Critica Sociale - Anno VI - n. 2 - 16 gennaio 1896

CRITICA SOCIALE 21 pel « fanatismo patriottico» e pel' le platoniche « aspirazioni all'indipendenza » sembra tagliato fuori dal ltfanifesto deì Comunisti. Noi dubitiamo forte che quei negri e quei mulatti, tuttavia al– l'inizio della loro evoluzione economica e politica, abbiano assai pllt spirito di quello che racconta la fama. Certo, a gente che ragiona così - e che agisce di conseguenz?, - non sarebbe facile, ci sembra, a ri\•oluzionetrionfata, imporre un governo di deplorati, di schiavisti e di aggiotatori come quello che ha per suoi organi d'azione il Crispi ed il Baratieri. E neppure ci sol'prenderebbo se un bel giorno - venuti con gli abissini a un contatto meno ... forzato dell'attuale, e tolta di mezzo la gran fab– brica di frottole degli informatori untciali - noi li sentissimo ragionare, nel loro amarico, sul conto degli invasori italiani, a un dipresso come i negri dell'Avana e terre circostanti ragionano, nel l01·0 spagnuolo, sul conto dei nobili figliuoli del paese del Cid, sul quale il sole, come sull'Italia, è tra– montato da un pezzo. LA CRITICA SOCIALF:. LA QUESTIONE AGRARIA IL Eccoci dunque - come promettemmo nella prima parte della nostra replica a Lucio - a chiarire il ~o~-~d~i~c~~~iat~f: Jl i:~~~o ~S~?nt~~l~rn:~~e~~ all'estendersi dell'industrialismo. Il socialismo si presenta con due faccie, con due ~~:t!1r~~deaft!~~ 0 :~i~1if~t 1 J~.1~t 0 s 1 ~!1:ut;~ d~t 1:a~ti tali:3mo e deve augurare perciò che la forma ca– pitalistica di produzione dissolva e superi tutte le forme antiquate; dalrattra, esso deve organizzare la resistenza al capitalismo, intimargli la guerra, all'rettarne la morte. Chi si lascia prendere alla considerazione esclusiva di uno dei lati, della ne– cessità dello sviluppo capitalista, cammina diritto alla conseguenza che il miglio1• modo di fare il socialista è.... fare il capitalista; e che diffouder·e lo spirito di resistenza allo sfruttamento borghese, per esempio imporl'e r,iduzioni di orari, aumenti di salari, è andar contl'o la evoluzione, è fare opera antisocialista. Così colui che si preoccupa esclusiva– mente dell"altro lato, e cioò della necessità di com– battere la borghesia, non si perita di raccogliere alleati dovunque e in qualunque modo; non si ar– retra dal galvanizzare vecchie forme produttive, dal solleticare e carezzare le velleiU\ di resistenza della piccola prop1•iet...'\, dal .fare insomma del socia– lismo utopistico o piccolo borghese. Ma entrambi costoro fanno opera contraria al socialismo. Se ne vede la prova in Lucio e nel Gatti, ciascuno dei quali personifica una delle due forme di uni– lateralità ora delineate. Lucto ('), che già peccò, com'egli confessa, di socialismo utopistico quando lanciò il suo noto progetto sui demani, ora O sal– tato all'estremo opposto e inclina ad assegnal'e ai socialisti il c6mpito di promuo,•ere, essi, la trasro1·– mazione industriale dell'agricoltura; mentre il Gatti, pur di combattere il capitalismo, consiglia di portare i nostri aiuti al salvataggio della piccola proprietà. { 1 ) La con111l1ta delle canu,ag»e: nella Crllica n. U del 1893e n. I del 189G.