Critica Sociale - Anno V - n. 6 - 16 marzo 1895

00 CRITICA SOCIALE comuno, anche nei suoi punti discutibili. Facciano pure del misoneismo e dell'anti-esotismo gli chauvins della. civillù. latina! Benchè con quelle del nord urtino tal– volta certe nostre predilezioni di razza e di abitudini, : c3rt~rf~\~1:1\tr 01 ~g~~dtc~~~i:n~"~~m:i qr: :te;n~~~ Morris, liriche come quelle del ,valt ,vhithmann, oppure i drammi doll'lbsen, dol Bjornson e dell'I-Jauptmann. Anche dal lato della forma, la ,•arsione dall'originale inglese delle Novelle da nessun luogo (edita in italiano col titolo di 1'erra promessa) merita d'essere segnalata. ai lettori per il gusto letterario della. traduttrice si– gnorina Ernestina d'Errico, - per lo noto illustrative che chiariscono il luogo dell'azione - o per la. prefa– zione, la quale serve alla conoscenza dell'autore o dell'opera sua. So il successo gli sorride, l'intelligento editore del Malon, del Nordau, doll'lbsen, del Tolstoi, del Bebel e d'altri arditi pensatori potrebbe presentare al pubblico italiano, dopo quello del Dellamy o del Morris, anche le visioni dell'anarchico Mackay (Quad,·i tli civiltà dalla fine del secolo XIX), del collettivista dott. Hertzka. (Terra libera), del socialista cristiano Kingsley (Allon Locke, sa,·to e poeta), del socialista fi– losofo Berenger (Lo sfo,·zo) e dell'anonimo utopista tedesco (Nel 1·cgno delle donne). FELICE CA.MERONI. G1uuo PJSA: Delle p,·esenli co11dizioni politiche d'Italia. Milano, Dumolard, 1895. rlat: r:itrti~.cl~~gi~~ 0 n°d, t \~ 1 ;;,, 0 ::~~s\i o/i~ 1 ~u 0 :St~ breve opuscolo, pel confess:do moti\'O ch'essi sono « troppo noti> percbè metta conto di rifarne la nar– razione. Ma, mancando la esposizione, manca o riesce arbitraria lu. diagnosi, cho si riduce, per l'autore, al– l'eccesso dell'1\ccentramento; o non sufficientemente giustificato appare il rimedio proposto. Il quale sarebbe: ~~rr~ag~esfin~~::!~eebt!~ot·~~=iig~~pr~~i ~~~sif½o~ 0 sfg~i provinciali i questi a loro volta i Consigli regionali i e da. questi ultimi, con elezione di 4. 0 grado, uscirebbe un·unica. Camera, più limitata. di numero o non avente competenza.che poi veri interessi nazionali. Tutto queste cariche sarebbero retribuite. In un punto dell'opuscolo è un velato e fugace accenno al 1·efel'endum. Il disegno si presenta. euritmico o d'una. semplicità quasi geometrica. Secondo l'a.utore, i mali sociali hanno essonzia.lmente radice nell'incapacità in cui l'elettore si t~ 0 n\~a /~f~dfJ~tf;° ~ diu~sl~~i~~~ 0 :1C~~~s~lie !~r~~~f6~!r: di prepotenza. nelle campagne, dispotismo ed intrigo dei Comitati elettorali nelle città, ecc., ecc. Queste dir– flcoltil.sono meno gravi ed invincibili nella stretta. cor• chia. comunale. Onde la. necessità. di democratizzare l'organismo elettorale alla. base e di aristocratizzarlo verso il vertice della piramide, per avere l}uel « go– verno dei migliori•, che dovrebb'essere, nel concetto delrautore, il migliore dei governi. Noi, lo confessiamo, siamo un po' scettici di fronte a. questi disegni astratti di ricostruzioni ideali dolio Stato, le quali presumono di faro un abito che tenga più caldo col semplice mutare il taglio o lasciando tal quale la qualità della stotfa..Non si tratta, per noi, di a.vero un governo dei migliori - ideale alquanto cinese - ma di avere un governo nel quale tutti gli interessi,specialmente quelli dello classi più numerose e bisognose di appoggio, siano veramente rappresenta.ti o difesi; del che la prima. condizione è che queste classi medesime no o.b– biano coscienza. Lo ragioni dell'incapacità., della cor– ruzione, dell'intrigo e della prepotenza non cessano di esistere nella elezione comunale, tanto più quando questa diventi