Critica Sociale - Anno VIII - n. 5 - 1 marzo 1898

CRITICA SOCIALE 00 gravato dall'Ane1·berwecltl, legato dall'ILOmeslead, manderà al diavolo i cattolici, la santa madre chiesa, il papa, e diventerà ateo e rivoluzionario. Ed ecco in che modo il partito cattolico vuol ri– solvere il problema della quadratura del circolo di far star bene il piccolo proprietario nella preseu te costituzione sociale. Ma i cattolici non son contenti: siccome la piccola proprietà è l'eldorado del con– tadino, così non solo vogliono salvare quella che c'è, ma vogliono crearne del1a nuova, perché si deve riconoscere • che il salariato ha pur sempre in certi limiti una funzione necessaria e legittima(!), ma che insieme rappresenta una condizione sociale economica dei lavoratori, fra tutte la più imper– fetta e pericolosa sotto il punto di vista dell'eco– nomia cristiana ». Quindi, oltre ad assicura1·0 al lavoratore un salario giusto, sul quale i cattolici conservatorie i democratici sono perfettamente d'ac• cordo, bisogna • favorire l'elevazione dei lavoratori a condizioni sociali più costanti e autonome » (1) « diffvndeodo la mezzadria o l'affitto a lungo te,·– mine o mediante l'enfiteusi, da introdursi nei la– tifondi incolti anche coattivamente per ministero di legge a titolo di pubblica utilità • ('); come se la mezzadria possa essere adottata in tutte le forme di cultura; come se il lungo affitto sia compatibile colle presenti continue variazionieconomiche;come se i cattolici marchesi, che formano lo stato mag– giore del partito clericale. sieoo pronti a lasciare, a titolo di pubblica utilità, intaccare il loro jus utendi et abutendt, e come se l'enfiteuta non debba tl'Ovarsi di fronte alle stesse difficoltà di qualunque altro piccolo proprietario, coll'aggravante del ca– none e delle spese •di dissodamento e di prima cultura. Ma credete che tutte queste riforme ai cattolici basteranno I Oibò, c'è un'altra riforma necessaria per risolvere la crisi agraria. È necessario, dice il P,·og,-amma di Milano, • salvare le ultime reliquie e ricomporre possibilmente i patrimonii collettivi degli enti morali giu1•idici, delle Opere pie, delle corporazioni 1·eligiose,della Chiesa, che furono ri· tenuti sempre quasi il tesoro riservato del popolo; cui vossono aggiunoe,·si i beni e le proprietà col• lettive dei Comuni, delle Provincie e dello Stato, che debbono conservarsi e f1·Qttare a beneficio pub– ~lico o cedersi per la coltivazione ai proletarii •· E chiaro! il clero dichiara in anticipazione quale compenso pretende dalla società per la sua opera di salvezza: restituire JJosstbilmenle alla Chiesa i suoi beni, e, in compenso di ciò che è perduto per sempre, darle le proprietà dei Comuni. delle Pro viucie, dello Stato. Magari! quando la Chiesa. oltre ad essere alleata apertamente dei capitalisti, sarà capitalista anch'essa e i suoi lavoratori starau male come gli altri, noi troveremo più facile la via alla critica, e la rovina del capitalismo sarà la fine della Chiesa cattolica. vrr. Il purgatorio cattolico. Beo ,venga dunque il predominio dei cattolici io Italia. E necessario che sia così, per noi ò bene che sia cosi. oirgi i cattolici godono di tutti i vantaggi di un partito d'opposizione, e di molti vantaggi di un partito di Govel'llo. La infinita viltà dei liberali cede ad essi ogni giorno nuovo armi, ed essi accettano e rispondono con degli schiaffi ; acce!