Critica Sociale - Anno VI - n. 7 - 1 aprile 1896

98 CRITICA SOCIALE incrociano le braccia attendendo buddisticamente che i (:1ti maturino fuori degli uomini, fuori del– l'a;:ione degli uomini; ma neppure si conrondono coi riformisti o possibilisti che deviano o s'arre– stano davanti alle l'iforme che la borghesia può attuare nel suo stesso interesse. I loro p1•ogrammi cosidotti minimi - intorno alla portata e al signi– ficato do' quali 1·egna ancom tanta confusione nella testa di molti - altro non sono che i segni della via da seguire traverso alla 1·ealtt\ dell'oggi per giunge1·0 alla realtà del domani, sono l'indice delle trasrormazioui da ottenere nel sistema bol'ghese per am·ottare la possibililà o la nocossità dell'or– dinamento socialista. Nei programmi minimi del nost1'0 partito il punto della rirorma tributaria è rimasto nuora il meno discusso o approfoudito. A lato a coloro che accettano sen1.'alt1·0 l'imposta generale progressiva sul 1·eddito perchè somb1·a loro On troppo evidente cho il partito socialista debba abbracciarne il prin• cipio ispil·ato a l'agioni di giustizia distl'ibutìva, non maucauo altri i quali affacciano il dubbio che un'azione del pal'tito socialista in questo senso possa non e~se1·0 f,wore\•ole, quanto pare a primo sgua1·do, allo sviluppo della tendenza socialista; ~ia pe1· la ripercussione che essi temono si avveri pu1· sempre a carico del proletariato, sia per l'in– caglio che la imposta pro~ressh·a pos.sa recare a quella concenti-azione dei capitali da c ui de\'8 f/!mJ:ir~~i!t!:nc 0 ~i deve imporsi la nocessith pra• Om. pubblicando le pal'ti pili salienli del magni• neo disco1·so pronunziato alla Camera francese dallo Jau1·ès, noi non vogliamo dire che esso abbia. ri– sposto a tutti i dubbi e a tutte le obiezioni cho si possono fo1·mula1·esull'argomento dal punto di vista elci socialisti. Esso ha 1·isposto bensì tl'ionfalmcnte al timor·e che, por ragioni opposte, può rendere esitanti di fronte a questa riforma cosi i socialisti come i bo1-ghesi, al timore, vogliamo dire, che la imposta progressiva valga ad arrestare o rallentare lo sviluppo del capitalismo; non ha risposto invece alla obic;done che si voglia trarre dal fatto della l'ipe1·cussione e della dirfusione dell'imposta. Ma questa lacuna del disco1'SOdello Jaurès si spiega di leggeri quando si rifletta che la ora accennata obiezione non venne formulata dai bo1-ghesi, perchè avrebbe a,•uto una portata assai pe1•icolosa pel' lo stesso loro sistema; nè la stessa obiezione poteva d'al– fronde nve1'8 molta importanza agli occhi rlei so– cialisti francesi 1 dietro i quali sta un proletariato la cui potente organizzazione costituisce un ostacolo, fo1'Seinsuperabile a qualunque tentativo di ripercus• sione dell'imposta entro l'àmbito della produzione. . . . La prima parte del discorso è tutta una critica alltl 1·eh1Zione della Commissione che respinse il progetto. Con una finezza di analisi, una larghezza di vo<lute e un·a,·te me,·avigliosa della parola, che suscihu·ono volta a volta l'entusia~mo pii1 JH'ofondo o la ilal'ità pili splrUuelle, lo Jaur·ès ha cominciato dallo svelare hl ipocrisia della Commissi11ne che, non osa.udo opporre al p1·ogetto una negazione di prin• ci1>io,tentò valersi delle cl'itiche di detta.glia per rimanrlal'e a te1·mine indeOnito una rifo1·ma 1•ispo11- de11te ben:si ai bisogni e alla volonth della maggio- 1'a111.a del paese, ma fastidiosa per la miuoran1,a domi• nautr. che trova troppo comodo di scaricar'8 il peso tributario sulle classi economicamente iuferiod. Indi, passate al vaglio della cl'itica le obiezioni al p1'0gctto o dimosfrato come la sua.attuazione, senza urtar·e punto i criter·'ì di