Critica Sociale - Anno II - n. 11 - 1 giugno 1892

102 CRITICA SOCIALE gcre. O che credete? che il ,·ostro pubblioo sia proprio un branco di Cl'Clini 1 che non vegga, cho non senfa nulla? cho vh•n - corno Yoi fingete di ,•h·or-o - nel mondo della lunn? .\h! l'indipc.nden7,._'\ dei magish~ti! L'indipenden1 ... 'l dei pubblici ministeri dal minif':tl'O cho li nomina. li 1mga, li l'igila, li promuo,•e, li trasloca. li rim0\'C! J.'indipc.nden1 ... '\ dei giudicanti dai pubblici ministeri che rifetiscono sul conto loro al no,•crno. menti-e. in baso n <1tu•i 1-c.fcl'li, !tOno anch'essi vigilati, gu:w• dnti con nmo1'0 o 0011~pello, pr-om~i o« dimen• ticali > (è la frase con~crata). hmlocati o m antenuti ,10,·oamano ,li rimanC'l'l', o. in tm1li ca.si , chiamati. come ,·allet1i, a(t audlcnllwn ccr/Jum o ammoniti con esplicito miuaccio! 1:indipcndenza dei nostri magi!1trati. ai quali, come osscr,·ava il nostro collega avv. Valdnta in un tH1.icolonpp..11-so sopi-a ,,ucste colonne ('), non ò co11008S0 p:ll'tocipa1'Q, como citta- 1lini, a f(li:tlsia.siiniziativa, discussio,w, 0011,•cgno, :-en1.a su1:,01-io1-o licc.111.a - rii mdo richie:st..1, è YCl'O, ma 8Clllpro neb,at.1- oudo nessun sonio di vita libera J)()S.~l fm"t-i slt•nda flno a loro? i►o,·e1·i magistmti ! Como d0\'0no, essi i primi, ,!allo loro nicchio di im1Jiegatucci dello Stato, tl':l i più so1·, 1 cglinti o i meno rimunerati pei scr,•igi rnra– mculi gravi o ripugnanti cho J)l'CSlano, como de,·ono, essi i primi, tristemente ~:w1-iderodi cotesto difeso o di coto,ti lei-o dife11:,0ri ! Essi che non ranno mi– t1tel'O ad anima ,·i\·11. pal'lando dei « 101-0 p,.'\(h'Oni > ilello 1-cgiop1-ocu1-o. dello stato di soggezione, a rnUi noto, in cui sono tenuti! 1-.&i che, quando ro– <1u~trano un giornale (il fatto ò localo e recente), l!Ono cosi 1>000 golosi delle appa,•cn;c, non ross'alh-o, •lclla 101'0 indi1>0ndcmm, che rimandano al JU'Ofetto (!) i compilatol'i. 1ichiedenti schiul1menti ed islr11zioni. l-:SSi che bc.n 1>0nnool'tgo,~i a dfri.sa e sc1·i,·O1-o nello aule giudiziarie. nl 1)()8to di que ll'allogl'O ta Leuue f: euuate per tuW, il motto co,·aggioso pt'O– nunciato in pubblica udie111.a dal l'.)1-cto1'0 Ul'banodi ,1uesta citti,: 11, OIUDICt:NVNSl'[TA NEL PIATTO DO\'t: MANGIA I.A MJNl'.8TRA! E nou ti SJ )utanoinr:Hti.l.a.sciamostai- o gli :mar• chici. Questi n on sono cito u11OJlisodio, una fronda dol gVirndmmma socinle odlc1·no, Ma ~u:u'tliamo i magish;.,ti in tutti. o ftua.situtti, i processi di scio– pc1'0,<1ua.ndo perai e contadini chiedono nient'altro che un minimo di diritto all 'esist.en ,.a, precm'SOri lontani, modesti o por lo pii 1incosci enti della rh•o– lu:r.ionofutura: guardiamoli allor-a i magistrati. se non sanno applicarlo il 1wtnctplis Obsla. e se non lo fanno SJ),.'\rtanamenW il loro do,·ere! Allom ogni asscmbt-ameuto O minaccia o ,•io– lcn7.a;ogni p.'lr"Oln ~ .sedizione; ogni atto di ~ ncrosa solidarie!.\ è attentato criminoso ; sola la vili.\ ha plauso. 1.,0 fantasie lo più sbalo1-ditirn. i 1-orcrti di spio innominate, di mistc1io.siagenti pro– voca.tori, pul'chò abbiano il bollo ttu~lu1ino, di- (I) Il blqll<llo puquate al mauutratt; Cn1T1c,1,Socu,.K, t891. pag. 100, rnntano p..11-ola di ,•angelo. Im·ano opporrete loro ,·enti Wltimoni a difo..