Acpol notizie - Anno I - n. 2 - Dicembre 1969

' del movimento: la funzione educativa, sociale e cristiana. Ribadita l'autonomia del movimento 11nostro infatti non è un movimento qualsiasi, generico, nel mondo cattolico: è una specifica iniziativa di lavoratori, una specifica associazione di lavoratori che ha come suo fine statutario "l'azione sociale" e la sperimentazione sociale per la promozione della classe lavoratrice, e nel contempo un'iniziativa impegnata nell'animazione cristiana delle realtà temporali. Siamo con ciò una testimonianza cristiana di gruppo; un modo di vivere la vita cristiana non individualisticamente, ma in gruppo, in modo adeguato alla psicologia operaia. Ecco il senso del nostro definirci movimento operaio cristiano. Più che preoccuparsi dunque di quello che Labor farà domani, bisogna guaraare a quello che le ACLI continuano ad essere, alle novità che le ACLI riescono ad esprimere, arricchendo del loro dibattito tutta la cultura sociale e politica del paese e loro stesse, come forza viva, nel dialogo con tutti i lavoratori e con le molteplici iniziative che intendono migliorare e cambiare la condizione dell'uomo nella società italiana. Guanto ad alcune notizie secondo le quali i partiti politici sembrano vedere nell' ACPOL un pericolo in potenza ritengo che più che versare lacrime sul collateralismo perduto, convenga invece approfondire il senso della' strategia che il movimento propone ai lavoratori, al servizio della. democrazia nel Paese, per salvare i valori cristiani e i valori umani e politici, in senso lato, di cui il movimento in 24 anni di vita è s1mpre stato portatore, garante e difensore. Non è certo il momento di lanciare anatemi, bensì di sforzarsi di comprendere qùanto realmente avviene nella società, nello stato, nei sindacati, nei partiti. Non è con i rimproveri o con le minacce che si possono . conquistare le adesioni dei lavoratori cristiani, ma solo realizzando strategie politiche, sindacali e socialj, che abbiano veramente valore e siano veramente adatte alla rapida trasformazione del le strutture, del la menta Iità, del la mora Iità stessa della politica degli italiani. Dobbiamo riconoscere che oggi siamo tutti con grande onestà e rettitudine, con grande tensione morale - e qualche sacrificio - impegnati a mantenere precisa e chiara " la dichiarazione di piani, di ruoli e di uomini" tra le ACLI e qualsiasi -altra iniziativa sindacale o politico - partitica. Questo è il senso dell'attuale dibattito. Non si deve immaginare che il. congresso nazionale prossimo si· accontenterà di parlare del lè convinzioni mie o di Vittorino Colombo, che riguardino gli spazi esistenti o meno an.cora per la sinistra, per i lavoratori, all'interno di un partito. 11 nostro congresso farà solo una scelta inequivocabile per quanto riguarda l'autonomia del movimento e del suo ruolo originario. Sarà il congresso che certamente esalterà la continuità e la novità del movimento negli anni '70. Sarà un congresso sui problemi molteplici che riguardano la nostra presenza nel "settore industria", la formazione specifica dei militanti, i servizi sociali, la nostra azione sociale nelle fabbriche e le modalità del nostro impegno per l'unità sindacale che riguardano i I "settore terra", la nostra formazione specifica dei contadini ad una nuova imprenditività esigita dalle tecniche nuove e dalla situazione civile delle B oca pa1 eai @nM~fosoc- 1aeraecr ACLI - anche attraverso 4 l'assistenza tecnica in modi rinnovati - mobilitano in questo periodo; e la azione sociale dei gruppi rurali al servizio dei braccianti, dei mezzadri e dei coltivatori diretti autonomi, per una visione non corporativa ma unitaria dei problemi di• lavoratori, dell'industria, della terra e della "città". Anzi in questo ultimo settore, nella nuova situazione urbana in cui le nuove generazioni contadine vengono a trovarsi per la prima volta, e le generazioni degli operai del Mezzogiorno che per il 40 per cento sono immigrati al Nord - situazione in cui l'uomo deve recuperare se stesso - anche se i nostri servizi sociali devono venire rnoltiplicati. Perciò insistiamo nell'affermare che l'urbanistica non è una scienza di architetti presuntuosi, ma un modo nuovo che impegna la politica, il sindacato, le ACLI, la parrocchia, il Comune e tutte le istituzioni perchè l'uomo - nella città che oggi lo divora e lo massifica - sia messo in grado di ritrovare se stesso, e soprattutto la famiglia popolare sia aiutata nella sua crescita dignitosa, umanamente ricca. Vorrei, infine, p·arlare di un'obiezione che è ~ffiorata in molti interventi: non era meglio attendere dopo il congresso nazionale delle ACLI per parlare dell'ACPOL? Devo dire che ho dovuto in qualche modo parlare di ipotesi futuribili che mi vengono addebitate, perchè in modo preciso alcuni consiglieri nazionali mi hanno richiesto di precisare quali erano le mie opinioni rispetto a futuribili, ipotetiche iniziative nuove che potessero sorgere nel Paese.' In data odierna non mi risulta, infatti, che il germe di comitato promotore dell'ACPOL abbia già dato i suoi frutti. Mi risu,lta sicuramente invece che le ACLI, il movimento sociale di la'!oratori cristiani, che noi amiamo di cui tutti gelosamente vog,liamo custodire l'autonomia e la continuità, non saranno ·mostruose nutrici di mostriciattoli, ma continueranno ad essere, con fedeltà ai valori cui si ispirano, con fedeltà alla classe lavoratrice e alla democrazia il movimento che per 24 anni ha arricchito di sè non sofo il- movimento operaio e la società italiana, ma anche la testimonianza cristiana del popolo di-Dio in Italia. Livio labor (Domenica 2 marzo 1969) l'Unità ORGANODELPARTITOCOMUNISTAITALIANO LA SFIDA DI LABOR SI CHIAMERA' ACPOL Un piano anche troppÒ\ambizioso - Se riuscirà nella operazione labor realizzerà per la prima volta un movimento politico operaio· a base cattolica fuori della Democrazia Cristiana - Il nuovo ruolo delle ACLI - Pericoli e debolezze della operazione Livio Labor ha decollato. Lascerà, dopo sette anni di ininterrotta presidenza, .. le ACLI, l'Associazione dei lavoratori cristiani che Pio X 11 aveva potenziato in funzione anticomunista nell'immediato dopoguerra, ma che per 20 anni ha saputo - malgrado tutto mantenersi ancorata a pqsizioni

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