Acpol notizie - Anno II - n. 5 - Marzo 1970

come la nostra. _ I partiti svolgono una funzione assai importante nella nostra realtà nella misura in cui non appannano né cancellano il loro quadro di riferimento ideale e politico, ma lo vivificano in un costante rapporto con la realtà e quindi in una connessione insieme globale e specifica con i vari punti della nostra Società, di cui la fabbrica costituisce un aspetto decisivo, anche se non totalizzante. Nessuna divisione di compiti, dunque, tra sindacato e partiti, per cui al primo verrebbe riservata la fabbrica e al secondo le istituzioni, ma certamente un diverso modo_di approccio di entrambi sia nei confronti della fabbrica che nei confronti delle istituzioni. Ciò significa che momenti di interferenza e di impatto saranno inevitabili, ma decisiva a questo proposito sarà la capacità di ognuno d'affrontare il confronto con un'effettiva autonomia, nella consapevolezza dell'impossibilità di prefissare a priori un modello astratto che non tenga conto della concreta storicità delle situazioni, della diversità dei partiti e anche, allo stato attuale, della complessa articolazione degli stessi sindacati. 8) Tutto quello che è avvenuto negli ultin1i anni di lotte sindacali a livello aziendale, contrattuale e generale pone il tema dell'unità sindacale, come un'esigenza di fondo a cui va data una risposta politica in tempi brevi. Di fronte a questa esigenza, l'eventuale istituzionalizzazione dell'unità d'azione rappresenterebbe ormai un tentativo di istituzionalizzare le strutture e le divisioni esistenti che, come tale, non verrebbe compreso dalla 'grande massadei lavoratori. Non a caso, nella coscienza di queste grandi masse, durante l'autunno non sono esistiti "i Sindacati", ma il Sindacato, come momento unificante della coscienza e della combattività operaia. E' da questo dato politico di fondo che occorre muovere per avviare un processo unitario. I delegati unitari di linea e di reparto, che vanno consolidati ed estesi, rappresentano un punto di partenza fondamentale, che segna la linea di tendenza per la costruzione unitaria di un sindacato realmente nuovo, che non sia la sommatoria o la giustapposizione meccanica dei sindacati esistenti, ma ne costituisca il momento di reale superamento. Questo processo di costruzione dal basso non elimina, ma anzi sottolinea tutta la responsabilità politica delle confederazioni e del le federazioni di ·categoria. Ciò significa che va superata ogni contrapposizione fra l'unità a pezzi e l'unità che si fondi sul "ritmo del veicolo più lento". L'unità è un ·processo che in tempi brevi deve trovare ovunque è possibile punti di coagulazione e di aggregazione che spingano e sollecitino tutto il complesso del movimento ad andare 10av ~t" ·c'cf o f der j questo quadro, devono 1~ avere la capacità di svolgere un ruolo strategico nel senso di recepire le spinte più avanzate e di far leva su di esse per arrivare al compimento di tutto il processo unitario. L'unità sindacale viene ad essere quindi un punto di riferimento fondamentale per una reale modifica dei rapporti di potere nella società italiana, per esprimere al livello più avanzato la coscienza di lotta che anima i lavoratori. PARTITI, SINDACATI, FORZE SOCIALI E STRATEGIA DELLA SINISTRA ITALIANA Aspetti emersi dal dibattito 11 dibattito è stato molto intenso e ha registrato esigenze comuni insieme anche a proposte differenziate e contrastanti. Tenteremo qui di riassumere brevemente alcuni dei punti di analisi e degli sbocchi operativi proposti, non trascurando di mettere in luce alcuni elementi di dissenso. Tutti gli intervenuti hanno concordemente rilevato che le lotte autunnali sono state percorse da una profonda politicità, che esprimeva la presa di coscienza di masse operaie sempre più larghe, nel senso di una lotta di classe capace di cambiare gli esistenti rapporti di potere e con essi di investire, modificandola profondamente, tutta l'articolazione sovrastrutturale attraverso la quale la borghesia esercita la sua egemonia. Un elemento di differenza va invece rilevato per quello che riguarda una più puntuale valutazione sulla coscienza di classe delle masse in lotta. Per taluni essa era anticapitalista, nel senso di una contrapposizione ai valori, ai parametri, ai rapporti di potere e di reddito del sist.ema senza assumere però, nelle sue caratteristiche di massa, una compiuta opzione socialista nel senso di un glo~le disegno di rovesciamento dei rapporti di produzi6ne e di un preciso modello per la costruzione di un diverso tipo di società. Questa coscienza anticapitalista, frutto delle contraddizioni intrinseche al sistema, di una autonoma crescita culturale della classe operaia, dell'azione condotta dalle organizzazioni tradizionali del• movimento operaio, dell'influenza di nuove forze emerse nella società italiana, fra cui il movimento studentesco, è alla base della crescita, del rinnovamento e anche della crisi del movimento sindacale, che nel complesso si è sforzato di dargli una interpretazione ed uno sbocco, che è al la base del l'attuale processo di unità sindacale, stabilendo un intreccio - di cui va tuttora verificata la capacità di continuità - fra azione articolata, lotte contrattuali, battaglie generali.

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