Acpol notizie - Anno II - n. 5 - Marzo 1970

La minaccia alle conquiste dei lavoratori che può derivare dall'affermarsi della politica indicata più sopra impone la ricerca di interventi che nel breve periodo possono consentire una soluzione dei problemi dell'economia italiana secondo modalità che non co_mportino effetti ridistributivi a danno della classe operaia. Tali interventi debbono peraltro collegarsi a quelli che mirano ad aprire - in una prospettiva storica - la situazione economica e sociale italiana: a questi interventi accenneremo successivamente. Una prima serie di interventi deve mirare a contenere l'aumento dei prezzi. 11 contenimento dell'aumento dei prezzi può avvenire con una politica deflazionistica (il costo dell'operazione è allora posto a carico dei l\voratori) o con misure volte a contenere il potere monopolistico e a stimolare la produttività degli inve~timenti: in tal :caso gli effetti negativi che nel breve periodo si possono manifestare sul volume degli investimenti, per la contrazione relativa. dei profitti, potranno essere più che compensati dall'aumento della produttività degli investimenti. Prospettive in tal senso sussistono in misura cospicua e potranno prendere concretezza se finalmente il governo saprà porre in essere una politica industriale, che, utilizzando l'impresa pubblica, spinga il settore della grande impresa privata verso più efficienti programmi di sviluppo, e che, creando e valorizzando adeguati strumenti di intervento, metta le imprese piccole e, medie in condizioni di migliorare la loro struttura produttiva. La classe operaia dovrà battersi perchè ii contenimento dei prezzi avvenga con la seconda del le modalità ·indicate. A tal fine si dovranno studiare interventi articolati per bloccare gli aumenti dei prezzi oltre certi livelli: interventi indiretti (sospendere ogni concessione a favore delle imprese che realizzano aumenti dei prezzi ritenuti eccessivi, stabilire che le grandi imprese debbono segnalare agli organi governativi gli aumenti da loro apportati dei prezzi, attuare intelligentemente la politica dei prezzi amministrati con opportune iniziative anche a livello comunitario), ed interventi diretti volti ad eliminare certe posizioni di rendita (il più importante degli interventi diretti dovrà consistere nella politica della casa ed in una nuova politica urbanistica che si dovrà al più presto realizzare in modo sistematico). Il secondo ordine di interventi riguarda la politica monetaria e creditizia che deve essere orientata ad incoraggiare gli investimenti, soprattutto nei settori dove le imprese hanno debole potere di mercato e vi sono notevoli possibilità di sviluppo della produttività e dell'occupazione grazie allo sviluppo della domanda che potrà derivare dalB10llotecaGino Bianco l'aumento dei redditi dei lavoratori. Crediti agevolati, modifiche nel le forme di f_inànziamento dell'edilizia da collegarsi ad .una nuova politica per la casa e l'urbanistica, potenziamento e valorizzazione effettuata con criteri selettivi dell'attività degli organismi pubblici di credito a medio e a lungo termine sono altrettanti momenti di una politica del credito che si inquadra in una politica razionale, responsabile, di sviluppo industriale e di espansione economica. 11 problema della fuga dei capitali dovrà essere affrontato con misure efficaci e non dannose all'economia del paese: tale non può essere considerato l'aumento del saggio di interesse deciso nel nostro paese proprio quando si manifestano nei mercati internazionali i sintomi di una inversione di tendenza. Una misura efficace può essere rappresentata dal chiarimento degli obiettivi della politica fiscale ( la situazione di incertezza è la peggiore delle situazioni possibili), dalla formulazione di orientamenti per le banche soprattutto quelle di interesse pubblico, e da altre misure amministrative e fiscali da studiare. Si ritiene ad esempio opportuno studiare l'applicabilità di queste misure: a) stabilire una tassa sulle rimesse dall'estero e banconote con eccezione per gli emigranti e per gli stranieri. b) avviare l'auspicata riforma monetaria interna con l'introduzione della lira forte: si potrebbe iniziare con la conversione dei bigi ietti da 10.000 lire e con eventualmente l'applicazione di una tassa (per questi soli biglietti) per la conversione delle banconote rimesse dall'estero. Un terzo ordine di •i.nterventi, pure configurabili a breve periodo, riguarda l'avvio del la riforma mutualistica, che risponde -anche ad esigenze di lungo periodo. La riforma dovrebbe iniziarsi immediatamente con interventi volti ad avviare un processo di unificazione e di riduzione dei costi, così da consentire che miglioramenti nella distribuzione dei redditi a favore dei lavoratori possano consolidarsi con un effetto meno che proporzionale sui costi del lavoro per l'industria. Gli interventi di breve periodo debbono coordinarsi con interventi capaci di provocare trasformazioni strutturali radicali del l'economia del nostro paese in grado di portare mutamenti qualitativi nel processo di crescita oggi incentrato sul consumo privato quale è stimolato dai grandi complessi monopolistici con le loro attività commerciai i. L'obiettivo di fondo del mutamento da realizzare è uno sviluppo consistente nei consumi socializzati in grado di mutare radicalmente il processo; un siffatto sviluppo risponde alle pro11

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==