Francesco Mayr - Uno sguardo al passato 1848-49 e al presente ...

6f ralo che la difesa eTa divenuta impossibile_, Mazzini . volevfl che la si continuasse entro le mura di Homa; e perchè il suo consiglio non fu accolto si dimise dall'ufficio di 'fr·iumviro in unione dei suoi colleghi di rovine. Mazzini uon era ancor·a sazio. I Frances.i entrarono a Roma a discrezione. I 'friunHiri . e l'Assemblea si sbandarono. Il Governo .Pontificio fu ristaut~ato. xxxv. Già dicemrno, che l' immensa maggioranza nello Stato Pontificio, cioè il pal'lito moderato, pago dello Statuto, uull' altro voleva, che le rifor·me di cui era il mezzo. Quella n1aggior·anza concon·eva essa pure volonterosa a Ila guerr·a deli' Indi pendenza nella primavera del 1848, perchè la guerTa in quel tempo, atteso la condizione d'Italia, dell' Austria , e di tutta Europa dava qualche spea·anza di buon successo; ma, mutato lo stato delle cose in Giugno, divenne avversa alla guerra ; e avrebbe voluto che allora non si cercasse altra .unità d~ llalia che quella possibile d-' oltcnersi per mezzo di una lega Doganale,. e di una confederazione de' Principi Costituzionali ltaliani. Ma il pat·tito · rivoluzionario, cioè il partito esaltato, uon aveva considerato lo Statuto, come pure dicemmo, se non c01ne uno sgabello per salire a cose nHtggiori. Quel partito voleva tutto demolire, e sulle rovine dell'antica società politica e civile alzare un nuovo edifizio sociale politico, secondo le t~egole insegna Le da i socialisti francesi. Quel · parli lo prima c dopo ]o Statuto , prima e dopo la battaglia di Cuslozza, prima e dopo la battaglia di Nov<u·a, aveva voluto, e senza ammcllere tran3azioni e dilazioni, senza darsi pensiero de~ mezzi e delle conseguenze, continuava a -volere la guet·ra contro L'Austria fino alla sua espulsione dalla Penisola. Ma l' incoerenza del partito esaltata , e la pusillanimità del parlito tnodet~ato a ragio"ne hanno dovuto sot·prcndet·e il freddo ed imrarziale osservatore. Su di che giova

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