Critica Sociale - Anno II - n. 17 - 1 settembre 1892

CRITICA SOCIAI,E 265 --- ------ -------------- cosa di simile, como sotto melodie Ji\·orso la stessa. tonalità.: ma ciò non toglio cho lo melodie diffcrisc.:mo, e del resto questa. speeialit.i\ per I&diversità. di razz& si attenua man mano che la vita delle ,·arie nazioni si ronde -l'una. nell'altra. Ma c'è di phì. Questa trn.srormn.zionedi civiltà, questa successione di forme sociali potr-0bbe essere un rcno– mono puramente esteriore che gravasse o rosso por– tato per violenza. e per inerzia. dai popoli senza pene– trare lo profondità. vere della ,•ila. sociale, il pensiero e Il sentimento degli indh'idui. Ma.anche a questa ob– biezione c'è la risposta splendida di un ordino di fe– nomeni universale, finora inosservato. Ed è questa. Uno.delle intuizioni superiori della. scienia moderna è stata quella di ricercare sotto la superficie immensa e multicolore dell'aziono o del sentimento, sotto quel fogliamo ,·h·cnte che veste de·suol splendori o dello sue rigogliosità. i rapporti rra gli individui che vivono socialmente; di ricercare il fascio serrato delle radici da cui sale, nel terreno ristretto dell'orgo.nismo indi• vlduo.le o delle sue funzioni. J.'o.moro,por esempio, o l 'arte, che riempiono di una ricchezza cosi meravi– gliosa tutta la nostra. vita, che popolano di tante me– raviglio il pensiero, il cuore, l'aziono di milioni di in– dividui, che vincono come la. vegetazione in una lotta continua le aridità. e le rovine della vita, sarebbero sorti dal semplice e nudo bisogno sessuale. Insomma tutta la magnifica e lussure ggian te vita sociale sarebbe una espansione gigantes<'.a.un& esplicazione in forme plò. vaste o belle degli istinti o dolio funzioni indi,'i• Juali. Ma come la scienza da ciò ha. tratto la. deduzione o Il metodo che riconduco lo leggi sociali al meccanismo fisiologico o psicologico individualo; io credo di poter 1rarre una deduzione dalla.parto opposta, la deduzione che molte In risalto il lato opposto del fenomeno; cioò che Istinti e funzioni individuali prendono uno. flsl~ nomia nuova., si organinano In forme di carattere nuovo entrando nell'ambiente della vita. sociale. rermiamoci su questo ratto di importanza capitale nel mio ragionamento e - credo - anche noi tatti. Noi abbiamo da una parte il meccanismo psicologico quasi Immobile e sovra esso lo sbocciare, Il muoversi, il ,·o.riarsi di tuUa una vegetazione variissima di son– tlmonti o di azioni che i11diri=$a,to quc1tomecca,ii$mo a t'i$ullali divcrsi'1ir1ti. Per esemp io: la. scienza. mo– derno. ha. trova to che una immensa qua.nt i tà. di senti– menti socio.li benefici, di quelli che passano oltre la. sfera. dei rapporti egoistici d'interesso, ecc. e si sten– dono in vibrazioni più. ampie a gruppi vastissimi d' in– dividui, che spingono l'individuo a una vit& socialmente piò. la.rga.,sorgono da squilibri e malattie del sistema nervoso. Ed essa, tenendo calcolo di questo ultimo el&– mento, li ha condannati. Ma se invoco, sotto un punto di prospettiva. diversa, si tien conto della azione che suscitano o dei risultati che danno nella vita sociale, si darà loro un valore grandissimo. L'isterismo è una malattia individuale dolorosa: ò dannosa all'individuo; dannosa al piccolo gruppo attornlanlo In una vita bassa e non intellettuale; dannosa In certi stadi, in certo condizioni di vita sociale. Ma questa. malattia che tor– ment.&rindividuo, che, per esempio, noi medioe,·o era la base su cui si levavano le aberrazioni mistiche con l'azione che suscit.