Critica Sociale - Anno I - n. 14 - 30 settembre 1891

210 CRITICA SOCIALE fosse una questione di quel nome, o la cordialità fra tedeschi o frauccsi, in quella discussione corno nelle altre, fu altrotta:ito viva o sincera, quanto è vhro e comune in essi l'abborrimcnto del mili:a– rismo che oiualmc1to opprimo ed cslcnua i dl.'c J>opoli.La stessa questiono religiosa - cavai di bat.~aglia dei liberali i 1>,:ù sp;nu dclJa Jxwghcs;a - no·1pro,·ocò che il voto negativo sulla qucs:ioJo scmitiC..'l1 sulla quale il Cowircsso passò all'ordine del giorno. In quel parlamento del lavoro scdc,·ano a fianco pr'Otestanti o riformali dolio vario chic~e cli Germania o d"In'Jhiltcrra, cattolici dei paesi la~ lini, greci cd ortodossi cli Russia, cdstiani od isrrc-– lili; o a nessuno Ycnnc in testa il sospct:o che 1 a fede dei lor padl'i li potesse in qualche modo clisgiungcro- cran uomtnt cd oran socialfatt, o questo ba.stava loro per intendersi o per combatter-e uniti. Questo rbmltato cvidcnto o grandioso - qt 1 csto elevamento della. coscienza generalo dello masso operose, al di fuori, al cli sopra o in anta~nismo diametrale o reciso con tutto ciò che formò la vita morale del veccltio mondo - giustifica appieno l'impressiono di sgomento cho no riportarono i memlwi più since,·i o meno miopi dello classi dir-i• genti. E spiega il giudizio di Julcs Simon, av,•er– sa1•ioingeinoso del socialismo o se.guaco della scuola liberale, elio nel 'l 'ern.ps c osi scl'ive: « 11 pc1·icolo del socialismo è di gran lunga au– menhto dal Congz'C~ ·o di Jl1•uxolles, 1>0rchò ivi por la prima volh esso preso una ror1.a intcrnazionolo regolar-e. Si schernisce c1ucsto Congresso; si dico che ìvi gli opcmi posarono a borghesi, cho aggior– na1·ono le questioni spinose, e che lo loro conch1- sioni sono anodine od inatruabili. Che importano lo conclusioni? Si l'iuni,·ono o si rcdc1-a1'0no- ceco il gran fatto cho campeggia su tutto il resto. • Ciò malg1'ildo, gli ordini del giorno approvati nella capitale del Belgio hanno un valo1'0 di docu– uwnto, che aumcntc1-il senza dubbio collo svolg'Cl'Si ullcl'io1-odel movimento sociale. E perciò che, an• ticipando sul 1·cndiconto ufllcialc non ancora venuto in luce, li pubblichiamo integralmente qni sotto: I. Legislazione protettiva do! lavoro. Il Congresso, Ponendosi stil lcneno della lolla di ctas.JC e convinto che la <tna,1cipa~ionc cleUa ctas,c lavo,·all·ice 110nJJOirci avei· tuogo fin che esiste1•v1mo classi llirigc11ti, diclthwa: Che le leggi o i decreti, promulgati nei vari pacs· do1>0 i Congressi internazionali del 1869a Parigi, non corrispondono affatto nllo legittimo tlS}lirazionidel pnr letnriato; Che, so la. conrorenza. di Berlino, a conressione di quei medesimi cho la. convocarono, tu riunita sotto la 1>rcssionodei Congressi socialisti - o in questo senso dove considerarsi come una. importante conccssiono alla. forza. crescente della classe dei lavoratori - lo suo deliberazioni dimesfrnrono che i governi attuali non ,•ogliono efrethmro lo necessario 1·irormonò hanno co– scienza dei loro doveri verso le classi operaio; Cho d'altro canto lo risoluzioni della conrorenza di Berlino servirono di protesto a corti governi per in• coppare lo sviluppo delle loro legislt\Zioni protettivo del lM·oro, coll"invocaro le decisioni JH'Cse a Berlino o le deficienze dolio.legislazione dello nazioni concorrenti. li Congresso constata. inoltre cho rattualo legislazione