Critica Sociale - Anno II - n. 12 - 16 giugno 1892

CRITICA SOCIALE li9 sione mal dissimuta,•ano la nostra specie; e la gor. ragginc del nostro scfrolaro supini per gli anfratti del rossilo diruto e lo dh·cr'SOfavello e l'aspetto d~ licalo dei volti tmdivano a voi corno fossimo della in,•isa fnlango degli clcUI. E voi corlo scntisic la ,•air11>.1. dell'odio rL'-'\lir,·ial cor,·cllo, per cotesti tu- 1·/sU sfaccendati e romantici che scmbr:wano farsi gmto spollacolodella ..-ostrasotterrane..,tol'tura. Oh! corno allora avremmo ,·oluto disingannar..-i ! Como m•1-cmmo ,·oluto po1-suadcrviche noi non cmvamo di quegli altri, o sentil'Ci chiamare fra– telli o lxlciare le vostro ignude carni sudanti di martiri! Ma 1a occhiuta guardia dell'ingegnere del– l'Impresa o pili un intc1•110 racca1>riccio ci mozzava la voce. Mcnh'o a ,·oi incomtx:wa In eterna notte infornalo, noi non portavamo da Bruxelles che una eco di rratorni entusiasmi o un rascio cli 01-dini del gio1·no a lontana scadenza. Em lroppo i>OCO per mi - o a noi la bieca ironia sanguimn-a nclranimo. FILIPPO TURATI. Una malattia ed una ricetta (Dff• ri "'1• 1•-. BOJl#III tll4 t:• per IN~ Il n10ftdo • lale•– m<nto 4 d troea rlceo di tWOtlt' lnlfflllo,tl • prli:O di lna1ola). Non lo cercato in alcun trattato di patologia o di tempia., porclu\ non vo lo troverete di sicuro: runa e l'altra. son nuo,'o di ieri, ed è ronore,·ole Bonghi, che, per amoro di no,•it&,impronisa.tosl patologo e il resto, ne ha ratta la peregrina &coperta. Ma. insomma. è cer– tamen1e una malattia, l'on. Bonghi l'ha dotto: soltanto, poichè l"aggetilvo e ,ociale • è ormai il prenemolo, senza. cui non si cucina più minestra. è una e malaUia sociale "'; e, benché l"on. Bonghl non sappia calcolarne Il numero, pure è molta IILgente che ne è e i11fetta "'· li nome che finora prende,·a or&quello di socialismo, ma l'on. Donghi &ma.meglio ora. chiamarlo semplice– mente e malattia•: puro duo pagine dopo, por amore di varh1ll\.(l"on.Bonghi amn. In.,,nrioh\), In.chiama e nw– sh·uoailà • 0 1 duo pngino ancora. dopo, una e peste"'· Qui l'nrtlcolo si chiudo, 1>orchè, slnno come si vogliano protolrorml l'ingegno e hl lingun doll'on. Donghi, dopo <1uos10, sullo stesso tono, ora diOlciloaggiungere altro. Dolio ,·ariotil della malnttin. l'on r.songhi e ,i pror>t!rll,. a di.scon-ereappresso, :,e a,•l':l tempo di rammentarsene, egli in tante raccende atr1'Ceendato,ose, come egli stesso dice, il Direttore della J\'uorxr A11l0logiacontt11lirà: polchè con I lettori di quella HM.sta, o sopratutto con gli associati, bisogna. a.ndare ad11gio. Gente 1imorat&,delicata.,che facilmente cade in deli• qulo,si ,·uol essere guardinghi nel parlarlo di-certe cose, o le bO\'Ando am!lro \'Ogliono Cl,8Croattenuate, stem– pornto o gli orli dol ,·aso raddolciti. Ma intlno pare cho giit. ,·e no 11iaurnto che bll!tl. Mi rincresc e solo che l'on. Bonghi non abbia mcssa. fuori la su& laconica.dc– nnl:tione In tempc pe.r prender parte al concorso ban• dito dal Figaro. Avrebbe certamente preso il premio, e. In ragione della bl"6vitl e della comprensività., quin• tuplicato. Per l'on. Bonghl Sl\l"ebbestaia una miseria, s"intcnde, ma me ne duole ad ogni modo, porchè la deftniiione era degna di &vero in compenso quelroro 1tra11ie1-o, che racca 1anto 1>0rtloi-c , lumi a\l'onorevolo Crh1pi. B Intanto non si diri. pili che !"on.Bonghi stia per di– ,•enir socialista. L"on.Bonghi, conformo al suo costume di rimanere uno studioso ed un critico anche nel campo della t)Oli1ica,senza di,·idere