Critica Sociale - Anno III - n. 11 - 1 giugno 1893

CRITICA SOCIALE 169 sei anni: sononchà il 20 dicembre, leggendosi alla Ca– mera una parto dei documenti Alvlsi, si scatenò lo. tempesta. ( 1 ). Giolitti smentl1ce l'accusa, che qualifica rac_colla nel tri\•io, m:Lalla proroga. dei sei anni dovo sostituirne una più modesta di sei mesi, per ridurla poi a tre soli. Egli e non vide nò lesso » l'inchiesta Alvisi; ruomo del pro\'Vlsorio, 1·n11oraministro del Tesoro, sta,·a a~ pena nel periodo del suo novh:iato. J.'inchicsta parla• montare gli è troppo pcricoloSA. e, fra il giubilo della Camera, la surroga con 1:a. (l'ià accennala ispezione go– ,·ernaUva. Intanto, poichò Tanlongo minaccia di cantare o pubblicare i nomi, lo molto sotto cbitwistcllo. Anche l'inchiesta governativa non ù senza qualche pericolo o Giolitti, per parnllzzarla o sotrocaro meglio ogni cosn, promuo,·o una rusione dollm. Banca minacciata colla Bonea. nazionale, lo.qualo si :issumerebbo i debiti di quella.. Mo.como rnro, so lo. llanca na.zionalo sta ancor poggio dello. Bnnca. romo.nn. 1 Giolitti pensa. allora. di nggiungcrvi nncho il Uanco di Kapoli, J>Oi,per colmo tli conrusiono, pensa. " dirittura di rondcro tutto lo bancho di omissione in untLsola. - t la Camera t Esso. . trema della. pubblicazione dei nomi che l'ammutolito Tanlongo sorba ))el'dibattimento. « So la voce pubblica può invocarsi in testimonio, molti .votarono pel Mini• stero cho 3.\'l'obbero dovuto votargli contro - dice Co– lajanni nella sua requisitoria. - n sono dunque duo coscienze, una pc.I Parlamento o una per ruori •· '.\fa la Camera sotrro con rassegnaziono osemplaro gli schiaffi della pubblici' opinione o al primi di gennaio, con per– sistente entusiasmo, dà ~ voti al Giolitti contro 87. Probabilmonto Giolitti dovri~ presto presentar& le di– missioni, mn. non sarà per l'opposizione dei truffati, bensì per lo grande concorrcnu. che Ca ressa sul mer– cato demagogico. Gli anni diradarono lo ti.le dei giil. ri– ,·oluzionari o I pochi rimasti conducono a ttrmino la commedia del Oovcrno dello. piccola borghesia. Della « tempesta d'indignnziono nazionale •• pronosticata gia da due mesi dai radicali, non si ode pili parlare. Regna in Italia un silenzio di tomba. L'amico Crispi o ca,·nlloUI aprono la giostra. li primo ò una. \'Cechi&\'Olpe, cho al tempo della ri\'Oluzione ru la. mano drlHn del dittatoro In Sicilia, scaltrito in tulto lo nshu:ie dolla camorrn politico.; il secondo vorrobbo dimostrare lo.sua capacità di governo. Crispi scrisse, di proprio eccelso pugno, nolltLsua llifonna, una di– chiarazione tli gucrr:i. che comincia. con quosto edificanti parole: « Noi restammo per dicci lunghi mesi in una. benevola a.spethtziono. Il termino di questa tregua. di Dio ò scorso. In poco tempo ru sciupata tutta. la rorza morale, tutta l'erediti. di benefl:tii, tutta. la gloria che l'Italia. si acquistò col martirio o coll'apostolato dal 18-18 ~nterpellanlf', Il dott, Col•Jannl, è un radicale a tendenu Uber:i.11. mli ao11r:atuttoun onuto e 1\ncero 11mlto della nrllà. Benchè non mln11terlalc, è 1uua,la ben lont:ino dal ,oclall1mo. 1-'uroao I legnlllarll che. per •llontanare d:1. lii ogni 101petto di un eul pro,ocato lo acandalo. gli fecero Il perftdo 1iro di ga• bellarlo per toC"l:lll11a. (Queat-411otaappu1lene al aie. M:iuritio. aul.ore dell'articolo. sta In fatto che alla cameru ,1 combattè Colaj:annl, tr:utandolo a dlritturn da tmaF"t:hlcol Quanto a noi. abbiamo Hpreuo phl ,olte ,u di lui Il noatro l'ppre1.1amento. Uomo energico e auolu• tamente ,incero. eall cl ,,. l"ell'eltAdi un marito dl,110 fra due n1ogll. Com• 1t11dloao,nelllLaolltudlne del ,uo gablnettu, egli accareua platonicamente I lontani Ideali del 1oclall1mo, che 1,lluppò e dlftlH In parecchi llbrl erudii I edi molto nlore. Come uomo pontico poi, nell'atlone quotldla.na , 11tornall1tlcae parla– mentare, cali 1l rivela een:.1 1re,per tende nte, per 1lmp1tle, per temperamento, nlent"nltro