Critica Sociale - Anno II - n. 17 - 1 settembre 1892

200 CRITICA SOCIALE immobllizz.orà, quando non l'usi per suo rantaggio, la va.rluiono de.gliorgani; e già si er& ossernto che dalle epoche storiche in poi le razze non M'e,·ano quasi ,·a– rlato, osscr,·a1.lono da cui si ,·olo,·a. trarre una obbie– zione contro lo scoperto del Darwin. L'uomo deve es– sere organicamente poco variabile pcrchè I&selezione non ruorisce questo nriazioni lndMduali, o ,•ariabilo solo in massa per la , arlaziono diretta. dello abitudini, p(!r ripercU'l!ione, 11011 .er selezione. na questo nuto risulta, come gfa apparfra dalla ana– lisi p~ente, che la , ila. sociale riposa in ,rande parte su11'111.iono che ))UÒ scaturire di,•ersis11ima da run- 1,ionl cd attitudini l•lcntlche. Questo pare un paradosso, ma non l'.-. Il coemciente di f]ue!tt, dh·ersità è dato da cli'!: che l'uione non iì mai mia emanazione diretta doll'lndMduo, ma un n\J)porlo; un rapporto n-a. rin di• \'\duo o l'nmblonto In cui \'l\'0 o, In uno stndio pii1 1\\'an:tato, l'm l'indi\•iduo o gli altri grup1>i sempre più ,•uti d'indi\•idui. Insomma 1>erchèla ,•ila 1-'0Cia.le sia posslblle, ciò elio fii il conlro organico prorondll di <1ucsln ,•ltn ò l'inl!'occio dolio 111.lonil'ra lmlh•iduo cd ambiente, f'l'a lndi,•iduo o gruppi d'indi\'idui o dei gruppi f'ra loro; ~ questo immenso addentellamento delle a:tioni ,!egli uni a quelle degli !litri e Il\ sul\ ndaUalione alll\ ,•ila della nn!ur,1-. Qu(lsto sistema non ra.nolge. come si è creduto, floltanto I rapporti economici, politici e giudidart, benchè in essi si manlrestino lo sue linee con 1>ii1 risalto, ma raccoglie in una rete ftnissima tutio lf' 1>it\Jll'O(ondc> tende1n:e, tuUn In ,•ita dell'uomo. Qucsla rormaziono i.• i.tata lentissima o si possono O!Ser,·are in tulle lo societit i nri Ktadi lnu-erso cui ,, J>assA1a.. l,11s<-lamo 1hire l'indh·Jduo solitario; nelrin- 1lil'lduo solitario ra1.iono i• qua.si una emana1.ione diretta tle' suoi istinti organici, np1>ena ,·11riati nella esplic.'l– tione da.Ile dh ersità deglì ambienti naturali. Nelle so– rletil selvaggle e meuo barbare la sisteminazione, lo adattamento dello 11.zionidi un individuo a quelle degli t1llri è per uno scarso numero di azioni soltanto. Da t1ui l'epilenia continua di questo sociefa e di tuUe le socletit in cui Il éumulo delle a1.ionl restalo lndi\'iduall impera 1ropJ>Oquello dello ll7.ionigià soclaliuate: lo scoppio doll'a1.lone lndlvltlualo potente ,•i turba. e ro"e– scia ad ogni istante Il l'ragile sislema. dolio a:tioni so– clnli: esemJ)i, lo repubbliche greche, ntalia e l'lngbil• 1erra del chu1uecento, ora gli Stati detrAmerica meri. ,11onnlo. Mn <1uando In coordimu:lono sociale, sotto In J)l'CSJòllono della giustizia, dello 11.bltudini,ecc., ~i è estesa n un numero larghlsiiimo d'azioni o prendo quasi rin· tero indh•lduo senza lasciar sbocco allo rorio ribelli dell'indh·i◄h10; c1uando, oltre questa runzionnlitì, ordi· nall\ nei rapJ>orti rra. gli indh•ldui, si ha ancora una corrispondenza perretln, precisa con la vita naturale cho sopperisce ai bisogni dell'uomo, essa J)rcnde una solidità rormldabilo, lnRttaccablle. Anche questa second& condizione, tlel sopperlmonto ai bisogni naturali. specie della nutrizione, è necesS&riissima: io credo che una. dello cau50 J>iù potenti della dissoluzione sociale del mediom·o &lanostato lo grandi carestie cho rirace\'ano l'uomo seh·aggio, rompe\'nno In un disordino di urti il moto regolare della amministrazione sociale. .\ mo paro che queste duo condiiioni non si siano mal lron,ie riunito in grondi sociolÌl: troppo spesso la regolarità. 