Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1916

• Bibli - 14 - Fino dni primi srroli c'lelln, Chiesa 1 numeri d,_.l ciclo metonko furono inscritti 1~el ca.e11dario, c·orne u1t mezzo facile cii trovure i noviluni di un anno qaatduqne. Basta perciò tip porre il numero d'oro 1 a tutte le date dei noviluni del primo à,1110 del pielo 1 il numero d'oro 2 a tutte le date analoghe del secondo anno, e così di seguito fino al numero H) che chiude H periQdo; ciò fatto, quando si vogliano snpere i giorni <'l'einovi• luni in un dato anno, basterà prendere nel calend::irio i giorni segna.ti col n Llmero d'oro di quell'a uno. Ciò vale pel' gli anni computati secondo la regolil. giuliana, tuttora in vigore presso i Russi, i Gred ed· i cristiani di Oriente. Nel computo gregoriano le date dei novilu11i nel corso di un dn.to anno si ottengono mediante l'epatta. Nel calendario sono scritto in ordine retrogrado le epatte, cti tianeo ai successivi giorni dell' annq, incomincja.ndo da 30 (ossia O) che corrisponde al I 0 · gennaio e continua.udo così peri<i>dic3,-' n1ente fino al termine dell'anno. Con questo semplice artitizio si ottiene che, i •_qirn·ni de·i n vituni in un dato anno sia110 quelli che nel cal,-ndario pe1'J)eluo sono segnati dall'epatta cl-i quell' onnn. Ciò è reso manifes:·o, per la prima lunazione dell'anno, dal seguente esempio, nel quale si è supposta l' epatta del1' anno = 28, e quindi l'età della .L-.ina al Io gennaio = 24: Età della Glo1·ni .Ltma Gennaio 1 24 2 25 3 26 4 27 5 28 G 29 7 oO 8 1 9 2 10 3 .... .... Epatte 30 2\J 28 27 26 25· 24 23 novilunio 22 I 21 La stessa c0sa, cioè la coincidenza del1' epatta annuale, col giorno del novilunio, si verifica, nel resto ctell' anno, in ·grazin,' della ripetizione ciclica. delle epatté scritte in ordiue retrogrado n~l ca1/!ndn.rio. Per effetto di questa, disposizione le du.,te segnate da una medesima epatta si suceederebbero a intervalli costanti di 30 giorni. Ma poichè le lnnazioni si fanno alternativnmente di 30 e di 29 giorni, in quelle di 29 è stato necess~rio accoppiare due epatte in un medesimo giorno, oppure omettel'lle una del tutto. Per In, çiurata della luuazione è indifferente che si. tralasci un'epatta piuttosto che un'altra. Tuttavia i riformatori del calendario volendo da, e soltanto 20 giorni, secondo l'uso antico, al mese lunare dt Pasqua, hanno st·abilito che l'epatta aceoppiata sia 2i'l; perciò questa · epatt:1. è. prel'iS~trnente quella C'be è stata omessa nei mesi lu_nal'i cavi, o di 29 giorni, del ca,le11du.l'io perpetuo che qui sotto riproduc:aruo. l'er trovare con ,qnesto calendario i noviluni di un anno la cui epatta è 25, bisogna osservare la segue,1te 1·egola: si prende I l' epalfrt ~.3 nei rnesi Z11na1·i ùi etti è se_qnata. e ùi q1tf"lli in c1,ti •rn.ancrt si p?·e,iile invece l' e,1J(tftrt ~4: nel crtso che il nu>n wo d' or.J si(/, 1n.inu1·e di 1~, e l' eprttta 2<> qua11dJ il 11wn.:1"0 d'oro sia mag,qi,?i·e di 11. Negli anni in cui concorre il numero d'oro 19 con l'epattn, 19, come per esempliO l'anno gregoria.no 1690, il 31 dicembre è consider,1.to co1J1e segnato nel ralendario perpetuo dall'epatrn 19 invece eh~ dall'epatta ~O: a.llorn si trovano due uovHuni in dic.:embre, l' nno al giorno 2 (epatta regolare 19) e l' alt:-o al. 81 del mese (epatta E'ccezionale 19). Senza qnesttt precarizione, in un anno avente il n11mero d'oro 19 e l'epatta 19, n calendario perp·etuo non avrebbe dato nessun novjlunio dal 2 dicembre di quell'anno al 30 genn:tio .rlell' anno seguente, che ha 1 pel' numero 4· oro ed 1 1 per ep:ttta. Questo ciiso non si .. presenterà. più fino all'anno gregoriano 8511, de~ quale il numero d'oro è 19 e l'epatta 19. Riguardo alla Zette1·a do,nenicale e alla sua ·funzionè nel calendario perpetuo, non occorrono altre spiega,zioni, 1 dopo quelle già, date nella introduzione cronologic•a. Mediante il ca.lendari'o perpetuo diventa co~a facilissima. H del·ermiuare hi data della Pa,squa per un anno quflJunque, del quale si conosca l' e.patta e l:1 lettera domenicale. A partire dal giorno 8 di marzo si C'erca nel calendario il giorno segnato· con l'epatta del1' anno proposto; c1uesto è il giorno del novilu,nio ecclesia~tlco, e quindi aggiungendo 13 unità alla sua data., si ottiene il giorno del plenilunio pasquale; allora poi, mediante la lettera domenicale, si trova. subito la data della domenimt sussegLiente, cioè della Pasqua. Esernpio pei· l'arino 1916. - L'epatta è 25 e le lettere domenicali sono B A (due, per- ~hè l'anno è bisestile; di esse la ~rima serve dal principio dell'anno fino al 28 febbraio inclusivamente, e non oltre). Il numero d'oro è 17, cioè• m:,ggiore di 11, e quindi inveC'e dell'epatta 2'5 bisogna prendere l'epatta 26. Nel calen,iario perpetno, a partire dal giorno 8 marzo, s'incontra l'epatta 26 di fianco alla data deÌ 4 aprile: dunque il plenilunio ecclesiastico avviene il 17. Questo giol'no è segnato con B nella <'01onna delle lettere domeniC'ali, e, an·dando a,·anti', la prima A,che s'incontra oorrisponde al 23 aprile. Questo è dunque il giorno in cui cade Ja domenica susseguente al plenilunio pasquale, ossia è • il giorno di Pasqu.a. Agginngo qui poche parole int0rno al1' uso antioo, an.zi antiquato, di da,re alle lunazioni i nomi dei mesi solari comuni. Quest'uso uon ba· probabilmeute altro fondamento a!l' infuori delle credenze popolal'i,' tuttor:1 vtve, intorno alle supposte influenze della Luna sulle viC'ende rrieteo1·ologiche e sulla vita degli esseri terrestri. Già più d,' un secolo fa J. J. LA LANDE si pronunziava eontro una simile usanza. (1) Tuttavia anche og• gidì molti continu,ano n. dare alla lunazione il nome del mese in cui esc:;aha cominciato. I computisti hanno, ·quasi coiwordemente, se• (1) Co'flll'I;,de~ Temps. 1773 e 1774; JournaZ des J:favants, clicew br~ li71,

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