81bl1e - 247 - il lavoro stesso diverrà ciò che dovrebbe realmente essere, una ginnastica uecessaria a esercitare 1 n1uscoli della persona. In una società normalmente costituita, il lavoro deve perdere il carattere di pena e di sofferenza che ha acquistato, con l'intensificarsi, nella nostra sociee;\ di sfruttamento. Deve, invece, non esser più che una distrazione, in mezzo a tutti gli altri lavori che gli individui faranno per proprio piacere, per studio, per sodisfare i bisogni del loro temperamento; ciò, per evitar di trasformarsi gradualmente in semplici sacchi digestivi, come non tarderebbe a divenir la borghesia se le fosse dato di consolidare il proprio dominio; come è avvenuto per una specie di formiche, incapace di nutrirsi da sè e che muore di fame quando non ha più schiave che le procurino <lamangi~rc. * * • « Si, - ci replicano a questo punto i nostri avversari, - ciò che volete è molto bello; certo sarebbe il migliore ideale che l'umanità possa sperare dall'avvenire ; ma non siamo punto sicuri che le cose andranno bene cosi come voi credete, che cioè i più forti non vogliano imporre la loro volontà ai deboli e che non vi saranno d1 gli oziosi che vorranno vivere alle spalle di quelli che lavoreranno. « Se non vi fossero freni per contenere la folla, chi vi dice che, invece di essere un passo avanti, la rivoluzione 11011 sia un ritorno indietro? E non pensate, che in ca,o di s.:onfìtu, questa significherebbe
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