Francesco Mayr - Uno sguardo al passato 1848-49 e al presente ...

50 troppo dato a divedcrc il suo odio alla rivoluzione; e ne fut'ono eletti pochissimi. xxx. Appena riuniti i nuovi rappr~esentanti del popolo ., Roma, senza molto discutere, adottarono quasi all' unanimità la Repubblica Romana; Garibaldi anzi avrebbe voluto che si adottasse per ncclamazione "fino dalla prima tot'nala , prima che si fosser~o riconosciuti i poteri ùei rappresentanti , prima ancor·a che si fosse fatto l'appello nominale. Gli emigrali Lombar·di già l' avevano pl'omulgala in antecedenza riunitisi nel teatro rfordinona. Il rappresentante Matniani recitò un elaborato discorso , il quale però mancava d' una parte esenziale , cioè della conclusione: ei non voleva nè il Governo del Papa, n è La Repubblica. CosH dunque voleva ? Bisognava dirlo. Dopo quello rinunziò alr uffizio di J'nppresentante non compatibile coi suoi principi: anlirepubblicani. Pl'ima che l' Assemblea si riunisse in ·pubblica seduta , il Ministro degli Esteri in comitato s~greto comunicava ai rappresentanti una lettera di Gioberti, allor·a capo del Ministero Piemontese, in cui raccomandava si riconciliassero a ogni patto con Pio IX; ciò esigere la salute degli Stati Romani, e d'Italia. I suoi consigli , le sue esortazioni a nulla valsero. Gioberti volle anche in seguito mettere in alto la sola sana politica possibile, ed <!ra di uon riprendere le armi contro l' Austria , e di toglierle ogni pretesto d'· intervento in 1,oscana con fruvi entrare le truppe Piemontesi, per difendervi l'ordine, e consolidare il Governo Gt'anducale colle armi italiHne, d'onde in dale circostanze avdano potuto reintegrat~e l' ordine _, e ristabilire il Governo costituzionale di Pio IX , anche negli Stati Romani. Ma que-. sta polilica, la sola veramente italiana allora praticabile ,appena conosciuta, fu oppugnata dagli esaltati. Gioberti cadde _, e dovè abbandonare il Ministero e l' llalia_, coperto di obbrobri'. L" idolo pet· tanto tenl..

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==