virtualmente anche un'elezione politica.; o col sostituire l'elezione politica indfretta alla elezione diretta, si toglie anche modo alle correnti popolari di reagire e di paralizzarne gli effetti, pronuncian• dosi, qualche volta., su qualche grande questione di moralità o di politica, cui l'ambiente amministrativo mt,no si presta. Dal progetto del signor Pisa uscirebbe un Parlamento, in cui gli effetti di tutti cotesti piccoli intrighi locali si sommerebbero, e che avrebbe per di più una spiccata impronta rurale, quindi reazionaria, le correnti democratiche urbane venendo diluite o spente nei rustici stagni dei Consigli provinciali e re- gionali. Infine, non v'è nessuna ragione per credere che lo classi dominanti, ai cui interessi camorristici giova l'attualo accentramento, so ne vorranno privare pei begli occhi di una bolla teoria, flnchè l'interesse i~::~~~}~n~:II~ h:S~!tt~r%~~iZ:~ 1 ~rt~ 0 in vp 8 ro~o:i~~~:rti suggerimento del signor Pisa, so giunge prematuro per un verso, riesce tardh•o pet· l'altro - un vero soccorso di Pisa. Il miglior metodo per riparare alle presenti disastroso condizioni d'Italia e d'ogni paese rimane dunque la. educazione e la organizzazione dolio masse - intesa a svolgere in osso la forza morale o la coscienza dei loro distinti interessi - e preconizzata dai socialisti. La quale si accelera, fra. l'altro, con quelle agitazioni elettorali (\'eicolo, non foss'a.ltro, di propaganda un po' f~~q~i:~ri~) o~~~ A 1 :~i~~~ l~i:8 «"~~ie~~:n;~~t::~ b11~~~ gli pare «tranquillo> abbastanza questo buon popolo italiano1 E poi, l'ha. detto anche Machiavelli, e il nostro autore lo cita: la lolla fra te classi sociali è necessa,·ia a man• tenere una t·epubblica sana e vigo,·osa. Probabilmente i nostri Pubblici Ministeri, se si leggesse loro questa frase sovversiva. del cinquecentista. autore del Pl'ltlCipe, osserverebbero che egli alludeva alle repubbliche - non quindi alle monarchie. (f. t.). VIVA PREGHIERA. è diretta a tutti i nostri lettori, ohe non l'abbiano già fatto, di spedire l'importo del loro abbonamento annuo o semestrale pel 1895. Una cartolina-vaglia è presto spe, dita. Un ulteriore ritardo ci imbarazza seriamente l'amministrazione, che ha bisogno di sapere su quali e quanti abbonati può contare con sicurezza, e non ama di mostrare diffidenza verso i ritardatari sospendendo loro l'invio del periodico. Speriamo perciò che tutti vorranno, dopo questo avviso, usarci la cortesia di mettersi in regola. · Gli editori Fratelli Bocca di Torino ci hanno invialo l'opera testè uscita del nostro carissimo amico e com– pagno prof. ENR1co FERRI: L'omicidionell'antropologiacri– mlnale, grosso volmne cli 740 pagine tli lesto, con u110 splendido atlante antropolo7ico•slatislico {pag. 334) con• tenente misurazioni e desc1·i:ioni biolO{Jiche,fotografie degli omicidi e delle omicide piit tipiche, fittissime sta• tistiche, ecc. (p1·ezzo del libro coll'atlante L. 30). Questa monografia illuslmta dett' omicidio, lunga– mente e ansiosamente allesa nel mondo scientif,co e • clic Cel'lamente aggiungerà lustro a quell'indirizzo po– sitivo del sapere di cui il 11ostro amico e condiscepolo è in Italia uno dei piit arditi pionieri, meriterà che ne teniamo parola più diffusamente in uno dei prossimi numeri. L'abbonamento cumulativo alla Critica So– ciale e alla Lotta di classe costa L, 10 al– l'anno, L. 5 al semest,·e (pe,· l'estero t·/spetttva– mente L. 14 o L, 7,50). Idez:n, esclusivamente annuo. alla Critica e ali' Italia del Popolo, .ç,. 18 (este,·oL. 36). A.TV.FILIPPO TURATI (Urt1ttort1 rtllPotUabtltl. Milano, Tipografia degli Operai (SOc.coop.), c. Vitt. Eman., n-1,:.

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