U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles
— 202 — «Se si creasse nell'Asia Minore occidentale uno Stato- autonomo, questo Stato, per la sua popolazione, per la su– premazia economica e civilizzatrice dell' elemento greco, e anche per i i fatto che questo elemento occupa in quei paraggi, in maniera ininterrotta, una situazione predominante da trenta j secoli, costituirebbe una Stato essenzialmente ellenico. La coesistenza di due Stati ellenici creerebbe subito, dalle due parti, una tendenza naturale all'unione, ciò che occasione– rebbe nuovi at tri t i internazionali, mentre, dopo questa guerra mondiale e la vittoria completa delle Nazioni democratiche, tutte le quistioni territoriali dovrebbero, nella misura del possibile, avere una soluzione e si dovrebbe evitare di creare nuovi problemi. « Non si può neppure concepire che l'autorità ottomana possa continuare a esercitarsi su questa parte occidentale del– l'Asia Minore. Dopo la tragica esperienza di un secolo intero non è punto permesso di affidare la sorte delle popolazioni cristiane dell'Impero ottomano a un nuovo tentativo di riforme. Queste popolazioni sanno benissimo che sopratutto nell'ul– timo quarto di secolo, ogni volta che si è voluto introdurre delle riforme in loro favore, la vecchia come la nuova Tur– chia ne ha cominciato l'applicazione massacrando su larga scala i cristiani che dovevano beneficiare di esse riforme. « Durante la guerra mondiale, 700.000 armeni e 300.000 greci sono stati sterminati. Come i l Congresso della pace po– trebbe rimandare queste disgraziate popolazioni sotto i l giogo ottomano, rinnovando la promessa derisoria di nuove riforme in loro favore ? « D'altronde non bisogna trascurare i l fatto che dal 1914 al 1918, 450.000 greci furpno espulsi dal Governo turco e dovettero rifugiarsi provvisoriamente in Grecia; che molte altre centinaia di migliaia furono deportati dalle coste all'in– terno, ove la maggior parte ha trovato la morte. I l solo r i – stabilimento dei superstiti nei loro focolari e nelle loro terre confiscate suppone necessariamente l'abolizione della sovra* nità ottomana. « I l fatto che una gran parte del commercio dell'interno dell'Asia Minore si effettua a traverso i l porto di Smirne non. si oppone alla soluzione che noi sosteniamo. Benché quel che resterà dell'Impero Ottomano avrà numerosi shocchi sul mare, nulla si oppone a che i l Congresso della Pace ga-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=