gl"ignorantl dispreui degli esorcizzatori del socialismo, se ne ,·enlva.,a suo modo, occupando s1>ecionella Cidtura, e p0rta,·a, quello che egli ceM11.monto era in grado di portar,•i, uno s1•iri10 largo e talora anche un animo sereno nell'esame di quel fenomeno; e la gente, che non va. a fondo delle cose, 80 ne stava già preoccupando o credeva essere alla ,·igllia o alla dimane di un'altra con,·ersione. Ma l"on. Bonghi non è dia,·olo capace di di\•entaro frate ed ha rauo qui come in molte altro cose: ha preso la. rincorsa, poi lii l, fenna10, ed ora ritorna magari 11ui suoi paui. L'altro giorno ha chiesto ml11uro eccezionali alla Camera, ora vien parlando di e J>eate"' o di e moatruo- 1ità > e domani chledorll In prestito a pap" Leone tutti i ru!mlnl della scomunica por potorcoll scara\·entare addosso o md un qualunque ministro degli affari intom un supplemento di !'reni o di manette. Oli è che l'on. Bonghi, ogli stesso, è come dire il ,·h•o teatro di una tremenda. guerra civile. La. sua mente soilile, agile, capace di abbracclaro tanti e s,·a.riati ar– gomenti o scorgere i nuovi upetU delle cose, lo spinge a.da.ndare Incontro a nuo,•e Idee o nuo,·e tendente, ad illustrarle, accoglierlo magari, e ne farebbe anii addiril• tura un ratlicalt, ma. di que· buoni. li suo tt11tirm1110 in quella. ,·ece. sentimento rigido, 1enace, aderente stret– tamente al panato, 11tasull'uscio per impedire l'adito ad ogni cosa che sappia di nuovo, e ,·orrebbe rare del• ron. Bonghl un con,erootore schietto, /oico ftno alle ultimo conseguenze. Con questi due terribili comba.Ui– torl, elio gli mantengono l'inforno in caga, l'on. Oonghi non riesce più a tener chiusa nè aperta la porta., e la si ,•edo a volta a volta spalancarsi, socchiudersi ed esser sbatacchiata rorte, corno per metter ruoli un im– pcrtuno. lo non conosco ron. Oonghise non per quello che egli ,•iene dicendo e scrivendo, e ml sembrn, se cosi posso giudicarne, che oltre alla. doto riconoseinta di dir bene quello che dico,abbia pur l'altra. tanto più rara, special• monte in quella nlent'affatto po,'era congrega.d'ignoranti e di lntrlganli o,•o cosi sposso 1>nrla, di ossoro sincero. I suol rwvcrsnrl nondimeno gli danno nddosso oomo n. personn cho si contrnchllce, e, quel che è 1>eggio, a sonUro parocchi di ossi, consapo,·olmonte. L'on. llonghi d'altro lato si schermisco o dice, como dit'e\·a in quost·au– tunno, cho non v'è cosa men ,·era di questa e che non ,•'è personn che. come lui, abbia saputo mal t::anloJ)Cr– slsiero nello suo opinioni rondamentali. 1-!d in ,·erità ron. 8onghi non ha mutato di parte. o rone nemmeno ma.iSOEìtaniialmentonelle sue credenie fondamentali: ma.per la natura sua ha imposto a.Ila. sun. ,•ila un còm- 1•itoch"è per sè s1esso una contradd1iiono perpetua: il suo ingegno, come un assillo. lo spingo ad andare a\'anti, o il suo 1011timontodi mi,o,ieioo gli corro dietro come un b1-ontolone, tirandolo por In.falda; o cosi, senza 1>ureese:ir mai da una ,.erta corchia, egli n.. di con– tinuo n.,·3.1111 o indietro cd in questa disperata impresa. di conciliare l'inconciliabile ra. gran moto senza rare cammino. In quosto di idio egli si esaurisce, cd ò trislo da\'\'ero dare dopo tanti anni uno sguardo agli scargi risulta– menti ottenuti d1L un uomocosi ln.stnncabihmmtooperoso o co~i ,·ivaco d'ingegno: membro del Parlamento, ovo ha doh quali non hanno non so quan1ì do'suoi l\\'\'Orsa.ri o consorti messi insieme, uou hn uno, che Yogliae possa

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