Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 2 57 - non abbiamo alcuna idea tormata; ma non appena si mette in discussione un argomento su cui abbiamo una opinione decisa, anche se poco importante, ciascuno di noi vi si accalora e questionerebbe col migliore de' suoi amici per sostenere il proprio modo di vedere. Ora, se si agisce così per delle futilezze, quanto più grande dev'essere l' impulso a difendere le proprie idee, quando queste sono tali da interessare l'avvenire dell'intera umanita, l'emancipazione del la nostra classe, la liberazione nostra e dei nostri figli ! Certamente, noi comprendiamo che non tutti possono portare la stessa forza di resistenza nella lotta, lo stesso grado di energia nel combattere le istituzioni attuali ; non tutti i temperamenti e i caratteri hanno la stessa tempra. Le difficolt;\ sono cosi grandi, la miseria così dura, le persecuzioni così numerose, che si capisce bene come ci sia differenza di grado fra i vari sforzi, per la propaganda di ciò che è riconosciuto vero e giusto. Ma gli atti sono sempre in ragione dell'impulso ricevuto e dell'intensità ddla fede che si ha nelle idee. Spesso avviene di essere trattenuti da considerazioni di famiglia, di relazioni personali o del pane quotidiano che si può perdere; ma, qualunque sia la forza di queste considerazioni, se si ha coscienza di sè, non riusciranno mai a farvi sopportare in pace tutte le infamie che passano sotto i vostri occhi; viene il momento che si manda al diavolo ogni cosa per ricordarsi solo che si è uomini, e che il mondo sognato da voi è0 molto migliore di quello che siete costretti a subire. 811 illG

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