Almanacco socialista per l'anno 1880

UNA BASE REALE, 99 lìtà che scandalizza il deista, e che noi chiamiamo progressività, rende all'uomo l' avvenire, che col pretesto del paradiso , la religione gli contrastò sempre con tanta barbarie. Egli non è più da essa mummificato e ritenuto a viva forza nella tomba del passato. Dio, sotto le specie de' suoi unti, non era perfetto, ma aveva al più alto grado la pretesa di esserlo e di costringere le genti a riconoscerlo per tale. L'interpretazione variava a talento degli interpreti, ma il dogma, il testo sacro era sempre lo stesso di secolo in secolo. Dio, l'infinito, era un finito deplorevole, un limite terribile. L'uomo, uno e variabile ad un tempo, ha delle facoltà la più generale e la più intensiva: l'aspirazione. Non solo egli trasforma il mondo, ma prendendo sè stesso per oggetto, si critica, si consiglia, si eccita, si svolge senza posa. Cerca con ardore il meglio in tutte le cose ; perchè il solo mezzo che egli ha di soddisfare sè stesso, è quello d' ingrandirsi. Può errare, ma si ritrova; può cadere, ma si rialza. L'agente della sua feliçità e de' suoi progressi è la conoscenza; perfezionandola, perfeziona se stes!30. Dunque la morale, avendo l'uomo per base, sarà come lui mutabile? Essa fu sempre muta.bile. Il solo cambiamento che noi reclamiamo è che essa sia naturalmente progressista e non più falsamente, forzatamente ritardataria. Noi vogliamo che, profon.damente umana, una e modificabile ad un tempo, essa vada, come la sua base ed il suo ogg·etto, svolgendosi e illuminandosi sempre più, pur restando identica. - E. qual morale si vuole fuori della umana? E conie questa non sarebbe uroanai B Ilote a Girio B anco

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