Critica Sociale - Anno III - n. 5 - 1 marzo 1893

CRITICA SOCIALE ii viti lavoratori. Onil'ò cho le stesse istituzioni eco– nomiche, attraverso lo quali deve esplicarsi l'ode– monismo, l'istinto della propria conservazione, in• diriz1.ano e plasmano questo con rorma ed effetti egoistici, recipt-ocamcnto antagonistici. L'egoismo concreto, pertanto, pare siasi immedesimato con quello che noi abbiamo chiamato astrailo, o pare sia rlivenuto una qualità naturale dell'animo umano, laddove sono i rapporti economici, storicamente transitorii e relativi, che sono penetrati nella psiche umana, irrag~iandosi, poi, eziandio in quello idea1W\ morali o giur1clicho, sancito neicodici,nelleleggi 1 ecc., che formano il patrimonio spirituale di ciascuna delle epoche della storia. Ma come il sistema capitalistico presente sorse sulle rovine di quello dell'Evo medio, sfasciatosi perchò incapace di quella produttività cui l'aumen– tata densità dona popolazione richioc1m 1 a; cosi il nostro sistema pure osso dovrà. cadere quando i fenomeni (come la lotta per la persisten,.a del pro– fitto e per l'aumento della rendiL, fondiaria), cho ora limitano lo spiegarsi completo delle forze e dei me1.1.i produttivi, avranno protratto all'estremo il contrasto fra la quantità e la qualih\ dei bisogni della popolazione o la produzione e la distribuzione stessa dei beni che a quei bisogni sopperiscono. E come il sistema borghese ruppe la maggior parto dei vinco1i poi· i <1ualicadde il medioevale, così il nuovo sistema, cho appena si delinea vagamente nel fosco orizzonte dell'avvenire, sarà caratterizzato dalla mancan1.a dei renomeni limitatori spiccanti nell'attuale. Ma questi fenomeni sono 9uetli appunto (saln1•io,profitto, rendita, interesse ....) che coslitui- cltonda\:an~tafo~1~~m: ~~~~ d:~ 1 t~1~f:s~~~:~; deffanimo umano. ~ldo, spariti che siano tali ro– nomeni, non ò egli logico presupP,C?rroche le azioni nostl'C non e.ssendopiù, per nece...~1t..\ e per gli effetti, egoistiche, perdano man mano quel con.tenuto psi– cologtco essenzialmente egoistico (nel senso con– creto) che hanno al presente I E ciò, presumibil– mente, potrebbe acc..'\dcre non già in sui principi della nuova età, quando le azioni nostre produrreb– bero effetti non es-oistici solo pel' la combinazione dei rapporti sociah od economici, solo, cioè, per il mutato meccanismo della produr.ione e della dish•i– buzione, ma allorquando la psiche umana si fosse adattata al nuovo ambiente ed alla nuova opera, in •modo da rispecchiarne in sè medesima lo condizioni, lo condizioni oggettivamente esistenti al di ruori di essa. La psiche si spoglierebbe dei suoi carnlteri sto,·ici attuali (non già della sua intima tendenza che ab· biamo già dichiarata immutabile) a causa dei mu• tamenti, cui p1-ofondecause fisiche od economiche, indipendenti dalla umana volontà, avrebbero pro– dotti nella costituzione della economia sociale. E poichè solo in questo modo il 111.11ssi11w edo– nistico collettivo potrà coincidere con il massimo edonistico t,uitvtauate (per usare le espressioni che a Lei, egregio signol'e, debbono raro non pic– colo piacere), potremo affermare cho, nel presagito ordinamento sociale, la rn01·alc positiva formulata dallo Spencer trover,\ il supremo e naturale con– crctamento. L'eoo-all.-uls11w (che tanto bene si spiega con la nost,·a biparti~ione dell'egoismo) sa,·a una necessità morale, perchè sa1'i.\anzitutto una necessità economica. Vt. In luogo di un epilogo. La lunghez1.a di que.5ta lettera ci impedisco di condensare in poche proposizioni lo nostre teorie e di contrappo1·lo direttamente al mgionamento da oteca G no Bianco Lei intessuto e riassunto nelle nosfro p1·imc righe. È questo, del resto. un facile compito che lasciamo al lettore cortese. il quale (osiamo sperarlo) non ci accuserà di temerità, perchò noi abbiamo osato contrastare, con rapidi appunti, ad una speciale ap– plicazione d'una grande teoria, della grande teoria cJassica. rafforzafa recentemente dagli insperati soccorsi dello scienze naturali. che mnnoda tutta la renomeualit..\ economica alruomo. E mentr e chieggo vénia. in modo particola,·c. a Lei ili.mo si~. P1-oressore, della mia libera critica, non p0sso esimersi di domandare vCnia eguale, per la mia nou richiesta intr01nissfo11e, al Bissolati, che O veramente un arguto, un terribile polemista. per quanto abbia il diretto di vede1'0 economisti borghesi, anzi campioni della borghesia, ovunque il guardo gira. Gradisca, signoi• Prorossore, l'attestazione since1-a della mia elevata stima. Dev.m,o FltANCt:sco CoLt:TTI. LARIVOLUZIONE DI DOMANI lii. Mentre il processo di diaintegraziono, lo sgretolarsi del sistema imperanto avanu a grantli passi; sotlo rormo anche inconsapevoli, sotlo lo stesso impulso tiella classe capitalista, procedo del puri un lavoro di rior• ganizzaziono, destinalo anch'esso a servire di sostrato o presupposto al regimo socialista. Il meraviglioso lavoro della statistica, che indaga, analizza.,confronta tutto lo manifestazioni sociali, tutto lo attività e tenta fermarne le leggi; ò dO\'Uto in ori– gino a motivi teorici, e si ò successivamente S\'iluppato anche in parto in vista di motivi economicamente utilitari. Intanto questa ri\•nlairice di ogni più complessa al– tivitò. sociale, questa. misura.trico, che come il polso fa. del sangue, indica l'espandersi cd il contrarsi di tutto lo suo correnti vitali, con l':ilfermaziono tiella costanza de' fenomeni, diviene un presupposto od un termine lii pa.ssaggio ad un sistema, che non intendo più alla SO(l– disfazione anarchica, incoerente de' bisogni sociali, bensi ad una correlazione voluta o consapovolo do' bisogni o dolio soddisrazioni. E con questo studio pil\ completo dell'organismo so– ciale o la conoscenza maggiore dellosuo formo,in parto come effetto di ossi od in parte anche por altri motivi, viene crescendo un sentimento di solidarietà.comunque interessata, che mena a compellero, a frenare e regolare ìl moto disordinato di tutlo le molocolusociali A mi– sura che la società si rivela più, com"ò,un organismo, in cui tutte lo parti sono intima.monto,o per un grnn numero di nessi, collegate tra loro; dovo rarsi sempre più intima la. persuMione che alcuni ma.li e d~rnni, quando si producono in una parte del corpo sociale, non possono faro a. mono di ripercotersi In ogni altra pnrto. L'epidemia, lo degenerazioni morali, l'abbruti– mento che si manirosta in fatti delittuosi ed in azioni antisociali; debbono, fuor di ogni dubbio, ammaestrare chi intende che l'ignoranza, l'abbassamento, la. sca1'8a nutrizione, le condizioni anli-igienicho di una parlo notevole del corpo sociale, cho sono oggi una causa di sl'ruttamento, sono pure, in un campo o in un altro, un pericqlo permanente per l'intero organismo. Ed a quest'ordino d'idee sono dO\'uto leggi, come quelle sul-

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