Acpol notizie - Anno II - n. 5 - Marzo 1970

~ Francia e in Italia, e la crescita, fuori da sclerotici schemi ideologici, del movimento sindacale, propongono infatti una tematica nuova sia per quanto riguarda i rapporti fra gli . organismi della classe operaia, sia per quanto attiene a un disegno di mutamento rivoluzionario della società. Occorre cioè vedere in quale maniera il conflitto sociale nella società capitai istica può trovare sbocchi concreti a livello sindacale e nei partiti di sinistra per diventare motivo di una lotta comune: dove l'unità non può essere un fatto di subordinazione, ma di autonomia di ruoli di funzioni e di politiche fra strutture, che si accetta il tormento della immaginazione creativa e della tensione culturale necessarie per inventare una nuova società, un nuovo sindacato, un nuovo partito; e si preferisce riposarsi, anche a sinistra, su ciò che esiste e che crea divisioni nelle stesse formazioni di classe". Partire dai problemi concreti, aveva detto Sereni, è il modo migliore per raggiungere l'unità. Ma questo non basta, tuttavia (intervento di Fabrizio Cicchitto): è certo che bisogna partire dall'analisi dei problemi reali; ma è necessario anche che le forz~ politiche sappiano mettere in gioco le proprie tradizioni. Così come è necessario, aveva notato Basso, che Il tavolo della presidenza: (da destra) Martinet, Hart, Buron, Labor, Basso. traggono origine da una comune radice, che hanno comuni finalità liberamente scelte, e che realizzano fra loro un rapporto dialettico". L'accordo della maggioranza su alcune prospettive di fondo ha reso possibile, ma sempre tormentato, anche in questo incontro internazionale, il discorso sull'unità: di fronte al capitalismo, ha notato Livio Labor, che nella logica del profitto riesce a trovare l'accordo per gestire l'esistente, "la sinistra non ha ancora un giudizio comune .sulla complessa realtà capitalistica; a troppi dà fastidio accettare il tormento della necessaria rifondazione, personale e di gruppo, perchè non B b 10 eca Gino Bianco l'unità non sia realizzata con accordi di vertice, ma nasca da lotte comuni condotte per comuni obiettivi; dicendo chiaro che la sin istra che ci interessa comprende soltanto coloro che il socialismo vogliono realmente; e che il modello di socialismo che si propone all'Europa non può essere quello esistente nell'Unione Sovietica. Per promuovere ì I processo po Iitico che acceleri l'unità di base e stimoli una contestazione di massa delle strutture sociali capitaliste, è necessario, dunque cominciare a lavorare su precise e comuni ipotesi teoriche, ìdemtificare piattaforme di lotta non solo 3

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