Critica Sociale - Anno VI - n. 2 - 16 gennaio 1896

22 CRITICA SOCIALE vela la necessità della coltura per la battaglia contro lo altre classi e per la conquista dei poteri pubblici - se inoltre non cominciano a impadronirsi essi dei Comuni, come si roaliz1.e1·à il desidel'io di Lucto1 e11z·aggiunge1--e che la prima isfruzione, la pili fon– damentale, e che altresi è la sola che il partito socialista possa effie.1cemente procacciare oggi ai contadini. consiste nel farli consape, 1 oli della loro condizione, delle leggi economiche da cui sono do– minati, della sc,rte che li attende se essi, collo forze loro, non conco1•rano a mutare il sistema sociale. Chiudendo questa apparente digressione, non pos– siamo dimenticare un ultimo argomento cli fatto contro la tesi di L1,cto; argomento portaci dal Gatti, che osserva: « la piccola borghesia, non è, fin d'ora, cosl inesombile nemica del socialismo come si vorrebbe., perchè., se di sua iniziath•a non si O mai mossa, ha bene spesso appoggiato il par– tito socialista che sconde,•a in campo. In Italia, quando il partito socialista vince nelle campagne, ivi ò la piccola proprietà che ha deciso Il\ vittoria ».(1) li fatto è indiscutibile. l.,e vittol'ie del partito socia– lista furono 1·iportate por la maggior parto nelle campagne, e in campagne do,·e è la1·gamonte ra1>· presentata la colonia. la mezzadria, il piccolo affitto, o il piccolo prop1·iotario colliYato1-e.Nel reggiano, nel mantovano, nel parmense, nel c1-cmonese, nel pavese, perfino nel comasco (Canti1), dove si sono ottenute vittorie o notevoli votazioni. non si può nega1·e che questi risultati cosi lusinghieri della propaganda socialisla sieno dovuti alla cooperazione cosciente di quei « ,•illani » ver'So cui Lucio dimo– st1-a così poca fiducia. l.'esperimenlazione attuale è dunque anch'essa contro la tesi di Lucio, la quale non trova certamente miglior riparo in quella che egli chiama la « csperimentazione storica », di cui non occorre ci occupiamo dopo che dimostrammo più sopra corno tutti i ceti campagnoli risentano l'influenza del capitalismo. I coloni, i mezzadri. i piccoli propriefari d'oggi non sono pili quelli del medioevo; neppur quelli di mezzo secolo fa: ed è porciò assai poco positivo parlare di « spel"imenta. zioni storiche» considerando fissa e immutabile la condizione economica. e lo stato psichico di una classe, che vive dentro a un mondo così mute,•ole e così mutato. . . . E passiamo alla tosi del Gatti. Il quale riconosce, in fine del suo scritto, che, fra il principio socialista e l'azione ch'egli consiglia a favo1'0 delle Casso ru• rali, c'è contraddir.ione. Ma - soggiunge - il prin· cipio O rigido, mentre la p1'altca O duttile e non può rifuggire dall'empirismo. Distinzione assoluta– mente erronea, secondo noi. Il pl'incipio, la teoria è una induzione che si ri– cava da un certo numero e ordine di fatti. Ma se praticamente, empiricamente si trova un fatto che contraddice alla teoria, ciò significa semplice– mente che la teoria è falsa e che biso!loa mutarla. Ora il nostro Gatti afferma che il prtncipio della necessaria dissoluzione della piccola proprieb.\ è vero, ma che è altrettanto vero l'interesse che ci hanno i socialisti a ritardarla. Contraddizione dalla quale egli tenta di trarsi fuo1·ivalendosi dell'osser– vazione che più su 1•iportammo: che la piccola bor• ghesia delle nostro campagne non ò « fln d'ora » molto nemica del socialismo. Quel« fin d'ora» con– tiene la confutazione che il Gatti fa del proprio argomento. Se già ora - egli volle dire - le con• dizioni del piccolo proerietario disarmano la sua ostilità di fronte al socialismo, pensiamo poi con (1) [A COiie r1tJ'Olt dt pl'eltltO e Il POJ'tltO 1octal11ta: nella Ori– tfCO n !I del t895. quale favore egli sar:\ per accoglierlo quando, per l'ulterio1'0 sviluppo del capitalismo, lo sue condi– zioni saranno diventato anche peggiori l Il che torna a dire che, se il eocialismo può contare oggi sul piccolo proprieta1·io, lo J>UÒ solo in quanto è un piccolo proprietario in dissoluzione. 