valutazione pl'O\'alenti in alt1·e imposte già in \'igo1·e, 1·iusci1·obbedi vantaggio ai cittadini meno agiati (il progetto porta, si sa, la esenzione dei redditi inferiori a L. 2300 e ap– plica una percentuale teouissima ai 1'8dditi mo– desti), entra nel cuore della questione esponendo i criteri dei socialisti. E qui tl'aduciamo fedel– mente: Resta da vedere per quali ragioni di principio e di politic" generale noi appoggiamo il progetto del Go– verno. Per quale ragione di principio e di dottrina il partito socialista, da più di un mezzo secolo, ha. scritto nei suoi programmi, tra le rivendicazioni Immediate e parziali che esso formulava, l'imposta generale e pro• gressh'a sul reddito! Ci occorre spesso sentire che l'imposta personale e pro~ressiva sul reddito è un'imposta socialista. Sap– piamo bene che, quando si vuol sopprimere un progeuo, si comincia. dal chiamarlo un progetto socialista. Cosl l'altro giorno, in Senato, la legge sulle Cooperative è stata. respinta sotto il pretesto che la cooperazione è una prima forma ùi collettivismo; protesto abbastanza strano se ricordiamo che Il movimento cooperativista in Germania. ed in F:-ancia fu suscitato col precipuo intento di combattere il socialismo collettivista. Per ciò che riguarda l'imposta si dice in elTelti - lo dissero le Camere di commercio, e le Società d'agri• coltura, lo disse lo stesso Yves Ouyot - che il prin– cipio della progressì,·ità. è un principio socialista. Il signor Bernard Luergne assumendo, l'altro di, in Senato, la presidenza di un gruppo importante di se– natori, ha dichiarato che il Governo, colla impo~ta generale progressiva sul reddito, ci incammina verso la tirannide collettivista lo sarei quasi tentato di ringraziare i nostri avversari per queste loro all'ermazioni. Se essi si compiacciono di segnare coll'effigie socialista anche la moneta spie• ciola delle riforme quotidiane che potranno circolare nei più umili \'illaggi; se, tutte le volte che il Go\'erno propone un alleviamento per il lavoro e per la po– vertà., si vuol gridare al socialismo, si riuscirà ben presto a conrondere la nostra causa con quella di tutta la democrazia. Manoi non vogliamo proftttare di questa conruslone. Non è ora Il caso di cercare qua.le rorma potrebbe avere l'imposta nell'ordine socialista, nè se il preleva– mento sociale sulle spese generali per ,I funzionamento della produzione comune potrebbe portare ancora ra– gionevolmente il nome di imposta. lo lascio in disparte questa discussione che riguarda l'avvenire; ml basta. solo osservare che non può esservi imposta. socialista nella nostra società per la. semplice ragione che non può esistere un'imposta che contraddica al principio steaso della società in cui essa funziona. L'imposta preleva su ogni citta.dino una parlo del prodotto che gli è attribuito dal funziona.mento generale delln. pro– prielà.; ora l'imposta. non tocca il principio della pro– prie1à..Ciò che caratterizza la nos1ra wocietà, quel che ne costituisce la ftsionomia e la bue, è l'appropriazione individuale dei mezzi di produzione, di trasporto, di cambio. Ora, voi a.,·rete un bell'istituire la imposta generale e progressiva sul reJdito; non avrete con ciò alTrettata di un minuto la trasformazione della pro– prietà capitalista in proprietà. sociale, in proprietà. comune. Domani, come oggi, la proprietà. individuale dei mezzi di produzione funzionerà regolarmente sotto il regime della imposta progressiva come per lo in• nanzi; domnni,come oggi, anello se l'imposta. generale e progressiva prendesse proporzioni piò vaste e si sostituisse anche a. tutte le Imposte, voi, gettando gli

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