• taodo si rinforzano, schiaffeggiando si fanno ap– plaudire. Nel novanta per cento delle scuole ele- (I) Congresso di Padova. t 1) Proq,·amma di Milano. o mentari italiane il prete insegna il catechismo; il novantanove por cento dei maesfri e delle mae– stre debbono soppo1·tare il giogo del curato; e i cattolici gridano e protestano che i liberali han distrutto dio e che questa ò la causa di tutti i mali. Novantanove su cento dei proressori di filosofia nei licei sono cattolici, i testi di filosofia positiva sono esclusi dalle scuole, quasi tutti i professori secondarii sono recleli credenti, e i pochi atei sono obbligati a dissimulare accuratamente le loro opi• nioni se non vogliono perdere il pane; e i catto– lici urlano che nelle scuole laiche tutti i giovani diventano materialisti e questa è la causa di tutti i mali. I Congressi cattolici si tengono liberamente, i giornali e gli opuscoli cattolici, salvo qualche ridicolissimo processo, si pubblicano liberamente, il papa nomina liberamente i suoi vescovi, senza doversi mettere d'accordo collo Stato come in Franciao in Austria,e, se lo tatonega l'e.reqHaltw, il papa tien duro e, al cambiamento di .Ministero, l'etXequatu,~ O conce so; i vescovi parlanoe si muo• vono liberamente, come io Francia e in Austria non si sognerebbero di desiderare; e i cattolici pian– gono e gemono sulla libertà conculcata della Chiesa, e si atteggiano a di[ensori della libertà di co,cienza e della libertà d'insegnamento. Se andranno al potere, che cosa potranno pren– dersi oltre a quello che han loro già concesso i vigliacchissimi liberali sabaudisti 1 Verso i cattolici, i libel'ali, nella speranza di ammansarli, han seguita la stessa intelligente tattica che verso ~Ienelik: anche a questo, per averlo amico, hanno regalato fucili e cannoni fino alla vigilia della guerra; e dopo l'Abba Garima abissina, avremo l'Abba Garima cat– tolica. E venga presto ! Che cosa abbiam da perde1·enoi socialisti con un Governo cattolico conservatore! Nulla. Mi si dira: e il catechismo nelle scuole I Eh Tia ! anzitutto il catechismo, nella maggior parte delle scuole, c'è; ma, anche quando sarà in tutte, credete che cam, bierà il mondo! credete che il catechismo sia poi capace di addormentare la coscienza del p1·oleta– riato? To son sicul'O che il catechismo nelle scuole addormenterà i ragazzi solo... po,• la noia. Tutti i miei lettori, ne son certo, hanno subìto, come me, il catechismo nella loro piccola eh\; e tutti, come me, non hanno riportato da quello studio che uu senso di spaventevole noia; i nostri padri studia– rono tutti nelle scuole dei preti e furono tutti liberi pensatori; < catechismo o socialismo » si gridò, mentre Napoleone il Piccolo saliva sul trono di Francia, e la Comune di Parigi dimostrò che il catechismo non cava un ragno dal buco. Ben venga il catechismo: nella sua forza credono solo quelli che .... non l'hanno mai studiato; beo venga, e anche questa illusione svanirà. Certo, il Governo cattolico porterà seco un pe– riodo di reazione rorse più feroce di quella crispioa; il sillabo condanna non solo la rivoluzione in blocco, ma tutte, una per una, le conquiste della nostra civiltà: libertà di stampa, libertà di coscienza, li– bertà di culto, forma parlamentare, suffragio uni– versale. E sia! pili si comprime il , 1 apore e con maggior violenza scoppierà; la oppressione catto– lica darà a noi il monopolio della libertà e della scienza e noi ce ne sapremoservire; nessunoscien– ziato potrà non essere socialista, perché non troverà in nessun altro luogo che nel socialismo la libertà, di cui ha bisogno: Darwin ricorrerà a noi per pubblicare l'Origine delle SJ)Ccic, Haeckel dovrà mettere sotto la nostra protezione la &hopfunusue• scl,icllte, e Spencer non saprà scrivere più Dalla ltbe,·tà atta schiavitù. Certo, se in questo momento non esistesse un partito cattolico lottante col liberalismo e funzio-

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