1lell'a.ziono,frutto della oppressione, ù accom– pagnata. dalla miseria. ,•. è l'esempio microscopico di :--tali piccoli, come l'Olanda. del setteeento, la s,·iuera o certo cC1muniti1 sllno. L:i gran,lo rormn di socieHl 1>Cr• rotlR. ~ ancora un ideale B blloteca G no Bianco t possibllo che <1uostoftoro s1,1endttlo, ma rragilo o delicato, 111 solle,•i sopra gli ammassi granitici, sul cozzo oscuro o brutale dello leggi naturali, dolio leggi ftsiolo– gicho o psicologiche e di quello altro che scaturiscono dal rapporto rra l'uomo o !"ambiento, leggi economiche, ecc.? Aconsiderare che muse Incommensurabili di rorza sleno addensate In questo leggi, mentre la rorzn nella crea• zione suporloro dclii\ socieh\ si ntlonu1 In una delica– leua straordinaria di organinazione, parrebbe di no: ed è quello che molli stienzia11 hanno pltì o meno e!!plici• 1amento detto. Ml\questa negazione ò nati\ d:.. una con– rusione, da una nmncnta dis1\n1.lononcll' Idea tli ron:n I.a rorza può cuore o stallca. o dinrunica: ò quesh, la distin:tlono che bi•ogna r•re. Ptt.rientlo da essa ~i può dire r:he l'organismo superiore ~ a un tempo pii1 rorto o plt\ debole dell'inferiore. •~piii rorto dal lato dinamico dell'11.zione in quanto esso ha una. ,·ila pili In• tens&, una o.zione pili lunga: è tnrerior·o tlal lato sin• Ileo della resistenza; il minimo urto lo ro,·cscia. I.a pìolra h!l J>iùrol'1.I\di resistcm:a che l'animalo; l'nnl• male ha 1>111 fol '7.ad 'aziono cito la pietri,. Cosi In 80Ciotù, con lo suo grandi run:tioni superiori, vi\•osul 1erreno minacciante dello rorzo nalurali, come quello S0l\'0 mera,•lgllose cho 11stendono S0\"rn I ter– reni ,·ulcanlci. Il pericolo tl continuo: un gra,•e urlo potrebbe ro,•esciarla. Ma sino che CSS.'l dura, sino che non è distn1tta., essa per la sua rorza dinamica d'azione è domin:\lrieo. Chi uon ,,ode cito nella societit ciò chi' domint~sono I\ punto lo grantll forzo superiormente di• namieho, quelle del J)Onsiero? Mno cue che \'Cngono materiate in leggi o che in tal modo r:lnolgono la ,·ila ,lei milioni d'imllvldul, dil·cntano le ruote cenlrall del mC('canlsmo, le grandi runzionl sociali; moulre gli scatti e gli urti del sentimento o del lom1>0ramento restano dispersi negli in1lh'ldui solitari e nei piccoli gruJ)pi. 01.1soo MAu.0001. LAVORO REDENTORE (1)1Ubllt Il lrll!IIII 1,1 ncttlbtl l1 ffl!Je Il lmn Qlltrtrll) Non è guari un giornale di Milano, tra la notizia. di un cane d1Spel"80o quella di un ubbria.co ruuolato per terra, da\'a rannunzlo che una parlo lii OJ)emi,cn\zolni, se non ml sbaglio, si sarobbo di Il a qualche giorno radunala pel' dire Il pcnsler suo o, più osplicltamonto addirittura, lo,·ar la voce contro il lavoro dei detenuti. La notl:tia, rin,.antucciat.&.cosi Ira lo piccolo tra.Yorsio cd I mediocri pot1ogole1.zl della cronaca quotidinna, do,•ette passare a molti lnosser\'ata; non monta. Ma ebbe poi luogo quell'adunanza; oppure no! Chi lo sa! I giornali a,·eano ben a1tro coso per le mani, o non \'alo,•a. per loro la pena di stare a prooccuparsi 'delle ))reoccupnzioni o do" pensieri cli quelli, a cui lo Sbllk– speare raco,·a. dire che HOi oamminiamo 111ll"opua ddl4! lot'O ma,ii. Era quello il tcrn1>0della crisi minl11toriale, un a,•,. ,·enimonto, che, pur tirando a rani quotidiano, non perdo meno d"importanza per coloro, cui può giovare a. giuntare di un soldo al giorno la curiosità del pub– blico. Or dunque, do,·ea Don Quijote Crispi Inforcare di nuovo quosto povero Ronzinante del popolo italiano per condurlo,:. perdila di nato, inconlro alle botle1 o,·– ,·ero Il compito marchese 11lclliano,l'ombra. di un·ombm, dovca. l\\'er l'aria di ton111.rea n\l' le vi11ledi dirigere con l'ombm di una bacrholln l'ombrn di un go\'erno !

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