teri, l'autoritarismo, e l'unionismo operaio, avrebbero rovinato il proletariato. Oggi i fatti ci hanno dato ragione. Ma tu insisti: L'accettare nei nostri sindacati tutti quei lavoratori che riconoscono di divenire i controllori dei loro prodotti ecc. ecc. non è nè socialismo nè anarchismo. È vero; ma esso non è neppure sindacalismo, se per sindacalismo si intende una dottrina socialista: è semplicemente « corporativismo operaio », tanto più e meglio, in quanto che nessuno chiede ai membri del sindacato di « credere di divenire i controllori dei loro prodotti », se vogliono essere registrati. Ve"à il tempo in cui la storia darà il suo verdetto su questa piaga del proletariato odierno e lo studioso, più che della cecità delle masse e della perfidia e tradimenti dei loro capi, si meraviglierà della fede che tanti sinceri rivoluzionari hanno avuto nel- /' u~ionismo operaio. Ma il nostro dovere presente è quello di sbarazzare di ogni ostacolo la via alla Rivoluzione anarchica. E per ora basta. In una prossima lettera risponderò al secondo paragrafo. L'Adunata dei Refrattari, 24-11-1923. 51 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==