Critica Sociale - Anno VII - n. 23 - 1 dicembre 1897

354 CRITICA SOCIALE paese, solo che volesse. Per debole e sfatto che sia, esso è ancora cento volte più forte del suo Governo e del suo Parlamento; e quei suoi sussulti goffi di rana decapitata valgono a scrollare ministri e a mutare le situazioni. Lo si è visto nella agitazione pei tributi; lo si è visto in quell'altra contro il domicilio coatto. Anche questa, a voler essere sin– ceri, fu un'agitazione superficiale, che non penetrò molto a fondo nè la popolazione, nè il tema; Co– mitati stracchi, moventisi a stento, privi di passione e di iniziativa; pochi articoli di giornali, la cosa più seria che si sia fatta; un ripetersi monotono di ordini del giorno, ricalcati un su l'altro; anima di tutto, qualche repubblicano e i soliti quattro iatti socialisti. Nondimeno, questo lieve incresparsi rlello stagno italico parve al Governo una rivolu– zione: tanto che, da un lato, s'affrettò ad opporvi la solita violenza criminosa; dall'altro, a far an– nunciare che avrebbe o ritirato o radicalmente mutato il dise{l'nOdi legge. Sia pure questa una manovra per arldol'mentarci (non pare vi riesca; e, al caso, ci risveglieremo all'ora opportuna), certo è che ormai il tirare in port.o quella legge, come fu presentata, é impresa superiore alle forze di l{Uesto Ministero e di qua– lunque gli succeda. La Commissione è divisa a giusta metà fra il contro ed il pro; e troppi de– putati hanno visto i loro elettori aprir gli occhi: fenomeno raro e che rende le masse ministeriali coraggiose dalla paura. D'altro canto, l'agitazione avvenuta, e lo stesso lavoro fatto dal Governo per preparare la riforma del domicilio coatto. hanno spianato la via aH'aboJizione della vecchia forma di questo. Ben può mormorare i! 'l'orrRca che noi lavoriamo pel perdurare della vecchia legge: ri– spondono, coD meravigliosa eloquenza, le lettere del Bis$::olati,da F'avignana e da Lipari. Or. se questo solo fosse il risultato ottenuto - di averci mostrato, e fatto toccare con mano, quanto piccolo sforzo sia sufficiente a imprimere alla pub• blica cosa un diverso iodi1'izzo - già ci terremmo lieti d'aver intrapresa questa campagna. Questa constatazione raddoppia le responsabilità e i doveri dei partiti popolari. Essi si tennero sin qui sol– tanto sulla difensiva: perciò Guglielmo Ferrero poteva definire testè. nel Secolo, l'opera loro un « lavoro di Sisifo»('). Ma è ben chiaro - poiché qui nessun Giove prefigge ad essi il destino - che, se essi, disuniti e ringhiosi a vicenda, 1·ie– scono facilmente a sospingere il masso alla cima dell'erta, potrebbero, con migliore intesa e poco più di fatica, rotolarlo, al di là della vetta, nell'op– posto vallone. Ora il malvagio lavorio delle mafie imperanti, disturbato nella comoda via che s'era prescelta, si torce verso l'altra che prima ave\·a vagheggiato: la casfrazione del voto; l'esperimento, vuolsi, co– mincerà. dai Comuni. L'una cosa val l'altra: domi– cilio coatto e furto del voto hanno ìdentico Io scopo come il valore morale; la stessa ipocrisia vien loro compiacente ruffiana. Senonché, se i partiti popo– lari riprendono Ja lotta su questo terr-eno, e spin– gono il macigno con lena, il gioco stavolta arrischia d'esser più alleg1'0. In fondo all'agitazione contro il disegno di legge pel domicilio coatto, vi poteva es– sere tutt'al più l'abolizione di cotesto istituto; in tondo all'agitazione contro il ristringimento del voto amministrativo, vi pot,·ebb'essere la necessità. del– l'allargamento del voto amministrativo e politico: il suffragio universale. L'Italia è un paese cosiffatto, che pare non si svegli e non aneli al meglio, se non quando è ru– demente minacciato del peggio. In un momento in ( 1 ) Secolo, 26 novembre. B10 1mt:1.;n JlnO 01arco cui il malcontento è cosi universalmente diffuso (si direbbe diffuso ad arte) che perfino i chierici di– grignano i denti e si veduno Congr·essi di proprie• tarii d'immobili fondare federazioni nazionali, mi– nacciando il rifiuto delle tasse, per consiglio e sotto gli auspicii di qualcuno che fu viceministro in questo stesso Ministero, la tattica più savia pel Governo parrebbe dover essere il qu,cetanon movere. Smosso un sassolino, chi sa se tutto non sgretola e chi può prevedere dove fìni~ce la frana 1 Quanto ai socialisti, l'attentato al voto popolare li chiama a nozze. Per salire sulla nuova breccia non av1•anno bisogno di stimoli. Già e noto che in Parlamento, sul terreno delle libertà statutarie, piglieranno la difesa anche dei loro nemici più ac· cauiti: dei chwicali. Dimostrava il Ferrero. nell'ar– ticolo pur diauzi citato, come la diminuzione della libertà costituisca il riscontro necessario, anzi il contrappeso, al crescente difetto di giustizia e di diffuso benessere. Se non peregrina, l'osservazione è giustissima. Lottando per la libertà si lotta impli• citamente a pro della giustizia per tutti. Questa giustizia. domani, non sarà. ancora giu– stizia socialista: ciò malgrado, anzi per ciò appunto, sono molte le classi di cittadini ad essa interessate; esse cominciano a sentirlo. Cominciano a sentirlo - è tutto dire! - perfillo i rispettabili pr·oprietari ciel Congresso di Napoli, militanti, per to sciopero tributario, sotto le insegne del marchese e colon– nello Carlo Compans di Brichanteau ! LA CRt1'1CA SOCIALE. Mentre è aperta la Camera dei deputati, stante le frequenti assenze del nostro Direttore, potrà avvenire che talvolta l'uscila della Critica Sociale anticipi o ritardi qualche gtorno sulla sua data. Oredtamo bene di preavvertirne i nostri lettori. RIVISTA INTERNAZIONALE L'Europa e la Cina. Londra, 29 novembre. L'episodio dello sbarco di un corpo di marinai tedeschi a Kiao-Chau, e della presa di possesso di questo porlo, in connessione col massacro di alcuni missionari nel– l'inicrno, presenta quei caratteri di umorismo così pro~ prio della politica cinese. La piazza forte - dicono i telegrammi al 'l'imes - era occupata da cinquemila sol– dati cinesi; ma questi si ritirarono di fronte ai seicento tedeschi, per la ragione semplicissima che erano affatto sprovvisti di munizioni! li Governo di Pechino si ò però affrettato a smentire questa notizia umoristica con un'altra più umoristiru. ancora, affermando che la lunga e cordiale amicizia, che è sempre corsa fra la Cina e la Germania, non permette alla prima di perdere la sua esemplare pazienza.per una faccenda da. nulla ... Indub– biamente il capo doli' Impero Celeste merita di essere creato Presidente onorario della Lega internazionale per la Pace. Ma se la vecchissima fra le nazioni ha quetati da lungo tempo i risentimenti e le impazienze dell'amor proprio e della gelosia, vi sono altri che si assumono di essere gelosi della Cina per conto proprio; special– mente l'Inghilterra. e la Russia. Cosi la stampa inglese e la stampa russa si sono allarmate in questi giorni all'annunzio del colpo di mano tedesco, a proposito del quale corrono ora sul mercato politico le dicerie più

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