Critica Sociale - Anno IV - n. 5 - 1 marzo 1894

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Bec■o: Anno L. 8 • Semestre L. .a - All'Eetero: Anno L.10. Semestre I. 5,50 Lettere, vaglia, carwline-vaglia czll"Ulllclo di CRITICASOCIALE:MILANO:PorticiGalleriaV. E., 23 li' JIUOJOIUI) Per MILANO al pob abboaar•I anche alta Libreria Dumolard: c. V. E,,"• e dall'editore M. Kantorowlcz: via Manzoni, 5. Aaao IV - N. 5, SOMMARIO Altuallta. hl artiotclo mo,·tu (LA CRITICA Socu,La}. Il d1;:::,~~,f:~nt~rcr:Ri~:!~~ft 15 \m 1511i;,;:1w e/reor :)~arla ffama Studt aoolologloi. Rlpercu8done ddle lmpoltf •ui ,ala,., (lng. o. OE f'JU,NCl!SCIII 8 FILIPPO TURATI), 1~·antl1emltl6mo (Cl.AUDIO TREVE8), Conrrltrnto olla teoria della lotta dl claue (Avv. DP.NBDETTO BER• TARELLI), 11 ~f!:i"o~0vt20ff1;:r:':l'de1T!.'Y/:r:g~a1i· (~~~;1 ft!!~r ~ d:!T;~~1 1~~· Preti, cruttanetlmo e ,octalUmo: I. ti clero e la lotta di claaae (MERCURIO). FIiosofia, letteratura e varieta. &c,·ologlo (f. t.) BoUettl,10 blhlio0n1f(co: libri dl l'r. s. Nltll (O. M.). Lutz!\tlo(A. L.J. Putlbllca.3to11i pe,-re11utc ht do110. IN ARTICULOMORTIS Dio salvt la nost,·a ca,·a pcttt•ta.! Con questa frase il ministro do! lesoro ha chiuso la sua esposizione finanziaria al1a Camera: e a noi par di vederlo pronunciare quelle parole, in alto di chi proga, colle braccia protese verso il cielo az– zur1·0.... di Montecitorio, come un antico lucumone da melodramma. Dio salvi la nost,.a ca,·ctpatria! Che cosa dico <1uestacabala 1 L'on. Sonnino è uomo dotto, moderno, e, come tutti gìi etruschi, sarca– stico; egli sa quale posto riservi la scienza moderna all'influenza del demiurgo celeste. Collo Sponcer o coi positi1•isti egli deve eia un pezzo aver collocato gli dei negli spazii interstellari, come gia Epicuro filosofo. Egli pensa col musgicco ciel Caucaso che dio non ode e lo c,ar è molto lontano. Eppure egli chiude una esposizione tutta cifre e scevra affatto di 1·etorica con codesta invocazione liturgica, con codesto scongiuro fralesco: Dio sawt la n-0s/J•a cant patria! Ed è lecito imaginare che, proflerenclolo, gli tremasse negli occhi una lacrima. Che cosa dunque vuol dire? Che cosa ,·uol dire il medico quando, con accento sommesso, susurra ai familiari dell'infermo: se costui è credente, man– ciate pel prete! Vuol dire che i rimedii del cor1>0 fu1·ono ormai tutti sperimentati e che, quei che si prescrivono ancora, lo si fa più che altro per sgravio di coscienza o per confortare il malato; ma ormai è tempo di pensare ai rimedii dell'anima. Un me- Ul l 1 I..JlrJOt-S1arco Milano, 1. 0 111arzo 1894. dico non si dichiarerà mai rinto del tutto, finchò il polso ha una vibrazione ancora, finchò la fiamma avvicinata al labro del paziente si piega; ne an– drebbe dol p,·ostigio della « Facoltà ~- E, come di· cono le don.nicciuolo, fin che c'è vita c'ò speranza. È solo-all'osso del collo che non si rimedia. L'osso il paese l'ha ancora; non ha più altro che quello. È perciò che il dottore Sonnino, dal suo pulpito di ministro, grida che v'è pericolo nell'indugio, ma che v'è ancot'a speranza di salvamento se si accorre tosto energicamente ai ripari. Un ministro non po– teva parlar altrimenti: mostrando di pensare al– trimenti, dovrebbe innanzi tutto lasciare quel posto. Ma, a buon conto, Dio salvi la pat,·ta ! Perchè, se non si ricorre al sovrannaturale, so non interviene il miracolo, sarlt ben difficile che si salvi da sè, che la salvino ministri o deputati, per lunga tradizione congiurati a' suoi danni. Sì, ritorniamo, per carità, alle illusioni, ai conforti della fede! Questo volle diro il Sonnino; e noi (ci sia lecito peccare di vanagloria) l"avevamo detto e ripeluto assai prima di lui, o quando tutto il mondo nfll– ciate era una sola voco a negarlo. Chi non ricorda gli articoli cli Lucio, quando propose primo l'im– posta sulla 1·endita pubblica 1 Essi risalgono a più cli un anno e mezzo addietro ('); e Lucio allora di– ceva e noi stampavamo le coso che oggi Sonnino t\ costretto a confessa,·e, o molte pii, altro diceva che non si confessano ancora, ma - non ne dubitate - si confesseranno domani. Oh! non t\ davvero diOl– cile l'ufficio di aruspice, quando gli au picì parlan così chiaro o il volo delle rondini presaghe è lutto volto ad occidente. Basta a1•er gli occhi nella testa e sotto gli occhi quoi libri elci bilanci, che non hanno poi nulla di chinese per chi non abbia cervello di stoppa. E un mese fa (I.' febbraio) le stesse verità erano c,·udamente ribadite nell'articolo Il fautmento. Per quel ch"è es1>0sizionedi miserie, il ministro del te– soro vi ha posto la firma; soltanto ha voluto qua e la attenuare un tantino. i-: ha male attenuato. Il ct~ficit ciel Ministero dei lavori pubblici (Sonnino lo chiama férroviario) o di 106 milioni, non di 78. Nel dete,·mina"ro la situazione del tesoro ha dimen– ticato un conto di Jr,() milioni circa colla Cassa depositi o prestiti, a parto, beninteso, l'operazione così detta delle pensioni. Dacchè egli faceva la cli- (') c,·ltlca .roctate 189!; n. n: e seg:uen,1.

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