--.1: cosl01"0o sono oompagn i ai giudicabili o 1:,01-ò non sono « fododog-ni >; o. comunf1uo.dc ,·ono sup1>01~i IH"Opc.n:-.i agli accusati. ~on si OS..'\ però prooes.òil.o'\l'li di fulso testimonio: questo scoprii-ebbe il gioco. )la si constaterà tut– t'al J>iù, in <1ualchodettaglio o frangia delle loro deposizioni. una piccola dirnrgen7,a nccidentalo (r-i– pro,•a di sincedt:ì) per dichiararlo « incoe1'Cnti ed inattendibili >. Qunlunquo tnwisamcnlo di fatti è reputato lecito, pur di giustiflca1-o la ferocia della condannn. 1n11· di sp.11-gc1'0 il ler1"01'0nelle tui·bo. Si direbbe che., in quest'arte, anello lo zuccho pii1 vuoto, 80Uo il lbcoo del magistrato. nella sh-ctta della neccssW1,l'Jwi1.1.ino J)(ll'ifindcll'ingei,;11O. R - 1;1nlnamontoulte1·ioro d'ipocrisia - ~ L'\lom la Jll'OS8iono della pubblicaopinione in dati casi occc– ;douali. o l'CCOO.iSO dello scan•lalo manirosto, li $ro,~,d ad un·n."-'501u1.io110; non è mai in basoad un pl'incipio di libcrt\ e di giu-1ti1.ia ch o l'nssoluzio11r è pronun– ciata. La sentol l7 .. 'l uon sa1 ~'tl'h•endic:t1:io11e: s.i di1~ì • 11011 rnggiuntn pienamente la 1n-o,•n doi fatti ».( 1 } Cosi l'accusato ò :wvortito di non l'icominciarc., è schi\·ata In Cassazione altrimc.nti inoviL1bile.o la coscien1 ... 1 dcll'itnJliCh'ilio o la com·c11ie111.a del citla• ,lino, in <1uelle dato contingenzo d'ambiente, sono accomodato pcl momento fra 101"0. Lo ,11mli C(hO od alt1'0 molte, noto sinanc..'Oai mm-icciuoli. od ignoto soltanto agli ignobili ciarla• tani che dolto1"Cggin110 di UalJo costilu1.io11ali, avendo appreso. come i p.'lgliaooi del circo. a far .scompi– sciaro il pubblico dalle risa serbando ~i un'imp..,s– sibilità da nec1'0roro nel viso verniciato, pr-o,·ano. lo sappiamo, ben alfro cho la vacuit:\ di cotesta SU(lJ)OStn, e da 110:sSUllO prosa sul scl'io, iudipen– den,.a dei giudici. Prornno, f1uel cho d'alh'Onde io assio1natico. cho cioè 1'01-gano non può ribclla1-si all'o1·gani,-1mo; che ~ 11011 può compio1-o alll;.t rnu– zio!io da quella e.hogli ò demandata dal com11Josso dello (017,0 Jll'O\talcnHnclln compagino di cui fa J:Nll'lo doi cui imcc.hisi nutt-o. i'l'O\'ano che il mi• ·i·acolo 110n ò po~lbilo uoi falli .sociali pii, di quel cho lo sia nella 1-ost.anto uatum.. li poto1-ogiudiziario - al pari dell'o.i01-cito, della polizia e di ogni nltr"O congegno amminisfratho o politico - non è che un organo direns.h"o ,tella classe dominante. la quale lo foggia a ima imagine e a sua volta lo p1-otegge e lo nutre. Jmagin:woche il giudice feudale potesse essei-o qualcosa 1>il1 che uno sb11menlodc.Iba1'0no poi miglio1-osfr11ttamento dei scr,·i, cho il giudice bo1-ghosopossa non pro– sta1-sia quella <lata glu,tt;/a che si credo utile alla saluto del pri\'ilegio borghese. è imaginare un corpo sociale coll'epil0$Sia, sa1'0bbe la ri,•olu1.ionegi,ì SCOJ► piata. 'l'auto ,·ar1'Cbbc J)C.Jl&\l'O cho il ciglio possa non abb.'\S.S.11-si ,,uando un corpo eslr.tnco s'appress1 al bulbo oculare, o che il b1-acciodi un uomo cho (1) I pochi riudlcl ehe hanno rlolato quetlA regola o tdegnato queata '"ea111e1a•• ebbero a rlcordarteue poi per un peuo.

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