Almanacco socialista per l'anno 1896

- 106 - patria è nome vano, se a tutti non siano assicurati paco o benessere. - Ma la turbano loro la pace ! Una volta, quando di socialismo non si parlava nemmeno e a nessuno era ancora ,enuto in mente di andarlo a prendere a prestito in 'l'edescheria , gli operai non a·vevano tanti grilli per la testa. E c' erano meno pretese, Oggi, sta.uno meglio e non sono mai contenti. }[inaccie, scioperi e mille altri diavoli, ce n' è ogni giorno. G-ià è un peccato a trattar be.ne certa gente! ·1 socialisti , che diranno cinquanta volte al minuto la parola amore, invece di metter pae;e, soffiano nel fuoco. Loro hanno fatto montare in superbia il po-. vero ; loro gli hanno levato il rispetto per il padrone e gli han levato la voglia di lavorare; loro gli hanno insegnato fino a bestemmiare la patr'ia ..... - Guardi guardi , quanta gente ! - io feci a un tratto (mentre il treno si fermava), interrompendo il mio compagno di viaggio che, preso l' abbrivo, chissà dov' andava a finire. Egli s' accapò al finestrino. Un gran numero di contadini, insieme con le proprie donne c coi ragazzi, partivano per l' America. Qualche sacco pieno di cenci rappresentava tutta la loro sostanza; e se la portavano ,ia. Nel ,iso scarno e nell' occhio spento era come un cupo rancore. La locomotiva diede un fischio lamentoso e il treno riprese la corsa. Nè alcuno di essi versò Ùna lacrima o mandò un saluto al paese nativo. Il mio contraddittore si rincantucciò al suo posto e piano piano ripigliò il giornale cho aveva posato sul sedile al principiar della conversazione. i stette parecchi minuti in silenzio. Nella carrozza vicina, alcuni giovinotti cantavano. A un certo punto, dissi : ' - Sicchè , pare che il generale Baratieri si faccia onore , laggiù in Africa, a Debra-Aifa .... Il mio compagno fece una smorfia , seccato , e non levò gli_ occhi dal giornale. Il tren,o correva. Udivo il canto degli emigranti , più debole e più mesto. Io guardava, soprappensieri, faori nell' aperta campagna, e sogna,o di lasciarmi' dietro, colle lunghe file di pioppi che fuggivano, tutto un mondo di miserie e di vergogne. (} ARZI.-1. C.ASSOL.-\.

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