Critica Sociale - Anno V - n. 6 - 16 marzo 1895

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Regno: Anno L.8 • Semestre L. .a- .&ll't:11tero: Anno L. to. Semestre 1, &,tsio. Lettere, vaglia, cat•tolitie-vaglia all'Ufficio di CRITICASOCIALE - MILANO:Portici Galleria V. E., 23 2. 0 (pian DOllllJ Per MILANO si può abbonarsi anche alla Libreria Dumolan1: c. V. E., :n, e dall'editore M Kantorowltz: via Manzoni, 5, Anno V - N. G. Nor,, si t.:encle ci nunieri sepa.1•ati. Milano,16 marzo 1895. SOMMARIO Attualità. Il nodo della ,1u.estion.e: nncora a Leonida Diesolati (LA CRITICA SOOIALK). La scMla popolare e il p,·ogetto del mttttstro Bacccm (O. B.) hr t trena,ttentcl: a proposito dl un nuo,·o libro antisocialista {NOI). ~ Studi sociologici, Psw40-pos1ttt,lsmo: note a\l'oµuacolo di Seiplo Sighele: e Contro il pat•lamenlat•famo » (LEONIDA DISSOLATJ). Std fattori della Cklln(J1~n~a in Sardegna (CELESTIS'O LOY), Due parole di anticrltlca (Pror. ACUILLE Lon1A). Filosofia, letteratura e varietà, sc,·Wura e carattere (M11.n10P11.0J. BOlleltfno blbliogra/fCO: La terra prome.ua di w. MORRIS (F. ca– meronl); Delle presenti condt~tont polU/Cllt d'fla{la 1.HG. PISA (f.t.j Amnmct. IL NODO DELLA QUESTIONE (Ancora a LeonidaBissOlati) Dissolati nega a dirittura l'esistenza in Italia di un ve1~0partito democratico: di un partito che ve– ramente voglia, e possa vole1·e, un tanto di libertà politica per le masse di gran lunga maggiore del– l'attuale (ch'è una quantità negativa) e tale che consenta al partito socialista il suo svolgimento no1·male. Se questa negativa del nostro amico fosse confortata dai fatti, nessun dubbio ch'egli avrebbe, solo per ciò, causa vinta: cinger.si l'alloro <lolla vittoria, nella disputa che abbiamo seco impegnata, non gli costerebbe più fatica che non costasse a quel nostro (ti 1•icordi1Leonida?) comune profes– sore di diritto internazionale, il quale dimostrava come, a fare la guerra, si esigessero almeno due belligeranti. Cosi, per dar appoggio a un partito, la prima condizione è che un tal paL·tito esista di fatto. Aggiunge,·emo qualcosa di pii, nel senso del no– stro contraddittore. Perchò convenga al partito so– cialista spendere il proprio appoggio a favore di un altro partito (sempre in quelle speciali contin– genze di momento _e di luogo e con quelle riserve e cautele sulle quali abbiamo insistito) non basta che un tale partito esista: vuolsi eziandio ch'esso spieghi o possa spiegare tale forza e in tale dire– zione la quale compensi il partito socialista del prestatogli appoggio: in altr~ parole, il rinforzo che il parlito socialista S/ ripromette dal trionfo del parlito cui reca l'appoggio dev'essere maggiore di quello ch'esso otterrebbe lotl,ndo esclusivamente per conto suo proprio. 'l'ale fu, per l'appunto, il caso recente di Milano: dove, di fronte alla nuova minaccia della coalizione clerico-moderata. e dato il significato politic'o che a quelle elezioni amministmtive , 1 eniva attribuito, il partito nostro, ove avesse tenuto un atteggiamento otec::i C mo B1r1rco recisamente ostile alla riscossa democratica, deter– minando esso la disfatta di questa, si sarebbe deci– samente liquidato, avrebbe paralizzato per degli anni il proprio progresso: non foss'altro, per l'im– pressione, che avrebbe lasciato in tutti, della sua mancanza di tatto, del suo academismo settario, della sua balordaggine strategica; - mentre la condizione abbastanza matura dello. spirito delle masse permetteva, a giudizio nostro - e per– mise infatti - che I' affermazionJl del partito socialista gil·asse quell'ostacolo e riuscisse ugual– mente pm•a ed efficace pur mosti:andosi piì1 conei– liati\'a, ed aiutando, per quanto potò, il successo di quella riscossa. Con che il partito socialista at• trasse a sò un numero grandi {li simpatie, che trovò il suo indice esteriore (non la sua misura totale) nel numero più che raddòppiato dei suffragi ottenuti sui suoi candidati esclusivi; simpatie le quali, se non concorrono a fornii-e una base mate– matica al ce.nsimento del partito, costituiscono però intorno a lui quella nebulosa benigna, nella quale spetta alla nostra saviezza e alla nostra attività. di e!Spanclere il nucleo; gono uu territorio ormai fatto pervio alle nostro scorrerie conquistatrici; sono del socialismo che diventa, se non del socialismo fatto e consolidato. Qui dunque i vantaggi per fermo supeL'aI'Ono i danni, dacché il danno fu nullo e il vantaggio fu inestimabile. Così è, per converso, che in tutti quei luoghi, o collegi, nei quali il partito socialista si presuma prevalente di numero sulle fo1•zesemplicemente radicali; o anche laddove, pur non seutendosi pre– valente, esso creda - data la natura troppo infida di coteste forze, data la qualità dei candidati in cui esse s'incarnano, data la immaturità politica della massa su cui deve agire, date insomma le innnita~ mente varie contingenze elettorali locali, le quali invano si tenterà. di costringere in una formula unica - che una affermazione, anche perdente, del partito socialista su uomini propri sia più van– taggiosa al partito stesso, che non sarebbe il trionfo d'un radicale; noi non dubitiamo punto ch'esso debba attenersi alla via che da que::;te peculiari contin– genze gli viene indicata. Noi non sostenemmo gi~mmai c4e quella, che si ò convenuti di chiamare « la tattica di Milano », debba generalizzarsi ed estendersi laddove le stesse od analo~he condizioni non costituiscano per essa una precisa indicazione. Noi ci limitammo a deplo • rare come inutilmente dispotica, come generatrice cli immancabili ribellioni più o meno larvate (e, se larvate, tanto peggio!), come nociva quindi alla co– scienza, al carattere, all'unii..\ del partito - a quel– l"unità che i nostri avve1-sari si illudono di salva– guardare c'Jn l'unicità della regola - una delibe– razione che a quella tattica protende di precludere assolutamente la via, anche laddove l'assieme delle condizioni interne ed esterne del partito - le quali non saprebbero trovaL·e miglior giudice che il tatto delle singole sue rappresentanze locali - la desi•

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