0\"8 la dissolu– zione si arl'esti, si a1·1'CStano in ieme le ragioni per cui la piccola propl'iela può esse1·e favorevole ai socialisti. I~qui si vede corno sia e1•roneo raccomandare ai socialisti di promuo,•ero e favorire la costituzione dello CassenwaU allo scopo - indicato dr.I Gatti - di acquistare influenza sull'animo dei piccoli p1·oprietari. Non v'ha dubbio: le persone dei socia– lish guadagnerebbero fa\fore presso i piccoli pro– prietari. i\la le idee dei socialisti ne perderebbero altrettanto. Por'Chè, non facendo neppure l'ipotesi che essi vogliano, giocando SOJH'a un colpO\·ole equi,•oco, far passare per socialismo questi ten– tativi di resistenza della piccola proprietà, certo è che, come p1'0pagandisti del socialismo, essi si sarebbero paralizzati eia sè, contribuendo a radicare nell'animo dei piccoli prop1'ieta1·i la persuasione di potere salvarsi andando a l'itroso dolla corrente proletaria, che sbocca nel socialismo. Quanto poi alla « indipendenza morale » che il Gatti ti-o,·a utile pl'oe.'\ccia1-ea questa classe. nella speranza che, fatta pii1indipendente, sia per appog· giare tanto più ctrlcaoomente il moto proletario, a noi pa1· chiaro come una tale indipendenza - con– siderando la classe in blocco - av1'0bbe per effetto di allontanarla per l'appunto dalla causa del prole– tal'iato. Se oggi il piccolo proprietario si om-e spesso alleato del socialista, gli è che sente sfuggii-e la sua antica indipendenza e comincia a riconoscei-e come la sua sorte tenda a diventai· comune con quella dei sala1fati. Procacciandogli l'indipendenza, o l'illu– sione dell'indipendenza, se ne smussano gli stimoli rivoluzionari, lo si risospinge tra le me delle classi conse1·,•atrici. Meno ancora intendiamo « il ~rande insegna• mento » in senso socialista che s1 av1•ebbe dalle casse ,,wali. Nella solidarietà che lega i soci di queste società di mutuo credito par di \federe al Gatti il nocciolo del sentimento che fiorirà in una economia collettivista. Nulla di meno esatto. La so– lida1·ietà fra i soci di una Cassa rurale (anche se a responsabilità illimitata) funziona ilei senso di sviluppare l'autonomia economica. di ognuno degli associati. Ben diveru dai Consorzi di irrigazione - a cui accennammo in una esemplificazione p1'0- cedente - l'effetto dei quali è la. Ìl"dSformazione del mezzo produttivo, trasformazione da cui è ra– zionale attendere anche la frasformazione della l )roprietà e dei sentimenti sociali, la Cassa ,~iwale 1a l'intento di diffondere il credito personale, e tende con ciò al raffor1 .. amento della proprietà in– dividuale e della cultura parcellare. Se d'altronde si volesse trarre un insegnamento socialista dal fatto della solidarietà che avvince i soci di una Cassano·ale, ben si potrebbe, con simili cl'iteri, asserire che anche le associazioni dei cnpi- f~~~!~cfe~~!0 it~~~e~.~ 0 ~1:1\~!i~:!1ede;a 1 ~; 0 %~?;~ sono un insegnamento « della solidarietà e della socializzazione delle forze tra gli uomini ». Ma sa• robbe serio - per un partito che si rispetta - tr~tullarsi con questo genere di a1-gomenti f E curioso poi come il Gatti tenti puntolla1'0 la sua tesi osservando che la piccola proprietà in Italia è ancora vitale, e p1'0mette di ,•oler resistere ancora lungo tempo. Noi ricordammo più su le cifre - date dal laboratorio di economia politica della Università di ·ro1•ino- da cui appai• clual'O il processo di disso· luziooe della piccola proprietà, del colooato e del

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