borghesia ed i feudali, una stessa massa reazionaria? Lassa.Ile conosceva il JlanifiJSlOComunista come i suoi fedeli i libri santi usciti dalla sua penna.. Se egli lo S>Utlw·ava cosi ui·ossolanamanle, era pe1·farsi perdo- 1rn.ro la sua alleanza cogli avvcrs::\ri assolutisti o feudali contro la. borghesia. . Nel suddetto paragrafo la sua sentenza è d 1 altroude ti1·a.tapei capelli 1 senza alcun rapporto colla citazione cosi disgraziatamente ritoccata del Manifesto doll'Iuter– nazionalo ... Come si vede, Marx non risparmiava cli certo Lassalle, ma la sua indignazione si spiega: la contramw.ione non poteva essere più evidente. Marx dunque non solo non divide la società. in due classi, Cima 1·ù;olu;;iona1'ia (proletariato) e l'altra tulla 1·eaziona1·ia, ma fa le dovute distinzioni fra le varie classi sociali, rilevandone i dilTerenti atteggiam.enti di fronte alla classe operaia. Cosi egli ritiene rivoluzionaria. la borghesi;i cli fronte ai feudali; e gli artigiani, la media borghesia. ed i contadini (piccola proprietà fon– diaria): rea·,.ionari allorchè sperino un ritorno al pa.ssato 1 ma. rivoluzionari io quanto l'evoluzione capitalistica li spi.nge nel J)rolotariato. Co.sicchè, dal 1847 al 1883 1 Marx si ò conservato sempre fedele al suo primiero punto di vista, che è appunto quello che orn va trionfando dovunque. È dunque la concezione storica marxista che trionfa, a. dispetto di certi marxisti che non ricordano più gl'in– segna.menti del maestro. . .. No 1 non è certamente in Marx che la tattica intran– sigente troven\ argomenti scientifici di clifesa 1 poichè, so vi ò una dottl'i11a che si rivoli contraria ad uua tattica così semplicista, è appunto la dottrina. marxista: ( 1) l.cttcrR di )l1wx. Ibidem, I)llg', 7Ml-"iGO. B1b1oteca CJ no H1arco quale ris.u!ta (\alle opere e dallo illn$tl'azioni storico– polemiche di Marx! Del resto, chi pretende ricavare dal materialismo storico, dottrinf\ fondata sul perpetuo divenire e rimu– tarsi delle cose, una formola che dia la regola. da se– guire in ogni caso, in ogni situazione, disconosce la sostanza della concezione stessa 1 la qua.le , alla semo– venza dolio idee pe1·sè stanti, sostituisce la semoven;•.a delle coso, di cui <1uelle sono soltanto il riflesso ideale. Corto, la cosicletta intransigenza fu anch'essa transi– toriamente necessaria, nella. prima fase cli sviluppo, fin che si trattò cli formare un partito proletario di classe, indipendente dagli alt1·i partiti; poichò non si può pensa.re ad alleanze se prima il partito operaio non esiste. Sono queste che il '!'urati chiama lo u esigenze ostetriche del nascere e dell'affermarsi del partito 11• Per la stessa ragione essa. potr,\ essere utile ancora in qualche luogo, dove il partito non sia aucorn ben differenziato, o per altre circostanze speciali di uo– mini o cli cose. Ma laddove e quando il partito ope– raio, con la propaganda e l'organizzazione, passò già dall'inf'a.nzia. all'aclolescenza. 1 sarebbe assurdo cho non si giovasse della forza propria, in unione alle forzo di altri partiti, per produrre gradualmente sempre mag– giori vantaggi economici e politici alla classe che rap– presenta, ed avviare una evoluzione sociale più civile ed umana. La tattica insomma deve mutare a seconda. dell'am– biente sociale; a quel modo che, se vi trovato nell'acqua o sulla spiaggia o io paese solcato da ferrovie, acloltate diversi modi di locomozione. B perciò precisamente in qualità cli marxista che plaudo alle Dichiai·a;ioni 1wcess(wie degli amici t-k ('). Lui ca N ~x:ito. ( 1) Quc~to nrtlco\o cl crn giunto nclll\ 11rlmt1q11\ndlcl1m di gen– nfl!O: lo 8j)I\ZIO l'n'll'.'O cc lo fcee dllfèrlrc. l~i 11ecesl'Jitù di trattare ampiamente, e-0ncriteri nost.ri, le questioni i11lenwzio11ali che iu questo momento <tJJJ)(()j• sionw10l'Euro1ui e 11e minacciano la 1mce 1 e u· desiderio <li esa1tl'ire fa questo numero - almeno 11er Ol'<t - let discussione sull<t tattic<t eleflomle clet nostro 1xirtito, ci sforzano <t rimwulm·e al numero vrossimo una grande quan– titù di 111ateriet: fm l'altro il r,i<ì aw11mcialo Diritto all'Amore ilel 1>1·of. i1A1uo Pu.o, la ronti11ua2io11e d llo stu<lio di E. LE:0:-/E sult'oper<t(lel LORIA, e tutt{t l{t COII· sueta Rubrica Municipale. 1 lettori c!te,·11umerosissimi 1 ci lw11110 i11comyyialo <tm<m- l lene,:e e et migliorare q11est'11llim<t Rubrica 11011 a1·guisum11 tl<t ciù clw noi i11fe11('iamotrascttr<trla. At <.;011fraho, t nostro i11te11di111eilfo (li mTicchirl{t sempre più, {t[J!litm• yemlo agii, articoli, che tratta110 aryome11ti yeucrnli e spe- ciali, anche un succoso notiziario munici11ale deWltalia. e dell'Estero, pc/. quale ci stiamovrocurw1da il uvttr:rialc OJJJ)l)l'l/11/O. Abbonamento cumulativo Critica sociale ed Avanti! anno L. 21, se– mestre L. 10,50. GIUSt:PPE RIGAMONTI, QCJ'C»tc t·esponsaf.Jile. ~111,tmo, Tipografia degli Operai (Soc. coop.), corso vltt. Em. 1'.MO.

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