- U11& tendenu molto simile a quella che oggi ò seguita da Lucio al ri1contra anche In Zolfauello,che, or è 11oco, in que1te colonne tentava persuadere I soclall•ll a favorire eapll– ellamente o Implicitamente l'lmpreu d'Africa, nella quale egli ,ed•va uoa esplicar.Ione del capltAllemo. - Vedi C"mca Soclale del 161:i,pi'lg, 39:>. Dld U :\la noi non possiamo dimenticare mai che l'ufllcio caratteristico del nostro partito ò di educare la CO· scienza rivoluzionaria cont1'0 la forma di pt·oduzione capitalistica. Donde la ovvia conseguenza che, come pa1·1ito,come socialisti, noi non possiamo fare tutte e due le parti: quella cli p1·omotori del capitalismo. e quella insieme di suoi nemici. Lo sviluppo del capitalismo la storia non lo ha arfìdato fortunata– mente a noi, lo ha affidato alla classe bo1·ghese. For1.are questa legge di divisione del lavoro sarebbe innaturale; nè, ancho volendolo, si potrebbe. Siccome però, d'altra parte, è vero che noi dob– biamo augul'arci che il capitalismo compia il suo cammino quanto pili celeremente ò possibile, cosi la nostra condotta deve essere guidata da questo complesso criterio: astensione da ogni atto che possa avere pe1•effetto il restauro o il rinvigori– mento delle vecchie forme produttive: aiuto indi– retto allo sviluppo del capitalismo finchè ciò non contrasti col nostro c6m,J>ito sii1n-emo, clte è quello dt oruant,~a1·e la reststen.:a e dt educm·e taco– scienza 1·ivoluziona1·ta dei tav01·alori. Facciamo qualche esempio. Se il Partito, per af– frettare l'avvento della forma industriale, si facesse esso il promotore della introduzione di macchine nei luoghi di grande proprietà e di g1-ande cultura, con quale autorit:\ poti·ebbe, all'indomani della loro applicazione, far correre la parola della resiste07;a fra i contadini che esso anebbe contribuito imme– diatamente a danne~giare? Al contrario, se la in– troduzione di macclune viene caldeggiata (quel che si dice delle macchine, può dirsi dei consorzi per la irrigazione) fra i piccoli proprietari, questo a,•. viamento a una coltura industriale e collettiva non contrasta colla propaganda socialista, ma piuttosto le offre più propizio il terreno. Cosi l'azione specifica del partito socialista in mezzo ai coloni può benissimo raggiungo,·e il du– plice eflètto, di educare il lavoratore alla lotta, di afforzarlo, e nello stesso tempo di accelerare la proletarizzazione del colono accompagnata dalla trasforma1.ione agraria. Infatti, dirigendo gli sforzi della resisten1.a a ottenere, in luogo di una mag– gior partecipazione nei prodotti del suolo (cereali, lino) facilmente elusa col can~iamento delle colture, dirigendoli a ottenere una più abbondante retribu– zione in salari, si ha per 1·isultato di rompere i vecchi rapporti produtlivi; di guisa che, mentre il proprietario può assumere la fun1.ione di vero e pro– prio capitalista, il contadino si trova uscito dalla forma intermedia fra il ser,·o della gleba e il com• prop1•ietal'io del suolo, e si tl'Ova diventato prole– tario. :\ccennato così, in via d'esempio. con quali modi o in quali casi possa il partito socialista aiutare lo sviluppo dell'industrialismo agrario senza veni1· meno al suo ufficio caratter,istico, diciamo una pa– rola sulla difesa raccomandata da Lucio « delle persone, della salute, della istruzione dei conta– dini ». Intenti plausibili, ma che, se si voglion rag– giunti senza un'azione socialista, rimangono nel campo dell'utopismo. Come si possono infatti difen– dere nelle persone e nella salute i contadini 1 Mi– gliorando le condizioni del loro contratto di lavoro. Ma come è possibile ottenere questo miglioramento? Pregando i loro sfruttato1·i a essere buoni e gene– rosi? J../ucio sorride. Ma dunqueT Spingendo i con– tadini stessi alla resistenza e alla lotta. Altra via non c'è. Ed è questa la Yh\dell'aperta p1'0paganda socia• lista. Nè pure altrimenti potrà ottenersi l'istruzione dei contadini. Se non cominciano essi medesimi a persuadersi della utilità dell'istruzione - e se ne cominciano a persuade,·e solo quando ai loro animi si aprono gli ori1.zonti della nuova civiltà, e si ri-

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