I ~ ,.- :-I l , .,.·L-'- A --Vl---,1-- ,.(__ ~ ---· ,-r l~~~G l~--r ~ici. Perchc promettere c10 che non dipende da noi il mantenere, e, per conseguenza render possibile anrecedentep1ente una reazione che si rivolgerebbe .:ontro il nostro ideale ? Se noi fossimo un partito politico desideroso di arrivare al potere, potremmo fare alla gente una quantità di promesse, per esserne portati in auge; ma, in. .!!'archia, non è cosi: noi non abbiamo nulla da p~ tete, nulla da domandare, nulla da regalare. E quando i nostri contradditori ci obiettano l'impossibilità delle nostre idee, - dopo aver loro esposto i fatti che dimostrano la tendenza dell'umanità verso l'anarchia, non ci resta più che ritornare a dimostrare gli abusi cui dan luogo le attuali istituzioni, la falsità delle basi su cui queste riposano, l'inanità delle riforme con cui si vuole addormentare le masse; e porre daccapo la alternativa in cui ci troviamo tutti: o continuare a subire lo sfruttamento e la prepotenza, o ribellarci. E ciò, dimostrando che la buona riuscita della rivoluzione dipenderà dalla forza di vo/011/à che si mettenl a realizzare ciò che si riconosce buono. Ecco il lavoro che dobbiamo fare; tutto il resto dipende dagli ig,dividui e non da noi. ~ Noi non siamo, proprio, partigiani, - per nostro .:omo, almeno, - della propaganda fatta con l'aiuto di grandi frasi ad effetto, sonore o sentimentali; poichè queste incitano gl' individui a seerare in una realizzazione immediata e non è possibile. Costoro vengono tutto fuoco e fiamme alla propagan a, credendo di toccare il cielo col dito, e, non vedendo poi nessun risultato, lo scoraggiamento li invade, e, uno 8, 1liotec...i L,1 ,
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