Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 242 - Tutti quelli che vogliono sinceramente lavorare a un migliore avvenire per l'umanità comprendano uua volta per tutte, che per riuscire ad attuare i loro concetti particolari, occorre che uon maledicano la rivoluzione e non tentino di ostacolarla; poichè soltanto la rivoluzione potrà permetter loro di raggiungere lo scopo prefisso, impedendo cosi che il parassitismo soffochi in germe il progresso o lo volga a suo esclusivo profitto. Quelli che gridano: « Riforme! riforme! » quando vorran comprendere che il popolo ha già consumato, cercando di riformare, il meglio delle sue forze, e che ora è stanco di lottare per utopie più perniciose di quelle della propria integrale emancipazione? poichè l'unico .rimprovero che si puo fare a quest'ultima. e di essere irrealizzabile, - affermazione del tutto gratuita e mai dimostrata, - mentre basta realizzare una riforma J)er dimostrarne l' inanità. * * * Si è rimproverato spesso agli anarchici di ;essere d' intralcio ali' emancipazione pacifica dei lavoratori, di opporsi alle riforme. I:. un doppio errore; gli anarchici non sono affatto avversarii delle riforme, e non sou le riforme che essi combattono, bensì le menzogne di coloro che vogliono farle considerare come l'ultimo scopo dei lavoratori, pur sapendo che non sono che palliativi, quando non sono addirittura veri inganni. Che quelli che credono alle riforme lav~rino alla B 1t a Gino Bianco

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