non è soltanto difettosa in sò stessa, ma ,,ione eseguita. cd applicata. in modo derisorio. Por conseguenza il Congresso invita la classe operaia di ogni paese a lottare, con tutta l'energia e tutti i mezzi d'agitazione e di propaganda di cui dispone, per J"effottua.zionodel progra'llma dei Congressi di Parigi - quand'anche tale agitazione non dovesse M'ere poi mo– mento altro risultato cho quello di stabilire che la.clnsso dirigente o struttatrico è la. nemica di ogni efficace protoziono del lavoro. Considerando poi che è necessario impriruo"e una direziono comune nl movimento socialista internazlc• nalo, specialmente in quanto concerno la protezione do! lavoro, il Congresso invita lo organizzazioni o i partiti operai: 1• a organizzare in ogni paese un"inchiosta perma.– nonto sullo condizioni dol lavoro o sulla situazione dello classi· operaio; 2• a. scambiare lo inrorma.zioni necessario pe1· lo sviluppo o la unificazione della legislazione operaia.; s• finalmente, il Congresso raccomanda. a.isalariati del mondo intero di riunire i loro sforzi contro il do– minio capitalista., o clo11w1que godono dirilli politici, di scroincne per cma11cipa,•sidalla se,·oitit. del salariato. (Arlottalo alt"u11animità e pe,· acclama~ione). Circa c1uost·or-dino ciel giorno - cho fu il ri:rnl– ta.to di una sommaria o vibrata relazione del gio– vano avvocato Vanclerweldo (belga) sullo stato della legislazione sociale dei vari paesio sulla sua quasi a'!SOluta inemcacia, o di una lunga o animata di– scussione fra delegati - ò da nola1•e che fu su cli esso, o p1·ccisamonte sullo propo8izioni del pPimo o dell'ultimo alinea da noi stnmpate in corsivo, cho si suggcUò l'alleanza fra i socialisti rivoluzionari del continente o i lrades-untontsll d'fnghiltcrm, 1'CStii fino a poc·anzi ad accogliere i gmndi concetti della lotL, di classe e della conquista do! polo,-o politico da pa.rto del p1'0letariato, cd ncc1uisitioramai al movimento geuerale del socialismo emanci .. patOl'C.(') !.'idea dominante, del 1'Csto, ò ))Ol'fOUamenteana- (1)Anche nel recente COngreMOdi Newcutle, nel quale, colle vecchie e claPòlc.he trl'dt••u"'°""• era largamente ra1ipre-sen1a10 Il coeldetto ''"oro urloni.rn- o - auleme di orgllnluadonl di cui ranno parte 11>e< :ialmcn te gli operai u11dllltcl, I ph\ po,,erl e rAn• dagl oper:i.ld @Iregno unito - si votoa grandini ma maggloranu. per un'azione polltlca:e parlnmen:l\relndlpcndente, per raumento del seggi operai alla camera del Comuni, e per Il principio, gli\ 1Jroclam:i.todal Con(ftt!,IOdi LIYerpool(1800), della giornata Ugole d i ouo ore, (all a rlaer,·a aoltanto per quelle lndu.slrle e localllà relle quali I due terzi degli operai orotmfuatl vi 11 dichiarino e1pllcltamen1e contrari. Que111a conceulone alra..utonomla delle maggioranze del vari 1ruppl locai!, che fu un compromeuo mo– mentanea mente nec:euarlo 1>erottenere l'unione, di fronte al pre– giudlr.io ancor dominante In certe mt1S1eoperale che la dlmlnu• r.1011e de lle ore di lavoro 1l0rli MCOuna dlmlnutlone di mercedi, non rari che aulcurare ,•lcmegllo, :i.nOl!troavviso, Il trionfo del principio della giornata legale di otto ore. Il <1u :i.le av rebbe (or,e 1>e.ricolato&e impoatoautoritariamente e bru1eamen 1ea forti masse dluenr.ienti. t neccul\rlo che la 1lropaga11d11, auiuita dall'etpe– rlenta, penuada a J>Otoa poco i renitenU, cui non giovnet,be tra.lformare In ribelll,

RkJQdWJsaXNoZXIy