Giovanni Gucci - Ugolino d'Azzo degli Ubaldini

)(IX)( Benchè dell'Arno in riva ancor non mostra La gran face anzi il Sol , ·che di sua luce Ciascheduna raggiò Delfica t;hiostra. Ma di qual seme voglia si produce, Che d'Etruria nel grembo a far soggiorno Il buon testor di rime al fin conduce ? O tutti voi~ che spirto avete adorno Di gentilezza~ quel pensier frenate; Con questo fave llar siategl.i intorno: A che fuggi Ugolino? a che le amate Soglie ove gli occhi apristi in aurea cuna Di te dovranno rimanersi orbate? E d' dh tempo vorrai perder ciascuna Cosa diletta che IJer noi la pura Carità d el natìo loco raduna? Guarda che forse un dì stretto da cura, Che ti vieti il rcdir ~ non provi acerba La disìanza delle patrie mura . Poi vedi quanto affetto e onor ti serba Ciascun che l'andar tuo brama impedire; Deh! rimanti~ e il comun duol disacerba . Invan : che nol piegando altrui desire , Alle non sue contrade s'incammina : 01· dirò la cagion del suo partire . La maledetta gueua cittadina , Che dischiude, ove r egna, un vivo inferno, O Guelfa si domandi , o Ghibellina; Quella certo si è perch' io discerno Costui dare al natio terren le S!lalle D' essa fuggendo il misero govemo ~

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