Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 237 - attualmente. Non è forse questa una conferma evidente di tutto ciò che sosteniamo noi? Ma egli si inganna, quando vede nel suo sistema la soluzione della questione sociale e crede che, resi .:osi abbondanti i prodotti, questi saranno così a buon mercato da bastare ai lavoratori per vivere, spendendo poco ed economizzando molto. Se il Ville avesse letto gli economisti borghesi, fra gli altri il De Molinari, avrebbe appreso che « la sovrabbondanza dei prodotti sul mercato ha per effetto un tale ribasso di prezzo per questi prodotti, che la loro produzione, non essendo più abbastanza rimuneratrice per il capitalista, allontana i capitali da quel ramo di produzione, finché l'equilibrio sia ristabilito e le cose ritornino allo stato di prima ». Se il Ville, meno assorto nei suoi calcoli scientifici, si fosse reso conto un po' del funzionamento della società, avrebbe visto che attualmente, benchè vi sia un eccedente enorme di produzione sul consumo, vi son di quelli che muoiono addirittura di fame; avrebbe visto che i migliori calcoli teorici sono, nella pratica sociale odierna, resi inutili. La natura, aiutata dall'intelligenza e dal lavoro umano, può giungere a produrre a basso prezzo di che nutrire l'umanità: il commercio e l'agiotaggio, il proprietario e il capitalista riusciranno sempre a prelevarne la loro decima, a diminuire i prodotti per venderli più cari, e, al bisogno, a impedire la produzione, per alzare ancor più i prezzi fittizi e mantenerli al livello stabilito dalla loro rapacità e dai loro bisogni di lucro e <li parassitismo.

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