Critica Sociale - Anno IV - n. 5 - 1 marzo 1894

66 CRITICA SOCIALE chiarazione ufficialo del fallimento - che tale, e non altro, ò quell'esposizione finanziaria - lanto \laleva avere intero il coraggio della veritil. Che giova, dinanzi ai giudici di una b:uicnrotta colos– sale, bancarotta di milial'<li, dissimulare c1ualche conticino! Il onnino ammette che la bancarotta fu fraudolenta. Sono quindici anni che con bello f'rasi, f!dandosi nol– l'nlchimia del credilo, ,; 101101perpe1·alimilio11i e mi– lia1'CH, presi a prestito, in speso improduttivo o di lenta o sc~rsa produiione; sono quindici anni che con la fon• tasmagoria dei conti speciali o dello logomachie conta– bili il Pa1·lamenfo lta illl110 si' steuo e gli allri 1ulla solidità del 11areggio clello Stato e sttlle pro,pellive lii 1niglio1·ame11to nell'avvenire; o intanto crescevano, con moto coslante e continuo, lo cifre negfi oneri patrimo• niali pol servizio dei dubiti,e si ingrossa,·ano ogni giorno più le falangi di una.burocrazia,che profitta anche di ogni progrnmmao tentativo di rirorma orga– nica per ostonderela sua azione o moltipiicaro le sue branche. Spe1·pero dt miltanli, fanta1mwoo1·ia dt conti svectau. tooomacllte contabili, alc//tmta, belle r,·ast per lllttde1·e la gente e per rovinarsi. Qua dentro ci sono tutti gli articoli, dnll'SZ6 all'SOO, del Codice cli commercio. Pare, a primo aspetlo, la confessione di Ntfltta nel dramma di Tolstoi. (') Ma non ne ò che la parodia. Questo Ntl<tta imborghesito mescola alla confessione la bugiuccia ed il sofisma. Uditelo quando pa1fa dei rimedi. L'aggravio sugli interessi delle carlelle azzurre - cambiali che il Governo lanciò poi mondo e a cui non sa far onore - e sarebbe moralmente riprovevole e non degno dì un 1>opolocivile •· Perché sanbbe o non è? Pet'Chè il Governo ebbe il coraggio di « sotloporre il paese alle prove più dure, non risparmiando nem· meno i consumi popolari •· Nll:1/a Sonnino dice: « ro ho a\'\'Olenato il marito di Antssta, ma mi dovete 1>e11lonaro porchè ebbi anche il coraggio cli stritoh.\1·0mio llglio neonato ». 'l'olstoi non aveva 1>ensato a questo ripiego. Forse lemotte che la platea lo fischierebbe. Ad ogni modo Dio salvi ta ca,·a patria! Anche il dramma di Tolstoi ha un finale somigliante: Dio ti perdoni- g1•ida. Akim. - Tu non a.vestipietà di te; abbia.egli pietà di te. Dio! Ecco Dio! E, a farne le veci p1·ov,•iso1·ie,nll-a l'Olwiadntli Camera italiana ('), in sostanza non ha eletto altri• menti: · ~on ci crediate c osì ingenui - egli disse - da sup– porre cho la nostra proposta.di porro il Ministero in istato d'accusa poss a.essere vot ata da voi. )la. noi in– tendiamosottoporvelaperchè,quando,•oi l'avrete re– spinta,a,·rote ratto assai piti pel camminodello nostro idee, che non consentiate a noi di rare con la nostra propagandu. E, poco prima, ,•olgendosi al Cl'ispi: Noi socialistisappiamoche ci sono dello ore nella vita degli uominiche governanogli Stati, in cui tutto le responsabilità, choscendono dal rovinared'unsistema, si addossano sullo spallo di un. uomo.Ed io crc<lo, onorevole Crispi,che questa sia una di cotesto oro dolorose. 01' questo, come della politica generale, ben si può diro della finanziari" - enti-ambo politica di classe. Questa è che muove i fili, e i minish-i– fantocci sgambettano sul proscenio recitando la parte. Sarebbe far torto all'ingegno del Sonnino pensare ch'egli slesso non se n'avveda. Di qui la bugia che s'a1>piattanella sua confessione e cho i suoi più benevoli amici - l'Economtsla di Firenze fra gli all1•i (') - non lasciano cli rinfacciargli. Noi non diremo - scrh•c questo giornale,cui non puònegarsicompetenzain materia- che Sonninoabbia esagerato la ,•orità..Anzi noi crediamoche, se ora suo intendimentodi dirla tutta nuda o cruda, vi ha ma11- cato ,cientemente. Dato l'impiantoattuale dello Stato, nou, ma11cano177 milioni per avere il pangaio, ma molli più. Del resto la contraddizione sprizza rta tutla la esposizione Sonniniana. Egli mostra clicredere che l'IL~lia possa pagare più che già non paghi, ma l'assurdo di questa ipolesi lo dimostra egli stesso dove chiama « roseo • e falcidia di 30 milioni le previsioni delle enti-ate, e causa il ristagno nello industrio o nei commerci e la uuie1·ale condizione del merc.~to. • Quanto dire che anch'egli 1>ensa raggiunto quel limite di saturazione ollre il quale le imposto, nel 101·0 complesso, non danno più get– tito; o. sror·1.ateda una parte, si couti-aggono dal– l'altra. Ma la bugia del Sonnino assume pi,\ spesso la forma SOl'nionadella roticen,.a. Come lo zotico cosi beno illustrato dallo . pencor nell'/nh·Oduzione alla scienza sociale, egli fa le viste di non avoro so- e lega Ntktta. • spetto doi contraccolpi delle riforme: quei con- • • fraccolpi che ne frustrano sovente gli effetti previsti Questo non farà la Cameraattualo. Luconfossiono e voluti. Egli colpisce gli affari, i consumi, ogni cli Sonnino non ò la propria ma quella del Pa1-Ia- sorL~d'entrale; egli mostra una fantasia sbalo11li– menlo, il qunlo non leghe1·à sè stesso, nò y'ha chi tira cli tormentatore; o non ha l'a1•ia di pensare lo leghi. li pneso non ò ancor maturo e la politica che, sotto l'imperrorsal'e di quella gi,unoln, gli non si diYide in atU ed iu quadri con le catastroll amui si rarefanno, i consumi si restringono, il pronto a sbucar dallo quinte al cenno dol buttafuo1·i. lavoro si rallenta, il capitalo si rimpiatla. ~: l'au– Badaloni, che ha fatto, giorni sono, il 1>iì1 bel di- mento d'imposta batte nel vuoto. scorso socialista che sia tato ancora inteso alla - (I) I.o 1mtJtJllcheràintero nel numero di ,abato 1>roulmo(3 n11tno) la Lotta dl e1a.,e. ~ Del t, febbraio. Biblioteca Gino Bianco

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