che un r:tdlcale. Queato curlo10 dua• U1mot((II clllAmn « connettue la quullone pollllca alla queatlone aocl•le •• (I.A CRITICA). -.:i ro E31 neo nl 1871 o cho la. rose dogna. di mettersi RI livello dello grandi unzioni. • Con cosirrattn vuota. rraseologia da demagoghi si dh·onta ministri in Italia. Ad essa. r& ar– monico riscontro li discorso di Cavallotli - uno de'capi radicali che prese parto, come Crispi, allo lotto per la. Ubertà. « La dem0tra.iio. - egli disso - dovo rar ri– torno a. questo 1>01>010, dal quo.lo stolte sl a lungo lon– tano. •· In \"Orilà col suo passnggio nel campo monar• chic.o la democrazitL ha balenato una ben trista. luce agli occhi del « popolo •· i:Ss:i 1>roftUòdella inerzia. di questo popolo per dirsene rnppresentanto o ,·ondette sà e il suo 1>roprioidolo allri eluso dominante. ~oi non poniamo in dubbio la sincorit/\. della con,·inzione di Cuallotti. 1-~orso gli ultimi a\',•cnimonti gli hanno tardi maturala. lo. coscienza o la son parola ù il rimpro\"ero di un uomo non ,·enalo ai suoi amici politici. Ma al resto dtli mazziniani e garibaldini superstiti manca tal– mente ormai ogni flerczzn, cho in 1>ratica il lamento di • Canillotti hn. un ben scarso vn.lorc. Un perspicace dlfcnsoro lici proletariato, troppo poco a.pprczzato nel suo paese, obbo a scrivere: « Tutta questa corruzione, questo. simulazione di principi, questo quotidiano mercimonio del carattere, della sincerifa, della ,·eriti,, O lo. conseguenzn storica del modo come la nuova. Italia. ò sorta. La. monnrchia piemontese era troppo debole por conquistarla, In rh·oluzione non ab– butanza potente per distruggere tutte lo monarchie. Ne uscl un aborto di rivoluzione, una industria. della rivoluziono cd una monarchia democraticamente cor· rotta. • tnrattl l::1. borghesia. 11aHanaha. ratto servire la. rivoluziono tli pretesto alrinlor,·ento del Piemonte, scu– sandosene all'estero. Essa. schivò codnrdamente ogni pericolo o abbasso la. democrazia al proprio servizio. demoralizzandola. o disorganinandola. Esso. adopera la rraseologia. democratica di quello. parte della piccola borghesia. che ru rivoluzionmria.e dei suoi ideologi come strumento por meglio soggiogare io classi ingannate. Da.I 1870 in poi ossa introdusse lo imposto indirette o i monopolii che gra.,·ano quasi esclush•amento sui pie• coli borghesi e sui contadini, e ne minaccia ora duo nuo,•i. Essa reco del monopolio dei tabacchi in Regia cointcressntn. Il suo primo brillo.nto affu.ro, col denaro succhiato collo imposte indiretto sov,· enzionù lnutnmentc le suo imprese di trasporti e oro progetta. di cedere alln. speculazione privo.la anche il lotto, l'imposta. sulla stupidaggine. Esn tome talmente di esponi, che la.scia vegetare inalterati gli n,•am~idell'economia medioevale, In servitù noi mozzodl,11amezzadria nell'Italia centrale, o rnccomand11.questa. mezzadria ai contadini cacciati ,l:t.lla casa. o dal campo, vagheggiandone l'introduzione obbligatoria dn. J>arte dello Stato. Essa srrutta. il pro– rondo attaccamento dei piccoli borghesi rovinati alla proprietì,, spingendoli nella ,•ia ingannatrice delle coo– pcrtLti\"co propone una. Banca cooporatin di emissione che « sconndo dal ripostigli Il gruzzolo del po,·ero lo impieghi a vantaggio sociale :.. Mentre cosi suggerisce al proletario non organizzato Il pensiero di uccidere il capitali&mo col capitalismo, sotroca.senza. riguardo ogni inizio di schietta organi:r.zo.zionosocialista del proleta– riato, ficcandovi In meno uno.serqua di imbroglioni o di n;;onli provocatori. Como al1.zòlo.piccolo.borghesia, che direndc,•a gli Interessi per quanto conrusi tiella propria. classe, contro i principotti, cosi ora la spinge in co.mpo, in questa sua rase di transizione al proletariato, contro Il 1>rolotario.tomedesimo, o utilizza. lo cooperali\"0 contro I deboli ini1.il del nuovo nemico, contro la. rorzo. minac– ciosa del socialismo.

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