&nno dannosa alla vita. sociale; in un ambiente dh•erso può esser benefica. La stessa ma– lattia o meglio disposizione organica e psicologie&che produceva le azioni dannose dei santi mistici, che crea.va. Bib 1ote Giro 81 re santa. Teresa, nel nostro tempo formerà la cari1à geniale di Anna. Bergunlon, o l'a.tlività. profondamente ideale di cert~ donne russe, flore supremo della vita sociale che tende a portare i risultali piò. alti del pensiero nelle azioni e nella rea.11.à. della.vita. L"a.zionoinsomma. non risulta. dai semplici istinti, ma da essi più qualche cosa che è dato dalla. vita sociale. f;d è l'azione quella. che conta. nella sociell\. Raccogliendo questa analisi possiamo dire che rra l'individuo solitario e l'individuo Intrecciato nella so– cietà c'è uno stacco. Non è vero che la vita. sociale di un dato momento sia un prodotto delle funzioni psic~ logiche individuali, da cui risulterebbe un& vita sociale diversa e senza possibilità di fusione fra le dh•erse ra.zze, e una quasi immobilità nei secoli per ognuna, do,·endo ogni movimento o lra.sforma.zionoa.vere la base di una trasformazione organica che è lentissima. t vero il contrario anzi: la trasformazione sociale anche pro• ronda è rapidissima, la vita. sociale è agitatissima.. Dob• biamo dunque dire che sulla immobilità. degli istinti o delle funzioni variato piò. o mono profondamente da razza a razz& (del rosto le flla delle razze, come ha di• mostrato l'llusley, in Europa. sono imbrogliatissime), ma. comuni a quasi tutti gli uomini, si possono for– mare sistemi sociali diversissimi mettendo in gioco in mododiverso questi istin1i, traendone un'azione diversa.. corno dalle ottave uniformi di un pianoforte si possono t.rarro le piò. varie e diverse formo musicali, inesauri– bilmente. Del resto quosto t.listacc~ h il problema di psicologia individuale e il problema socialo che ora studieremo si può glii dedurre a priori; osso t1a il suo porchè nel complesso solido dello scienze naturali. La teoria darwiniana della seleziono dice che in tutto lo classi della natura, doYeci sia concorrenza fra una sovrabbondanza di esseri, trionfa o soprav,,i\•e quello che è più. adatto all'ambiente, quello che addensa una maggior forza intero& da opporre alle forzo esterne. Questa adattabilità. e questa. maggior forza si esprime - in questa espressione più generalizzata. - in un& attitudine nuova che la seleziono accoglie, svolge e rin• vlgorìsco. Fino che nella vii.a animale dominava l'indi• viduallsmo questa attitudine nuova. non poteva elio esprimersi in un organo: e fu la parto studiata da Darwin, Ma.quando una. nuova forma di forza ru tro– vata. nella cooperazione degli individui, essa si doveva esprimere in ,·aria.zioni e sviluppi di questa coopera– zione. l-~ perchè la selezione favorh•a questa nuova va– riazione socialo che era la forza sociale, la. ,•ariazione organica dovette abbassare gra.ndemen1e e cedere Il posto per la.creazione di nuove specie - e specie ., nel senso piò. largo ed astratto - a questo nuovo modo di nrhuione. Infatti si sa che la nriazione organica è lar– ghissima negli organismi interiori; ciOOnegli organismi in cui l'azione è uniforme e pochissimo coordinata. Ma. man mano che una maggioro ricchezza organica dà modo a nuovo forme di azioni senzu. Il bisogno di va– riazioni d'organi, ma per la sola. combinazione delle attitudini degli organi posseduti, la ,,ario.zioneorganica. abbassa. Ora.se la società. presenta, inftnitamonte piò che l'in– dividuo piò. ricco e perfetto organicamente, una im• mensa possibilità. di queste coordinazioni d'azioni, In essa la. ,•ariazione organica sarà. discesa al minimo. In– fatti le specie sociali (api, formiche, ecc., ecc.) sono le meno v&riabili. La dominazione dell'uomo sulla terra

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