Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 220 - zione operaia non potrà essere reale che il giorno in cui non ci saranno più privilegi. Quando si pagava ancora la decima, i lavoratori sapevano che cosa pensare su quel che pagavano ai loro signori e tiranni : tanto per il signore, tanto per il curato, tanto per questo, tanto per quello. Alla fìne si accorsero che dopo aver pagato tutti, rimaneva molto poco per essi. E fecero una rivoluzione. La borghesia s' impadroni del potere; il popolo si batte per abolire la decima, e quindi non sarebbe stato atto politico ristabilirla. Allora la borghesia inventò le imposte e le tasse indirette. Cosi la decima viene sempre prelevata, ma sono i capitalisti, i trafficanti e gli altri intermediari che la riscuotono; ciò coi prestiti allo stato di cui si rifanno ad usura sui contribuenti, produttori e consumatori; i quali, poichè non pagano direttamente al fìsco, non possono rendersi un conto esatto di ciò che debbon pagare di parte loro. E cosi tutto va per il meglio nel migliore dei mondi borghesi possibile. Si dice che ogni individuo paghi in Francia da centotrenta a centoquaranta franchi d' imposte all'anno; ma che importa? Perche privarci del piacere di avere un governo, che si occupa della nostra felicità per una si tenue somma? costa cosi poco che sarebbe veramente sciocco privarsene. - Infatti costa poco, ed il lavoratore non s'accorge che, essendo solo a lavorare e produrre, egli è il solo che paga; egli deve pagare oltre alla sua quota personale, anche la quota di tutti i parassiti che vivono già del prodotto del 8, I sue,ih~V9i=Oh1

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